Tutte le regole (di cui una davvero inspiegabile) che bisogna osservare per aggiungere un utente extra al proprio abbonamento a Disney+
Disney+ ha pubblicato una pagina di supporto sul sito italiano in cui vengono spiegati i dettagli della nuova opzione Utente Extra, che come già anticipato permetterà di aggiungere al proprio abbonamento un utente in più pagando un extra di 5,99 euro al mese.
Di seguito riportiamo i dettagli di questa nuova opzione (nella pagina trovate anche tutti i passaggi per attivarla):
- Si può aggiungere un familiare o amico al vostro abbonamento, anche se non fa parte del vostro nucleo familiare
- Un abbonamento Disney+ può includere una sola opzione Utente extra, a cui può accedere solo una persona esterna al nucleo familiare
- L’Utente extra deve avere almeno 18 anni, risiedere nello stesso Paese/nella stessa zona geografica del titolare dell’account e non può avere un abbonamento Disney+ attivo o averlo disdetto in passato.
- L’Utente extra può avere un solo profilo e guardare in streaming su un solo dispositivo alla volta, ma può accedere agli stessi contenuti e alle stesse funzionalità disponibili per il titolare dell’account Disney+
- Il prezzo per l’opzione Utente extra è fatturato mensilmente (anche se l’abbonamento è fatturato annualmente). L’Utente extra non potrà apportare modifiche al piano Disney+ sottoscritto o all’account e nemmeno all’opzione Utente extra.
- L’opzione Utente extra non è al momento disponibile con gli abbonamenti Disney+ Standard con Pubblicità da 5,99 euro al mese
- L’Utente extra può essere rimosso in qualsiasi momento dal titolare dell’abbonamento a Disney+
Regole decisamente restrittive e in certi casi anche discutibili, come il fatto che l’Utente extra non debba aver disdetto un abbonamento Disney+ in passato, anche se in questo caso basterà probabilmente cambiare la mail utilizzata in precedenza per apparire come un utente Disney+ “vergine”.
In ogni caso, è questo l’andazzo (iniziato da Netflix nel 2023) che dovremo sorbirci prima o poi con tutti i servizi di streaming video, che tra continui aumenti di prezzi, piani con pubblicità più o meno invadente, blocchi e minori investimenti in produzioni originali cercano di rimanere a galla e di fare profitti in un mercato fortemente concorrenziale e sempre più spesso alle prese con bilanci spesso in rosso.
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