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FiiO K1: possono bastare 49 euro per un DAC di qualità?

FiiO K1

Nonostante il buon livello costruttivo, il prezzo molto allettante e l’ampio supporto hi-res, il DAC/ampli cuffie FiiO K1 delude un po’ su tutta la linea.

Presentato come amplificatore per cuffie portatile e DAC, il FiiO K1 è un piccolo dispositivo plug-and-play sulla stessa falsariga degli eccellenti leader del settore come l’Audioquest DragonFly Black e il Cyrus soundKey. Abbiamo ascoltato con discreta soddisfazione alcuni prodotti digitali di FiiO negli ultimi anni, specialmente nella fascia economica del mercato, e il prezzo del K1 (49 euro su Amazon.it) ha stuzzicato non poco il nostro interesse. Tuttavia, il FiiO K1 non riesce a far suonare meglio la nostra musica. Anzi, la fa sembrare addirittura peggiore di quella che esce direttamente dal nostro MacBook Pro da 15’’ dello scorso anno.

FiiO K1

Costruzione

Il K1 sembra promettente quando lo togliamo dalla confezione, anche perché questo DAC USB è persino più piccolo e leggero dei DAC di Audioquest e Cyrus. Nonostante abbia un peso di 11,3 grammi e un costo molto invitante, il FiiO K1 sfoggia un elegante chassis che trasmette una forte sensazione di robustezza non comune per un prodotto così economico. Il K1 è un DAC plug-and-play come il Cyrus soundKey e per questo richiede solo un cavo per collegarlo al laptop (un cavo micro-USB a USB-A è già disponibile nella confezione).

Una volta collegato il K1 a un laptop o a un desktop, un LED blu accanto al jack cuffie da 3,5 mm si accende per indicare l’accensione ed è quindi possibile iniziare a utilizzarlo immediatamente. La nostra unica critica a livello costruttivo è la clip di plastica collegata al DAC. Non potete rimuoverla senza romperla e quindi, a meno che non vogliate fissarla ai vestiti (ci piacciono i DAC, ma non fino a questo punto), risulta un’aggiunta un po’ inutile.


FiiO K1

Come i DAC USB simili, il FiiO K1 prende l’alimentazione direttamente dal dispositivo connesso e il supporto per i file audio è davvero notevole per un prodotto venduto a un simile prezzo; tutti i formati più diffusi e i file ad alta risoluzione fino a 24 bit/96kHz (ma non i DSD) sono infatti supportati e, su questo versante, il K1 non ha nulla da invidiare ai DAC DragonFly e SoundKey.

Qualità audio

Peccato che tutte queste ottime funzionalità non contino quasi nulla quando si inizia a utilizzare il K1. Collegato al nostro MacBook Pro (ma nel corso del test abbiamo usato anche un MacBook Air) e abbinato alle cuffie Sennheiser Momentum, il FiiO K1 rende sicuramente più forte, più incisiva e più solida la nostra musica memorizzata sui due laptop di Apple.

FiiO K1

I martellanti tamburi in Major System Error dei Marmozets colpiscono con la giusta pesantezza, mentre le chitarre roche e aggressive suonano piene e pastose. Il peso aggiunto e l’aumento di volume sono inizialmente allettanti e fanno sperare per il meglio. Basta attendere qualche minuto però per accorgersi di come il K1 sacrifichi l’ampiezza, la raffinatezza e la dinamica della musica e anche il timing risulta peggiorato rispetto all’ascolto direttamente dal MacBook Pro.

Inserendo le nostre cuffie nella porta da 3,5 mm del laptop, avvertiamo infatti un suono più aperto e dettagliato. Le chitarre attaccano con maggiore precisione e agilità, la voce penetrante è più chiara, con strati di sfumature che arrivano alle nostre orecchie in modo più incisivo. Ogni canzone che riproduciamo gode di un timing migliore senza il DAC FiiO collegato. Riprodotti direttamente attraverso il jack per cuffia del laptop, i movimenti dinamici della ballata Don’t Let Go delle En Vogue rendono il brano molto più esaltante, divertente ed espressivo.

FiiO K1
FiiO K1

Il FiiO K1 allontana questo carattere fluido e ritmato e il suo sound maschera molto spesso i dettagli più fini, con la conseguenza di far perdere molta della vitalità della canzone. Passare a DAC più costosi come quelli di Audioquest o Cyrus mostra ciò che un DAC/amplificatore per cuffie USB dovrebbe realmente fare, ma a questo punto si tratta quasi di un confronto ingiusto e inutile. Quando un DAC suona peggio della sorgente che dovrebbe migliorare, ha già fallito nel suo intento e non importa quanto basso sia il prezzo.

Verdetto

Non ce la sentiamo davvero di raccomandare un prodotto che peggiori la qualità del suono della vostra sorgente audio. Il DAC FiiO K1 potrebbe sembrare allettante se state cercando un affare conveniente, ma pur con il suo prezzo così invitante vi consigliamo di stargli alla larga. Puntate se mai su un Audioquest Dragonfly: spenderete circa il doppio, ma la differenza (in meglio) sarà evidente anche all’orecchio meno allenato.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Riassunto

Nonostante il buon livello costruttivo, il prezzo molto allettante e l’ampio supporto hi-res, il DAC/ampli cuffie FiiO K1 delude un po’ su tutta la linea.

Pro
Costruzione e materiali di buon livello
Immediato nell’uso

Contro
Non migliora la qualità audio… anzi, la peggiora

Scheda tecnica
Risposta in frequenza: 20 Hz-20 kHz
Impedenza raccomandata delle cuffie: 16-100Ω
Distorsione: <0.001% (1 kHz/10kΩ)
Ingressi audio: Micro USB
Uscite cuffie: 3,5mm
Massime frequenze di campionamento supportate: 96kHz/24bit
Peso: 11,3 grammi
Dimensioni: 50×20.5×8 mm
Prezzo: 49 euro
Sito del produttore: www.fiio.co.in

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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