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Chi fa da se fa per tre: sarà vero? (Seconda parte)

autocostruzione

Nello scorso articolo, dedicato ad un ipotetico progetto di autocostruzione teso alla realizzazione di un diffusore a due vie, abbiamo passato in rassegna alcuni aspetti che almeno inizialmente devono essere presi in considerazione al fine di ottenere un qualcosa di valido evitando di gettare soldi alle ortiche. Proseguiamo in questa seconda parte con ulteriori ed interessanti considerazioni. 

Siamo al capitolo crossover, un ostacolo non facile da superare allorquando si decida di mettere insieme un diffusore – anzi – è probabilmente questo lo scoglio più duro da aggirare, il vero e proprio cavallo di Frisia il cui superamento apre la strada al probabile successo della nostra realizzazione derivata da orgogliosa ed autarchica autocostruzione.

E la cosa può essere evinta facilmente osservando la complessità dei filtri presenti all’interno di determinati diffusori, in alcuni casi piuttosto simili ad elettroniche vere e proprie, aspetto questo che dimostra la loro importante funzione all’interno del progetto.

Una volta erano assai più complessi e la ragione risiedeva negli altoparlanti – ecco che di nuovo ci troviamo davanti ad un’interazione simile alla precedente, ovvero quella tra driver e tipologia di carico – molto meno performanti e lineari rispetto ai modelli odierni, motivo per il quale il filtro doveva operare quella sorta di taglia e cuci spesso eccessivo ma atto alla linearizzazione della risposta in frequenza realizzando il migliore accostamento tra i diversi altoparlanti.


Il CIARE PM-160 di cui abbiamo visto il grafico della risposta in frequenza nella scorsa puntata

Va da sé che più il numero di questi aumenta e più celle di filtro dovremo implementare, questa la ragione per cui abbiamo ipotizzato la realizzazione di un due vie. Sia come sia, difficilmente il filtro di questo diffusore sarà composto da due singole celle di filtraggio relative ciascuna ad uno degli altoparlanti – e più o meno complesse in virtù della pendenza scelta – se non altro perché potrebbe essere necessario compensare l’impedenza, attenuare il livello oppure implementare una cella notch al fine di zittire una frequenza che disturba l’andamento della risposta in frequenza, il che comporta ulteriori celle dedicate, e siamo a quattro: siete in grado di realizzarle in maniera opportuna?

Come dite? Basta usare un software in grado di simulare il risultato? Ma certamente, peccato però che questo debba necessariamente essere utilizzato appropriatamente – ovvero senza scegliere i valori dei componenti in modo casuale – e soprattutto sapendo ciò che si fa, ovvero intuendo – qualcosa che richiede necessaria conoscenza – cosa fare per ottenere il risultato desiderato, diversamente si gira a vuoto.

Esempio di crossover DIY di elevato livello: il confronto con il CD rende bene l’idea delle dimensioni (e del relativo costo visti i componenti!)

Per pura curiosità, ho personalmente tentato di realizzare un filtro adatto ad un diffusore a due vie utilizzando un software comunemente reperibile sul web, operazione abbastanza semplice dato che occorre semplicemente scegliere il taglio – che per quanto visto finora, tutto è fuorché operazione semplice chiaramente – ed onestamente il grafico che ne viene fuori non è propriamente perfetto, eppure quelli sono i valori estratti dal software, che ovviamente si presumono corretti.

Ora, vista la necessaria correzione da attuare, sarebbe altrettanto necessaria essere consapevoli di cosa dover modificare, un aspetto legato alla conoscenza dell’azione precisa che svolge un dato componente: resistori, condensatori ed induttori, vale a dire quanto usualmente rintracciabile nei crossover, si occupano di differenti aspetti nell’ambito del suo corretto funzionamento – aspetti che sono inevitabilmente correlati al risultato ottenibile – ed è quindi logico che modificarne il valore avrà impatto sull’ormai famoso grafico visto nella prima puntata. Il dilemma è però il seguente: siete in grado di effettuare modifiche ai valori dei suddetti componenti in maniera opportuna?

Fatto tutto ciò – che comunque non è per niente poco – è finalmente giunto il tempo di effettuare un ascolto reale – ricordo che finora siamo rimasti nel campo della simulazione – ovvero di verificare ad orecchio la dolcezza (o l’amarezza) del frutto del nostro lavoro.

Collegata la nostra realizzazione all’amplificazione – a proposito, monowiring o biwiring? Altro aspetto da tenere in conto nei dettagli del nostro progetto – siamo quindi in grado di operare una valutazione effettiva che ci faccia capire se l’obiettivo è stato centrato oppure no, pertanto, se siamo fortunati e la simulazione è verosimilmente corretta, potremmo anche iniziare a sorridere per il risultato ottenuto – suvvia, un po’ di positività non guasta – ma per esperienza possiamo affermare che difficilmente una realizzazione va bene fin da subito, praticamente mai.

Adesso, paradossalmente, avrà inizio la parte più complessa – ovvero individuare esattamente cosa non va e correggerlo – qualcosa che potrebbe rivelarsi alquanto difficoltosa perché per agire correttamente occorre (ri)conoscere cosa provoca cosa per aggiustare correttamente il tiro – diversamente – nuovo giro a vuoto con conseguente perdita di temo e denaro per l’acquisto dei componenti che sembrerebbero andare meglio di quelli che sostituiscono.

Risolti i problemi, a tal punto rimarrebbero le eventuali misure tese alla verifica di cosa graficamente abbiamo ottenuto…ma quanti di noi dispongono di un sistema di misura? E se poi questo dovesse mostrarci qualcos’altro che non va?

Ok, ci fermiamo qui – anche perché il quadro delineato potrebbe apparire fin troppo tragico – mentre il nostro intento non è davvero quello di scoraggiare chi intendesse darsi all’autocostruzione, ci mancherebbe – ma è opportuno attirare l’attenzione su quelli che sono i colli di bottiglia potenzialmente riscontrabili nel realizzare qualcosa tramite il DIY senza avere ben presente la realtà del contesto – nel dubbio molto meglio acquistare qualcosa di sicuro funzionamento e pazienza se non potremo dire questo l’ho fatto io.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

© 2022, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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