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Cancellazione attiva del rumore: cos’è e come funziona

Cancellazione attiva del rumore

La cancellazione attiva del rumore integrata in tante cuffie wireless è una tecnologia sempre più richiesta dagli utenti. Ma cos’è veramente e come funziona?

La cancellazione attiva del rumore (ANC – Active Noise Cancellation) integrata nelle cuffie risale agli anni ’70, quando i primi modelli professionali venivano utilizzati dai piloti di aerei. Da allora a oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante e si è trasferita prima a bordo di modelli consumer (Bose è stata senza dubbio tra i prime mover del settore) e successivamente negli auricolari in-ear, tanto che oggi anche modelli di fascia medio-bassa offrono questa caratteristica sempre più ricercata dagli utenti.

Alcune cuffie wireless con cancellazione del rumore offrono inoltre diversi livelli di cancellazione (non solo quindi “on” o “off”) e specifiche “modalità ambiente”, in modo da filtrare suoni specifici per sentire quello che ci circonda (funzionalità molto utile nel traffico cittadino ad esempio). Ma esattamente come funziona questa tecnologia?

La risposta più breve è che funziona con due o più minuscoli microfoni integrati nei padiglioni esterni delle cuffie che “ascoltano” il rumore intorno a voi e creano rapidamente un’immagine speculare della compressione e rarefazione dell’aria (cioè il suono esterno). Possiamo infatti pensare alle onde sonore intorno a noi come picchi e depressioni o increspature in uno stagno. Il rumore del motore dell’aereo è un esempio ideale poiché è in genere un’onda sonora di ampiezza costante: l’altezza dei picchi e la profondità dei canali è in gran parte continua.


Se si produce un’altra onda sonora con la stessa ampiezza ma fase opposta (con un picco in cui l’onda sonora del motore ha una depressione e viceversa), si ottiene qualcosa chiamato antifase. Sommati insieme, i due suoni si annullano a vicenda. Il risultato? Silenzio (o quasi). Questa analisi dei rumori esterni tramite i microfoni viene rapidamente misurata dall’elettronica interna delle cuffie per produrre un suono opposto. Se la tecnologia è avanzata, tutto ciò che sentirete sarà il rumore del treno su cui viaggiate (o dell’aereo) che svanisce nel nulla. Provate una cuffia o auricolari ANC e vi accorgerete che c’è circa un secondo tra l’accensione dell’ANC e l’ascolto. Questo ritardo è il tempo impiegato dalle cuffie per ascoltare il rumore che deve essere annullato, elaborarlo e produrre l’appropriata “anti-onda’.

Le cuffie più avanzate e costose con cancellazione del rumore utilizzano effettivamente un numero maggiore di questi piccoli microfoni per captare i suoni esterni, nel tentativo di determinare più accuratamente quali suoni devono essere cancellati e quali no. Cuffie come le Bowers & Wilkins PX7 possono fare un ottimo lavoro nella personalizzazione dei suoni esterni che volete ascoltare. Questo particolare modello vanta filtri ambientali “ufficio”, “volo” e “città” proprio per assicurare una cancellazione più efficace a seconda dell’ambiente in cui ci si trova. È tutto fatto con la stessa tecnologia di calibrazione antifase ed è una feature davvero notevole.

Naturalmente quanto detto fin qui non si riferisce alle cuffie dotate di isolamento acustico, che è qualcosa di ben diverso dalla cancellazione attiva del rumore. Questa infatti (lo ribadiamo) è una tecnologia, è qualcosa di elettrico che richiede alimentazione per funzionare. Non a caso, quando usate cuffie ANC, noterete che la cancellazione del rumore scarica la batteria a una velocità maggiore rispetto al solito. L’isolamento acustico, invece, è una cosa fisica ed è un termine usato per descrivere le cuffie che bloccano i suoni esterni e riducono la quantità di suono che arriva alle orecchie senza bisogno di energia. Ciò si ottiene semplicemente attraverso la qualità costruttiva e il design.

Tornando alle cuffie ANC, queste funzionano meglio quando il rumore che cercano di eliminare è caratterizzato da basse frequenze ed è costante, come ad esempio una carrozza del treno, il rumore del motore di un aereo o vari climatizzatori in un grande ufficio. Rumori occasionali come un urlo, un latrato di cane o i clacson nel traffico spesso si sentono anche se si indossano le miglior cuffie ANC, che non sono ancora abbastanza veloci da creare un suono antifase in tempo reale.

Ma queste cuffie wireless hanno anche svantaggi? Qualcuno sì. Intanto sono generalmente più costose delle loro controparti prive di ANC e, come abbiamo già accennato, l’attivazione di ANC per lunghi periodi può ridurre la carica della batteria delle cuffie. Se poi si parla di cuffie ANC di bassa o media caratura, può emergere un compromesso sulla qualità complessiva del suono.

I migliori modelli disponibili oggi sul mercato non sono colpiti da questo limite, ma abbiamo ascoltato cuffie ANC da 70-80-90 o 100 euro in cui, oltre a una cancellazione del rumore mediocre, anche la qualità audio nel suo complesso è risultata inferiore alla media. Ricordate che a volte, quando si parla di cifre simili, un paio di cuffie con un design studiato ad hoc per isolarvi dai rumori esterni in modo passivo potrebbe rappresentare una scelta migliore, soprattutto se non avrete bisogno della cancellazione del rumore troppo spesso.

Chiudiamo con una breve carrellata di quelle che a nostro avviso sono le migliori cuffie (e auricolari) ANC oggi sul mercato, e quindi anche le più costose. Oltre alle immancabili Sony WH-1000XM3 (proprio oggi abbiamo parlato delle loro eredi XM4) e ai loro fratelli in-ear Sony WF-1000XM3, consigliamo le B&W PX7, le Momentum Wireless di Sennheiser e le Noise Cancelling 700 di Bose. Se invece il budget è limitato, potreste dare un’occhiata alle Lindy BNX-60, alle Sony WH-CH700N o alle JBL Tune600BTNC, mentre una via di mezzo interessante è rappresentata dalle AKG N60 NC Wireless e dalle Sennheiser HD 450BT. Ottima poi la cancellazione del rumore degli AirPods Pro di Apple e dei Technics EAH-AZ70W, che però a nostro avviso costano un po’ troppo per quello che offrono.

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