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Il giustiziere della notte (2018) [UHD]

In UHD Il giustiziere della notte di Eli Roth, remake dell’originale classe 1974 e l’Italia è la prima a proporlo in 4K. Distribuzione Eagle Pictures

Il giustiziere della notte racconta della famiglia del Dr. Paul Kersey (Bruce Willis), chirurgo con un’esistenza serena e agiata assieme alla moglie Lucy (Elisabeth Shue) e la figlia Jordan (Camilla Morrone) in quel di Chicago.

Un tenore di vita che consente di rimanere a debita distanza dai pericoli dei bassifondi sino al momento in cui saranno i bassifondi a bussare alla porta, sotto forma di balordi che un’infausta notte irrompono nella villa dei Kersey per svaligiarla, trovando al suo interno madre e figlia. In preda al panico la giovane provoca una reazione a catena che riduce entrambe in fin di vita.

Sconvolto per l’accaduto, carico di rabbia per l’inconcludenza degli investigatori il medico coglie una fortuita occasione per impadronirsi di una pistola semiautomatica, deciso a farsi vendetta da solo. Tra i media e la popolazione prende forma la figura mitizzata di un misterioso individuo che pattuglia le strade lavando col sangue i crimini che incrocia, soprannominato ‘Il tristo mietitore’.


Era il 1971 quando Brian Garfield firmava l’omonimo romanzo adattato tre anni più tardi dalla notevole penna di Wendell Mayes, autore hollywoodiano di prim’ordine cui dobbiamo script di spessore come Anatomia di un omicidio di Otto Preminger piuttosto che Duello nell’Atlantico di Dick Powell. A curare l’originale un regista che nel giro di breve tempo aveva stretto sodale amicizia e collaborazione con Charles Bronson, che già lo aveva diretto nel notevole Professione assassino del 1972.

Artisticamente parlando Il giustiziere della notte del 1974 non fu un grande film, non aveva un budget importante e certo la regia non seppe distinguersi per particolare inventiva ma se lo mettiamo a confronto con quanto realizzato da Eli Roth il film di Michael Winner è quasi un capolavoro.

Personalmente non ho nulla contro l’Eli Roth attore, anzi, ma i danni che riesce a combinare quando si defila dietro la cinepresa assumono dimensioni monumentali. Scritto dal Joe Carnahan creatore di sceneggiature non esattamente di culto tra le quali si potrebbe provare a salvare quanto meno The Grey, questo remake puzza di stantio superato l’interessante prologo.

Tra cliché di genere e idee precotte c’è pure un Bruce Willis sempre più all’ombra di se stesso tanto da rimpiangere le battute al walkie-talkie nel primo Trappola di cristallo – Die Hard: rispetto al Kersey moderno risuonano fragorose quanto i dialoghi di Marlon Brando in Un tram che si chiama desiderio.

Sono certo che ci saranno meno detrattori tra coloro che l’originale Death Wish non l’hanno visto o peggio non ne sospettano l’esistenza, per tutti gli altri il rischio di incazzatura è forte.

E si che quel film sulle spalle di anni ne porta ben 44 eppure è sufficiente assistere alla brutale home invasion nel film di Winner (tra i balordi anche un giovanissimo Jeff Goldblum, vedi il trailer qui sotto) per rendersi conto dello spazio siderale che divide le due opere. Nonostante quanto Roth racconti negli extra non sembra stato fatto alcun lavoro per rendere credibile il Kersey moderno, che imbraccia la pistola senza tentennare, unicamente ignaro dei rischi che si corrono nel non saperla usare.

D’accordo è un medico chirurgo e non un architetto ma con quanta leggerezza impugna l’arma e diventa un amorale macellaio. Glielo avranno detto che non si trattava di un sequel di Die Hard?

Ben altro il percorso di Kersey/Bronson: spaesato e inizialmente impaurito, una volta consumata la prima vendetta è assalito da un’altrettanto violenta nausea. Roth invece non scalfisce la superficie, calca l’acceleratore sullo splatter ma è puro ‘esercizio di muscoli’ fine a se stesso, alla ricerca dello shock generando brividi di cui si è dimentichi l’istante successivo.

