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Cyrus soundKey: il DAC ultraportatile amico del dettaglio

Cyrus soundKey

Il Cyrus soundKey riesce a surclassare molti altri DAC portatili mettendo in mostra dettaglio, precisione e ampiezza in modo impeccabile.

Ascoltiamo musica sempre più da smartphone, tablet e PC, ma il più delle volte ci rendiamo conto di come la qualità audio proveniente da questi dispositivi sia tutt’altro che esaltante. Colpa principalmente di DAC e amplificatori per cuffie integrati che quasi sempre sono di qualità medio-bassa ed è qui che tornano utili DAC portatili che facciano da tramite tra il dispositivo e le nostre cuffie (o speaker).

Apogee Groove, HRT dSp, AudioQuest DragonFly e [amazon_textlink asin=’B0157DKAU4′ text=’FiiO Q1′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’1e089b57-a393-11e7-ae5a-c5a6f160f990′] sono solo alcuni dei DAC portatili di cui si parla di più quando entrano in gioco smartphone, tablet e laptop, ma non sono certo gli unici. Prendete ad esempio questo Cyrus soundKey, DAC e amplificatore cuffie finanziato tramite una campagna su Kickstarter e finalmente disponibile sul mercato seppur con una distribuzione piuttosto limitata. Lo trovate soprattutto su siti britannici e vi consigliamo di rivolgervi a Audioaffair (è disponibile qui a circa 113 sterline/128 euro con spedizione inclusa).

Cyrus soundKey

Costruzione e design

Tra tutti i DAC portatili visti ultimamente questo è uno dei più leggeri (solo 16 grammi) e piccoli (8mm di spessore), ma grazie al corpo in alluminio trasmette subito una sensazione di solidità. Tenersi in tasca un oggetto del genere non porta alcun fastidio o alcuna scomodità e, volendo, potete scegliere tra quattro colorazioni (rosso, nero, azzurro e viola). Di meglio, a livello di compattezza, era difficile fare e anche i loghi del produttore e del prodotto hanno un buon impatto visivo.


Funzioni

Il Cyrus soundKey presenta sulla parte superiore una presa da 3,5mm per collegare cuffie/auricolari o connettersi a un sistema audio esterno o a speaker attivi, mentre sull’altro lato c’è una porta microUSB (tutto qui e in effetti non c’è bisogno di nient’altro). Nella confezione troviamo un cavo con terminali microUSB da entrambi i lati per collegare al DAC smartphone Android o altri dispositivi con questo tipo di connettore. Il secondo cavo serve invece per collegare PC laptop o desktop con prese USB full size.

Cyrus soundKey

Discorso diverso invece per iPhone e iPad. In questo caso infatti c’è bisogno di un Apple Camera Kit per il collegamento tra DAC e device e la catena di collegamento diventa così un po’ più scomoda. Non che utilizzare un dongle per collegare un DAC esterno a uno smartphone sia una cosa fuori dal mondo (anzi, tutt’altro), ma a livello di praticità ed estetica non è proprio il massimo.

Il Cyrus soundKey gestisce un’ampia gamma di formati audio tra cui MP3, AAC e FLAC e può riprodurre file hi-res fino a 24bit/96kHz. La sorgente audio collegata deve montare Windows 10 nel caso di un PC e almeno Android 5 o iOS 7 per dispositivi mobile. L’alimentazione è esterna, nel senso che il DAC (privo di batteria) si alimenta tramite la sorgente connessa, consumando però molta meno energia rispetto alla maggior parte dei DAC portatili.

 

Qualità audio

La prima cosa che colpisce del soundKey è la notevole quantità di spazio che riesce a dare alla presentazione dei brani. E ce ne si accorge soprattutto con canzoni dall’impronta scarna e tranquilla come Secret Longitude di Lotte Kestner ascoltata su Spotify a 320 Kbps, brano ideale per testare le capacità di separazione offerte da questo DAC. La registrazione suona infatti ampia e dà il giusto spazio anche ai dettagli più piccoli, con il risultato di un soundtage molto più largo e spazioso di tanti altri DAC portatili.

Questa impronta sonora è ancor più riconoscibile quando diamo in pasto al soundKey una versione a 24bit/96kHz di I Never Loved a Man (The Way I Love You) di Aretha Franklin. Un brano che parte piano per poi diventare sempre più intenso in cui il soundKey dimostra di saper ricreare un soundstage ancora una volta ricco e ampio. E il modo naturale in cui rivela la voce inimitabile della Franklin è un’ulteriore dimostrazione che questo DAC ci sa fare.

Cyrus soundKey

Il nostro test è continuato con una versione a 16bit/44.1kHz in streaming su Tidal di Candy Gun dei Melt-Banana e qui ci siamo accorti di come il soundKey, seppur non pecchi nel restituire il giusto impatto restituito dal brano, non riesca a descrivere nel migliore dei modi la dinamica della canzone con i suoi picchi e i suoi momenti più tranquilli.

Un rivale nella stessa fascia di prezzo come il già citato [amazon_textlink asin=’B01DP5JHHI’ text=’AudioQuest DragonFly Black ‘ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9b59c18f-a393-11e7-a607-b157626b1c4c’]si dimostra più abile e scaltro nel gestire la dinamica di questo e di altri brani, ma rispetto al soundKey non mette in luce quel dettaglio e quella natura analitica che invece vanta il DAC di Cyrus. Anzi, se dovessimo decidere tra l’agilità dinamica del DragonFly Back e la dettagliata trasparenza del soundKey, non avremo alcun dubbio: sceglieremmo il secondo.

Verdetto

Nonostante il mercato dei DAC portatili sia molto ricco di proposte, questa di Cyrus rimane tra le migliori in assoluto per rapporto qualità-prezzo, anche se i possessori di dispositivi iOS avranno a che fare con qualche scocciatura in più in fase di collegamento.

© 2017, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Riassunto

Il Cyrus soundKey riesce a surclassare molti altri DAC portatili mettendo in mostra dettaglio, precisione e ampiezza in modo impeccabile.

Pro
Sound molto ampio e aperto
Dettaglio eccellente
Compatto e leggero

Contro
Il collegamento con dispositivi iOS non è il proprio il massimo
Alcuni rivali hanno una spinta in più a livello di dinamica

Scheda tecnica
File supportati: MP3, AAC, FLAC
Supporto hi-res: fino a 24bit/96kHz
Consumo: 50mA
Peso: 16 grammi
Prezzo: 99 sterline (113 euro circa)
Sito del produttore: www.cyrusaudio.com/

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