Entertainment Musica Notizie

Musica: curiosando si impara (e si scoprono nuovi artisti).

Una delle cose cui non ho mai rinunciato nella mia ormai lunga carriera di appassionato di audio e musica – iniziata ben 46 anni fa (!) – è stata quella di mantenere accesa la curiosità verso qualsiasi forma di musica, anche quella prodotta da artisti che probabilmente mai avrei scelto ai fini dell’ascolto.

Può apparire un atteggiamento alquanto ambiguo: che senso avrebbe interessarsi di artisti che non ci attraggono?

In effetti la cosa va letta in modo esteso, laddove leggendo di musicisti che non si conoscono – o si conoscono molto poco – si possono scoprire aspetti assai interessanti, non solo in grado di aumentare la nostra cultura musicale ma anche di farci meglio comprendere più approfonditamente determinate scelte artistiche.

Il mitico chitarrista dei KISS: PAUL STANLEY

 

Ad esempio, che molti vantano un background assolutamente diverso dal genere che praticano, come il batterista dei DEEP PURPLE, la cui derivazione jazz è nota a qualsiasi appassionato della band. Così come riferimenti a percussionisti jazz si rintracciano in NICKO McBRAIN ovvero il batterista degli IRON MAIDEN – lo avreste mai detto? – o che PAUL STANLEY, il chitarrista dei KISS, ha come riferimento i vari Albert King oppure B.B. King, due tra i bluesman maggiormente noti nel settore.


E se ascoltate bene il chitarrista degli AC/DC – quel monello di ANGUS YOUNG – potete individuare echi blues alquanto corposi.

Eppure questi artisti non suonano affatto quel tipo di musica, appare comunque chiaro il fatto che abbiano lasciato più di uno spiraglio aperto nella loro mente al fine di non blindarsi in un singolo genere.

Cosa assolutamente da evitare quella di trincerarsi nell’apparente conforto di una scelta ferma ed irremovibile circa gli ascolti musicali, sarebbe come mangiare sempre e solo la stessa pietanza, per quanto ottima alla fine verrebbe inevitabilmente a noia.

Certamente un turnista è in grado di suonare qualsiasi genere con la medesima perizia; personaggi del calibro di DENNIS CHAMBERS oppure VINNIE COLAIUTA – due tra i migliori batteristi che si possa desiderare – sono in grado di passare dal pop al jazz al rock al blues con la stessa facilità e spontaneità che avrebbe un pesce nel nuotare.

Uno dei batteristi più camaleontici che si conosca: DENNIS CHAMBERS

 

La dimostrazione sta in certe produzioni del primo oppure nella partecipazione ai lavori di STING del secondo, laddove l’opera di rifinitura caratterizza la sezione ritmica dei brani in maniera evidentemente sopra le righe; ascoltate (attentamente) a tale proposito “SEVEN DAYS” tratta dall’album “TEN SUMMONER’S TALES”.

Chiunque si intenda in qualche modo di batteria sa bene che quel pattern ritmico è qualcosa di parecchio difficile da suonare, ma l’apporto che fornisce al pezzo è assolutamente pazzesco, un groove formidabile.

D’altronde chi conosce i POLICE è altrettanto a conoscenza delle performance che STEWARD COPLAND è in grado di produrre con le sue magiche bacchette, logico che il suo compare non abbia voluto di meno.

Un po’ come le ghost notes rintracciabili in “ROSANNA” dai TOTO ad opera del mitico JEFF PORCARO, circa le quali vi consiglio la visione di questo video del simpatico batterista CORRADO “DADO” BERTONAZZI che ben spiega il “trucco” messo in opera da questo mai troppo compianto batterista.

Il grande JEFF PORCARO, prematuramente scomparso nel 1992

 

Il pezzo può effettivamente essere suonato in modo più semplice, ma possiamo dire addio a tutte le sfumature che caratterizzavano l’incedere ritmico del brano.

Ancora, il passato free jazz del compianto chitarrista KELLY JOE PHELPS non gli ha impedito di dare alle stampe eccellenti lavori come “SLINGSHOT PROFESSIONALS” oppure “TUNESMITH RETROFIT”, impregnati di blues e folk come non mai, soprattutto il secondo.

E possiamo di nuovo citare i KISS, allorquando nel 1985 fecero uscire un disco solista ciascuno, opera cui evidenziavano le proprie influenze e riferimenti, lavori tra cui spiccava quello del batterista PETER CRISS – per chi non lo sapesse allievo dell’immenso GENE KRUPA – che ascoltato al buio mai avrebbe fatto pensare a lui.

La cosa poi non è nemmeno troppo difficile da attuare, anzi, con l’aiuto dei vari algoritmi che di continuo suggeriscono “altro” che potrebbe interessarci diventa facile scoprire artisti cui mai si sarebbe pensato, un po’ come menù e sotto menù, piano piano si scoprono vere e proprie chicche, sempre utili anche per allargare i nostri orizzonti musicali, mai sazi, almeno per quanto mi riguarda.

New York ad esempio, è letteralmente una fucina di talenti, una scena sempre molto viva in qualsiasi ambito musicale, dal rock al jazz, ed è assai probabile che in uno degli innumerevoli locali dove si suona musica dal vivo sia possibile assistere alle performance di qualcuno che di lì a poco diventerà una stella del genere.

Insomma, la lettura di recensioni o del dietro le quinte di certe opere musicali nasconde effettivamente molte sorprese, alcune letteralmente inaspettate, e può fornire spunto per ulteriori approfondimenti che possono portare alla scoperta di artisti molto bravi che mai si avrebbe avuto modo di conoscere.

In tal modo si evita anche quella forma di stagnazione musicale cui molti indulgono – termine scelto appositamente al fine di sottolineare una certa pigrizia mentale – riducendo di molto il parco giochi (musicali) potenzialmente a disposizione.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

 

© 2023, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

SCRIVICI


    MBEditore network

    Loading RSS Feed


     

     

     

     

     

    Pin It on Pinterest