Un paio di sparatorie ben riuscite e alcuni attori più bravi persino del protagonista, su tutti lo sprecatissimo Vincent D’Onofrio (Full Metal Jacket) per non parlare di comparse decisamente più convincenti, tengono assieme con lo sputo una sequela di eventi sempre più ridicoli: sul podio finiscono l’automedicazione di Kersey alla spalla e il trucchetto finale del fucile mitragliatore nascosto. Nella realtà a finire crivellato di colpi ci sarebbe finito lui, non il contrario.

Sorvolando sui sorrisetti sornioni di Willis in situazioni drammatiche dove più che ironizzare sembra essere lui il primo a non crederci ho trovato oltremodo irriverente la conclusione, scimmiottando l’esatto epilogo dell’originale. Da dimenticare.

Da quel geniaccio di Dino De Laurentiis la produzione dell’originale Death Wish (1974)

VIDEO

Girato interamente digitale con Arri Alexa XT a una risoluzione nativa 2.8K il film è stato poi finalizzato su Digital Intermediate 2K. Formato immagine 2.40:1 (3840 x 2160/24p), codifica HEVC su BD-66. Anche se fake 4K la versione UHD guadagna notevole terreno rispetto alla 2K su BD-50, con ulteriore rifinitura degli elementi in secondo piano, senso di tridimensionalità e solidità anche nei numerosi passaggi notturni.

Le immagini trasudano ‘digitale’ da ogni poro, restituendo una sensazione molto simile a quella percepita in Billy Lynn – Un giorno da eroe, ma in quel caso si trattava di girato HFR e il relativo Blu-ray offriva un segnale a cadenza 60p. Neri profondi, schema colore intenso anche grazie all’HDR-10 wide color gamut, la diversificazione dei punti luce surclassa il Blu-ray 2K restituendo un quadro più vivo e realistico per una visione decisamente appagante.

Budget da 30 milioni di dollari e solo 34 milioni di incasso in Nord America hanno portato a sospendere la locale pubblicazione 4K (su Amazon.com è ‘currently unavailable’) proponendo la sola edizione 2K. Disponibile comunque in streaming UHD con tanto di Dolby Vision, fin troppa grazia…

AUDIO

Doppia traccia DTS-HD Master Audio 5.1 canali (16 bit) italiano e inglese. Sono entrambi speculari quanto a resa d’insieme e non è esattamente quello che sarebbe stato lecito aspettarsi. Dignitosamente aperto il fronte anteriore, altrettanta apertura per i dialoghi sul centrale anche se è ai minimi la percezione di elementi discreti e presenza scenica nel corso degli eventi. Anche il subwoofer ha alcune entrate interessanti specie nei conflitti a fuoco.

A lasciare insoddisfatti sono i due canali rear, pressoché scarichi e disinteressati se non in alcuni passaggi musicali, come la reprise di “Back In Black” degli AC/DC sui titoli di coda, un po’ pochino per un’opera di tale risma.

EXTRA

Tutti sul Blu-ray 2K: circa 6 minuti di scene eliminate con commento opzionale del regista, 11 minuti sulla regia in compagnia di Roth, due scene estese. Sottotitoli in italiano ovunque. Anche sul disco UHD c’è la voce ‘Extra’ ma all’interno invece di un Easter Egg troviamo un April Fool con i soli credits del disco!

Rispetto alla pubblicazione statunitense manca il trailer del film versione ‘Grindhouse’ ma soprattutto il commento del regista assieme al produttore Roger Birnbaum.

TESTATO CON: Tv Samsung OLED E8 4K 55″, UHD player Oppo UDP-203

Blu-ray disponibile su dvd-store.it

Il giustiziere della notte (2018) [UHD]
7,5 Recensione
Pro
Qualità immagini
HDR-10
Rara edizione UHD
Contro
Film da dimenticare
D.I. 2K
DTS lossless poco efficace
Riepilogo
Prodotto e distribuito da: Eagle Pictures
Durata: 108'
Anno di produzione: 2018
Genere: Drammatico
Regia: Eli Roth
Interpreti: Bruce Willis, Vincent D'Onofrio, Elisabeth Shue, Camila Morrone, Dean Norris, Beau Knapp, Kimberly Elise
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Supporto: BD 66 + BD 50
Aspect Ratio: 2.40:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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