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Black Widow in sala ed on-line: non è una grande idea

Sala vs Streaming Black Widow

Con i dati, pur parziali, diffusi per Black Widow si può eseguire un’analisi sull’opportunità delle uscite contemporanee in sala ed on-line

La dibattuta nonchè odiata/amata modalità di distribuire film di grosso calibro contemporaneamente in sala e sulle piattaforme di streaming – in certi casi a prezzo maggiorato – ha accumulato oramai una certa casistica, fatto che può oramai prestarsi ad alcune considerazioni. Il giochino non è ovviamente nuovo, sebbene già introdotto da Mulan – pur senza controparte significativa nelle sale – e reiterato con Raya – anche qui però con un panorama di sale aperte scarsamente significativo – è con le release di Crudelia, Black Widow e Jungle Cruise che si può analizzare la situazione in modo più completo.

Sala vs Streaming Black Widow

Solo in corrispondenza dei tre film citati, infatti, la maggior parte dei cinema mondiali – USA, Europa ed Asia in primis – risultavano operativi, così da poter effettivamente valutare, dati permettendo, il reale share di introiti. Il “case study” ideale è rappresentato da Black Widow: all’interno del trittico decisamente il prodotto più appetibile in termini di pubblico ed incassi attesi. Del film in questione – tuttavia – disponiamo di pochi dati certi, se non quelli che la Disney ha reso pubblici oltre gli incassi in sala, facilmente riscontrabili dai report delle associazioni terze.

Da quanto divulgato, Black Widow negli USA ha incassato nella prima settimana dell’uscita in sala circa 105 milioni di dollari, che salgono a 200 a livello mondiale. L’uscita in accesso VIP su Disney+ è avvenuta con un delay di due giorni rispetto i cinema e, a detta di Disney, ha incassato 80 milioni negli USA la prima settimana. Con questi presupposti, pur parziali e volendo supporre un trend globale simile al mercato USA, apparirebbe come i guadagni ottenuti dallo streaming siano superiori a quelli delle sale, in forza del fatto che i 105 milioni risultanti andrebbero dimezzati come effetto dello split tra distributore ed esercente. Diversamente l’entrata da accesso VIP, trattandosi di piattaforma proprietaria Disney, non è soggetta a decurtazioni apprezzabili: in pratica è quasi un netto.


Sala vs Streaming Black Widow

La domanda sorge quindi spontanea: visti i pregressi ed i continui rinvii nell’uscita, possibile tutti si siano sbagliati? No, non c’è alcuno sbaglio. I dati monetari diffusi si riferiscono alla sola settimana di debutto e, mentre sul lato streaming non sono state diffuse integrazioni relative al rimanente periodo di tenitura, per le sale il dato è viceversa ampiamente disponibile. Ed è qui che viene la parte interessante. Dalla seconda settimana di programmazione nei cinema, Black Widow ha visto una flessione delle presenze attorno al -67% negli USA – il 40% per l’Italia – in contemporanea all’uscita su Disney+. Di primo acchito verrebbe da attribuire il motivo alla disponibilità dell’accesso VIP, che avrebbe causato lo shift di spettatori dai cinema al focolare domestico. In pratica se dalla prima settimana ci sarebbe stato l’afflusso degli irriducibili, dei Marvel fans et similia nelle sale, dalla seconda l’utenza generalista avrebbe preferito invece pagare 25/30 “cucuzze” e vedersi il film a casa.

Una lettura interessante cui però la mancanza dello storico sugli introiti da accesso VIP impedisce di dare evidenza: si dovrebbe poter vedere, infatti, l’aumento di abbonamenti ed acquisti vs la diminuzione delle presenze in sala. Su questo ci viene in aiuto un interessante studio riportato  da Il Post, incentrato – guarda caso – sulla “nuova vita” della pirateria on-line. In mancanza di dati sulle vendite streaming, il Post ha verificato un aumento esponenziale dei download illegali successivamente la disponibilità on-line di Black Widow: tale fenomeno non è, per ovvi motivi, verificabile numericamente dacchè i siti in questione non diffondono i dati di traffico, tuttavia l’aumento quasi verticale dei costi pubblicitari sugli slot dei siti stessi – in perfetta contemporanea con la disponibilità del film in rete – rende il rapporto causa vs effetto se non sicuro, almeno estremamente probabile.

Sala vs Streaming Black Widow

Ripensando quindi a casi estremi come Mulan – mandato in accesso VIP senza uscita di rilievo nelle sale – l’evoluzione appare sospettosamente simile: ad un primo “boom” di acquisti cui seguono dichiarazioni entusiaste, segue una seconda parte in cui le vendite vanno a picco nel momento in cui l’utenza si rivolge preferenzialmente al download illecito. Ricordiamoci che l’utenza streaming è fatta in maggioranza di persone che del motto “tutto a volontà per meno di 5 euro al mese” ha fatto un mantra: difficile scucire 25 euro, con la scusa dell’esclusiva anticipata, a chi non è un irriducibile. Il quale, tra l’altro, storicamente preferisce la sala. In tal senso rendere disponibile un film novità in contemporanea on-line è un’arma a doppio taglio: se un tempo i film scaricati illegalmente erano tutti di qualità infima, nel caso presente si va a rendere disponibile una versione che, pur entro i grossi limiti qualitativi dello streaming, è anni luce migliore dei dvx – frutto di ripresa in sala – di un tempo. Con tale pratica, in poche parole, si vanno a penalizzare entrambi i mezzi di fruizione.

Cosa se ne può concludere – quindi – per certo? Per certo nulla, dacchè ci mancano i dati più sensibili. Pur tuttavia, dall’analisi delle politiche e dei dati parziali diffusi, sembrerebbe che la contemporanea non sia stata una grande idea. Almeno in tempi che non siano di stretta emergenza sanitaria. Ed anche li varrebbe maggiormente la pena optare per un rinvio: i risultati di Fast & Furious 9 e Suicide Squad ne sono un antitetico esempio. La decisione di non applicare più la modalità VIP a partire da Shang-Chi – e proseguendo con Eternals – sembrerebbe avallare la precedente analisi. Nessuno ha ovviamente la sfera di cristallo e nel caso di un rigurgito pandemico – sperabilmente mai – non è neppure escluso di rivederla apparire. Ma anche così, varrebbe davvero la pena giocarsi grosse entrate solo per non aver atteso? CFO ed analisti avranno il loro bel mal di testa nell’optare per la scelta meno punitiva.

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