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Mini stereo vs hi-fi entry level: per iniziare ad ascoltare

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Indiana Line Nota 240X

In molti, fra i lettori, ci hanno chiesto come ci ponessimo, come AF Digitale, nel considerare i piccoli mini-stereo nell’ascolto musicale. Perché, allora, non fare una piccola indagine? Abbiamo, quindi, preso uno stereo compatto, assai diffuso nei grandi negozi di elettronica ed online e lo abbiamo paragonato ad un onesto hi-fi stereo. Il confronto non poteva che essere, vista la modica cifra pagata per un mini-stereo compatto, all’insegna del buon prezzo. Le differenze sono venute fuori in maniera evidente ma ci sentiamo di dire che entrambi possono essere due ottimi modi per iniziare ad ascoltare. Soprattutto, se siamo estranei alla stereofonia e all’oscuro del significato di ascolto hi-fi.

Continueremo a ripetere questo principio, perché pare l’unico che possa effettivamente ribaltare la depressione che sta caratterizzando il mercato hi-fi in Italia. È necessario ampliare l’offerta ed iniziare a considerare i prodotti audio consumer come elevatore per fare appassionare le nuove generazioni all’alta fedeltà. Oggi, con 150 Euro, moltissimi possono permettersi di acquistare un buon mini stereo compatto. Si tratta di una spesa contenuta se paragonata agli usuali costi dell’alta fedeltà, ma ha un grande vantaggio. Il giovane ed il neofita, che faticherebbero a concepire come razionale, o addirittura come utile, la spesa di €1000 per un intero sistema, possono pensare di spenderne 150 ed avere comunque uno stereo. Il resto lo farà la cultura e, si spera, un buon orecchio. Quello, infatti, che potrà spingere l’utente verso nuovi lidi e più prestigiosi prodotti.

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Advance XI50BT: un integrato a buon prezzo fra i preferiti in Italia.

All’opposto vi è il sistema entry level a componenti separati hi-fi. Il classico prodotto che abbiamo assemblato con i primi soldini guadagnati e che ancora ricordiamo con affetto. Si tratta della via maestra per entrare nell’alta fedeltà.

Vediamo come questi due set up, uno mini-stereo e l’altro hi-fi entry level possono confrontarsi e divenire una scelta ideale chi vuole migliorare la qualità dei propri ascolti.


Un mini stereo intrigante: LG CK43, design urban (ma che ricorda un famoso brand hi-fi…)

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LG CK43: Siamo rimasti colpiti dal design alternativo, quasi villano, di questo mini stereo. Le prestazioni, però, convincono.

Due diffusori con woofer di ampio formato racchiusi in una gabbia di plastica. Non certo una soluzione per audiofili ma, ne siamo certi, sui più giovani farà effetto. Bass reflex a doppia uscita sull’anteriore e tweeter a cupola morbida, ma con disegno a tromba. Perdoniamo a queste LG l’ormai utilizzatissimo scimmiottamento del Red Eye Cerwin Vega, davvero troppo diffuso nel mercato consumer. Le due rotelle controllano volumi e ricerca ed hanno un design vynil DJ. CD e bluetooth sono a bordo per un prodotto che per 150 Euro è davvero consistente, soprattutto per diffusori. Seppur non hi-fi, le prestazioni si dimostrano adeguate, ed anzi ottime, per amplificare una piccola stanza o uno studio.

Un possibile (ed ideale) hi-fi per chi vuole iniziare

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Indiana Line Nota 240X

La stereofonia hi-fi, però, è un altro pianeta rispetto al mini-stereo di cui sopra. Le differenze percepite fra il modello LG ed il sistema che presentiamo si rivelano elevatissime, specie nella timbrica e nella spazialità sonica. Per il set-up non siamo andati troppo lontani da un’accoppiata tipica fra i prodotti d’ingresso. Amplificatore integrato Advance XI50BT e casse Indiana Line Nota 240X, famose per il loro suono suadente e la spesa modica. La sorgente è stata il nostro smartphone via bluetooth, servizio molto comodo in dotazione all’ampli. Chiaramente, le possibilità per la messa a punto di un sistemino hi-fi sono infinite, ma il vantaggio del BT permette di risparmiare molto sulla sorgente, almeno finché non se ne sente davvero bisogno. La spesa è modica (€190 per Indiana e €440 per l’ampli).

Conclusioni

Il mini stereo LG è davvero interessante per un pubblico generalista e forse anche per un neofita interessato a muovere i primi passi nella stereofonia. I contenuti sono buoni, c’è tutto l’occorrente, costa poco e suona forte, il che è già abbastanza per tali cifre.

Il nostro hi-fi d’ingresso, però, è di un’altra razza. Il suono caldo dell’Advance si sposa bene con la semplicità armoniosa dell’Indiana. Davvero una buona coppia per ottenere prestazioni decorose ed un suono versatile, ad un prezzo davvero limitato.

© 2022, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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