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Tempest engine: PS5 può davvero superare i film 4K

tempest engine
God of War Ragnarok, Sony 2022

Non è la prima volta che testiamo la PS5 in contesto home theatre, ma data l’uscita in commercio di numerosi titoli videogiocabili particolarmente appropriati per l’utilizzo dell’avanzato processore audio dell’ammiraglia Sony, vogliamo presentare il risultato di queste prestazioni apprezzate su un impianto audio di alto livello. Tempest Engine, infatti, si è dimostrato una risorsa audio incredibilmente positiva per la Play5. Se, la prededente PS4 non aveva dimostrato di poter sostenere una rivoluzione sul fronte audio rispetto alla gloriosa PS3, bisogna dire che, in particolare in campo videoludico, l’ultima Sony è un imponente passo in avanti sul fronte audio. E, davvero, una simile esperienza può, a ragione, ora, superare quella di un film in multicanale.

Un po’ di storia, prima di parlare di Play5 e del Tempest Engine. Nel lontano marzo 2007, il mondo occidentale (il nostro) veniva scosso da un avvenimento tecnico-videoludico senza precedenti. La Sony, ormai leader fin dai tempi della archeozoica PlayStation, stava lanciando sul continente europeo una vera bomba per capacità tecnologiche, grafiche, ma quel che è più notevole in questo contesto, anche dal punto di vista audio. Ove era, come poi fu notato nei mesi a venire, veramente rivoluzionaria. Stiamo ovviamente parlando della famosa PlayStation 3, per certi versi contestata per via della complessa tecnologia Cell, ma da molti ricordata come l’autentica console hi-fi (o comunque quella che si poneva come più vicina alla sensibilità ed all’interesse audio-video).

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MGS4 rimane uno standard rispetto all’audio di alta qualità e come specifiche adatte ad un sistema HT fra i videogiochi. Ed è del lontano 2008!

Era, infatti, capace di un lettore SACD, Bluray e di un comparto audio che faceva faville tanto sui film che sui videogiochi (a nostro avviso titoli come MGS4 stanno ancora all’apice come qualità ed immersione audio in contesto HT). Fu l’ultima delle console esotiche, in virtù del Cell, sviluppato da Sony, Toshiba e IBM, e anche nel contesto audio fu, per certi versi, difficilmente superabile per anni ed anni.

E PS4?

Ps4 non si rese protagonista di una perentoria rivoluzione sul fronte audio rispetto al predecessore. Se la qualità grafica, figlia di un sistema più versatile e potente, fu la protagonista fra le innovazioni della generazione, sul fronte audio la qualità complessiva fu certamente soddisfacente e ben implementata fra i titoli, ma non si assistette per nulla ad un salto, di fatto, generazionale.


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La PS4 (nella foto la versione avanzata PRO) non si rese protagonista di una rivoluzione sul fronte audio, come accadde, invece, con PS3. Al centro vi fu soprattutto la componente grafico-tecnica. Era evidente che l’importanza rivestita dall’HT e dall’alta fedeltà a livello generalista non era più forte come fu negli anni 2006-2010.

 

L’interesse per l’audio in casa Sony si ripresenta con vigore con PS5

Con PS5 l’aria è cambiata. Un rinnovato interesse per la combo videogiochi/audio di qualità (con un occhio per l’home theatre) ha fatto capolino con l’uscita dell’ultima ammiraglia. Giocando agli ultimi titoli che hanno implementato, finalmente a dovere, la grande capacità del processore audio Tempest engine, che è dinamico, tridimensionale ed object based, ci siamo resi conto che, in un HT di livello (magari 7.2.2 con finale dedicato ai diffusori stereo, come il nostro), questa PS5 può surclassare come resa audio e immersione tanti BD 4K.

Si veda l’ultimo sforza di Santa Monica, quel capolavoro venerato che risponde al nome di God of War Ragnarok, sequel dell’amato titolo del 2018. Pare di assistere, ma giocando, ai migliori film in circolazione ascoltando il comparto sonoro. Un mix fra il BD esteso del Signore degli Anelli e Midway!

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Ragnarok è una pietra di paragone per saggiare il Tempest e la capacità audio che può avere un titolo moderno. Non solo di grafica, ma anche e soprattutto di audio.

Il suono è estremamente stratificato ed immersivo. I rumori arrivano da ovunque e si disperdono nell’ambiente come se ci si trovasse all’interno dell’ambientazione. Le timbriche, poi, sono veramente superbe. L’incarnato sonoro è palpabile e struggente, tanto pare vero (un enorme salto rispetto al predecessore, nella fattispecie).

E come lui, vari altri. Per esempio, sul fronte action, ci ha stupito anche Far Cry 6, mentre sul fronte SIM racing, GRID Legends è un titolo validissimo sul fronte del rombo dei motori e dei rumori ambientali. In questo caso, pare di stare in pista, con tutti i cigolii e i rumori tipici di un abitacolo, quasi a respirare il calore della pista.

Ottimo lavoro, dunque, PS5 e Tempest Engine. È finalmente giunto il momento, per i games, di superare i film in quanto a resa sonora. Non era scontato, ma il tempo è ormai maturo.

 

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