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Quando il tech fa flop: cinque insuccessi tecnologici da ricordare

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Dai lettori multimediali Zune di Microsoft agli HD-DVD, passando per i TV 3D e per i DVD-Audio, ecco alcuni dei più concenti flop nella storia della tecnologia consumer

Di prodotti tecnologici che hanno floppato sul mercato si potrebbe riempire un libro e non si parlerebbe solo di piccoli e sfortunati brand, ma anche di colossi come Apple, Microsoft, Sony e Philips. Perché, dopotutto, errare è umano e anche i grandi, nel corso degli ultimi 20-30 anni, hanno portato sul mercato tecnologie, prodotti, supporti e formati che non sono riusciti a conquistare il favore del grande pubblico, sparendo dalla circolazione più o meno dignitosamente dopo poco tempo. Di seguito ve ne proponiamo cinque dei più recenti, ma la lista (come appena detto) potrebbe essere molto (ma molto) più lunga.

Microsoft Zune

Non solo player multimediali, ma anche software e un marketplace. La scommessa di Microsoft nel contrastare, tra il 2006 e il 2009, lo strapotere di Apple e dei suoi iPod si è rivelata un mezzo fiasco, nonostante i 7 modelli usciti praticamente solo negli USA (in Europa non sono mai arrivati) e circa due milioni di pezzi venduti in due anni.

Che possono non sembrare pochi, ma che in quell’anno rappresentavano appena il 4% dei lettori multimediali portatili negli Stati Uniti (nel 2009 la percentuale scese addirittura al 2%). Preso atto del flop, Microsoft smise di produrre player Zune nel 2011, pur continuando per altri tre anni a supportare il Zune Marketplace.


DVD-Audio

Sebbene anche i “cugini” SACD non abbiano fatto una bella fine (ma alcuni lettori odierni continuano a riprodurli), i DVD-Audio hanno cercato di portare sul mercato l’audio ad alta risoluzione in un formato che fosse familiare e confortevole e per qualche anno (2000-2007) ci sono anche riusciti.

L’utilizzo della maggior capacità di archiviazione del DVD rispetto al CD ha consentito di archiviare la musica in qualsiasi configurazione, da 1.0 mono a 5.1 surround. Le informazioni mono o stereo potevano essere archiviate a 24 bit/192kHz, mentre per le codifiche 5.1 si arrivava a 24 bit/96kHz. Ma nonostante il sostegno di nomi pesanti come EMI, Universal e Warner Bros, i consumatori non sono rimasti fedeli a questo supporto (forse l’audio hi-res era un concept ancora troppo di nicchia), tanto che nessun brand ha prodotto un lettore DVD-A dedicato dal 2007.

Amazon Fire Phone

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Circa un anno. Tanto è durato il “fuoco di paglia” dell’Amazon Fire Phone, lo smartphone fortemente voluto da Jeff Bezos e lanciato sul mercato USA il 18 giugno 2014 sulla scia del successo del Kindle Fire HDX 7. Già la partenza non fu brillante a causa del prezzo elevato (749 dollari per la versione da 64GB senza un contratto telefonico), che in effetti non rispecchiava il valore di uno smartphone dal design anonimo, privo di un ecosistema di app solido e maturo come quello di Apple e dotato di una feature (Dynamic Prospective per visualizzare contenuti in 3D) considerata dai più come inutile.

Tre settimane dopo il lancio, il Guardian parlava di flop e riferiva che Amazon era riuscita a vendere non più di 35.000 Fire Phone, tanto che già l’anno seguente si mise la parola fine a questo smartphone e Amazon ci rimise qualcosa come 170 milioni di dollari… che visto di chi stiamo parlando non sono neanche tanti.

TV 3D

Si può parlare di fallimento per un tecnologia che ancora oggi, grazie a molti proiettori odierni, continua comunque a esistere? Sì e no. No perché, a differenze di un altro flop minore come i TV a schermo curvo, guardare nel 2021 contenuti in 3D con un TV o un proiettore può dare ancora grandi soddisfazioni, a testimonianza di come la tecnologia funzioni ancora. Sì perché è innegabile che, dopo le premesse esaltanti anche in sala (ricordate Avatar?), il fenomeno del 3D si sia pian piano sgonfiato.

Sebbene le vendite di TV 3D abbiano raggiunto il picco di 41,5 milioni di unità nel 2012, una combinazione di costi aggiuntivi e tempi sbagliati ha visto le vendite diminuire in modo significativo dal 2013 in poi. La risoluzione 4K, che avrebbe potuto rendere la qualità del 3D molto migliore, era ancora agli inizi e doveva ancora diventare abbastanza abbordabile per il pubblico di massa, mentre la scomodità degli occhialini (soprattutto quelli attivi) e l’affievolirsi del fenomeno a livello cinematografico (sempre meno film 3D in sala vuol dire sempre meno Blu-ray 3D) hanno fatto il resto. Dall’inizio del 2017, quasi tutti i televisori e i servizi 3D hanno iniziato a evaporare, con addirittura Samsung che aveva smesso di produrre TV 3D già nel 2015.

HD DVD

L’industria dell’elettronica di consumo sembra apprezzare la guerra dei formati e l’HD DVD è l’esempio più recente del suo desiderio di rendere il consumatore l’ultima fase della ricerca e sviluppo. Dopo il successo travolgente del DVD, il “disco versatile digitale ad alta definizione” fu un ovvio passo successivo.

Sviluppato congiuntamente da Toshiba e NEC, l’HD DVD utilizzava l’infrastruttura DVD esistente e poteva memorizzare una quantità di informazioni tre volte superiore a quella del DVD (15 GB rispetto a 4,7 GB). Anche il suo supporto audio (24 bit/192 kHz per due canali o 24 bit/96 kHz fino a otto canali) era qualcosa di notevole all’epoca.

Peccato che l’HD-DVD sia stato sviluppato nello stesso momento in cui Sony e i suoi partner stavano lavorando sul Blu-ray, supporto che poteva contenere fino a 50 GB di informazioni per disco. La decisione di Sony di dotare la PlayStation 3 del 2007 di un’unità Blu-ray e l’erosione del supporto da parte dei principali studi cinematografici hanno decretato in ben poco tempo (dal 2006 al 2008) la morte dell’HD-DVD (un flop oggi dimenticato dai più) e l’ascesa del Blu-ray.

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