Il Gladiatore 2 arriva con la sorpresa: contribuiremo a finanziare gli upgrade tecnici ai paesi “virtuosi”. Il nuovo concetto di “solidarietà”
Come da manuale in quel di Hollywood – sebbene con decadi di ritardo – cavallo che vince non si cambia. Ergo, visto il successo de Il Gladiatore con Russel Crowe nel lontano 2000, imprescindibile produrne un – inutile – sequel nel 2024. Così eccoci qua a commentare gli accadimenti – purtroppo poco lieti verso il collezionista italiano – riferiti alle edizioni home video del film in oggetto. Film, questo Il Gladiatore 2, che in comune con il capostipite ha ben poco – giusto la linea narrativa – trattandosi dell’usuale operazione atta a sfruttare un franchise “nostalgico”. Non che la messa in scena sia disprezzabile, al contrario. Pur tuttavia le esagerazioni unitamente le numerose incongruenze storiche rendono il risultato piuttosto difficile da digerire.
Ma veniamo al vero tema di questa news. Non sarà sfuggito ai più come l’edizione italiana Steelbook 4K de Il gladiatore 2 venga proposta sui nostri lidi – abbiamo verificato sia su Amazon che su Dvd-Store – a prezzi decisamente fuori scala rispetto al solito: ben 45€ . Se si vanno a confrontare i costi esteri – Francia, Germania e pure Spagna per completezza – la medesima edizione costa 10€ in meno, ovvero 35€. Quale sarebbe la motivazione di questo anomalo “ricarico” riservato in via esclusiva al nostro paese? Un inguaribile ottimista potrebbe pensare ad orpelli aggiuntivi, ad una feature tecnica esclusiva o a qualche pezzo del Colosseo accluso. L’edizione italiana contiene, in effetti, sei carte ed un poster – tutti stoccati sul retro della steelbook – materiale che tuttavia non giustifica 10 euro di ricarico.

Le differenze tuttavia non si esauriscono qui: a francesi e tedeschi la traccia audio è stata messa in Dolby Atmos. Una curiosa fatalità, l’utente smaliziato si aspetterebbe quindi che il costo – per noi – fosse inferiore, non superiore. Tutto pienamente verificabile naturalmente: i primi condividono l’edizione USA/UK mentre i secondi appaiono nella nostra. Quindi, esattamente, quale sarebbe il ragionamento dietro cui per un’edizione più povera tecnicamente corrisponderebbe un prezzo maggiore? Allo scrivente non viene in mente nulla, magari Paramount o Plaion che la distribuisce in Italia potrebbero darci qualche informazione aggiuntiva. Provvederemo a girare loro questa news. Mettiamo giusto le mani avanti: giustificazioni del tipo “si vende poco quindi dovete pagare di più” sono irricevibili. Considerato che in Spagna aumenti non ce ne sono stati e, soprattutto, il volume di entrate dato dallo streaming – per il quale, come avviene con Warner Bros oramai da lustri, l’update è ben presente negli audio incriminati (iTunes) – bilancia ottimamente il tutto. O adesso ci verrà detto che anche li i volumi sono troppo scarsi? I volumi audio forse … quelli di noleggio/vendita no di certo.

Sarebbe ora di finirla con queste discriminazioni, cui ora pare essersi aggiunta pure la beffa. Per quanto il fisico sia in crisi, speculare sui collezionisti italiani – 10€ sono un’enormità su questa tipologia tipo di prodotti – rifilandogli poi prodotti di caratura tecnica ridotta è riprovevole. Dobbiamo forse concludere che il ricco update Dolby Atmos per Francia e Germania – alla fin fine – lo finanziamo noi? Fra tutte, questa appare di gran lunga l’ipotesi più sensata. A scanso di equivoci – e per disincentivare queste “modalità punitive” – consigliamo fortemente di non acquistare il titolo in oggetto. E se proprio si deve, di farlo all’estero, preferibilmente in Spagna (tanto l’audio italiano c’è ugualmente). Cosa che – da quanto ci riportano i nostri insider tra i rivenditori – pare già stia accadendo di suo. E’ ora di finirla di trattare l’utenza italiana a pesci in faccia, i soldi che paga sono uguali a quelli degli altri. Se non di più. Di essere presi in giro ne faremmo volentieri a meno, grazie.
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