Dopo oltre quarant’anni dal modello originale, i Mission 700 riprendono l’estetica vintage e il design invertito del driver, ma al loro interno c’è un cuore del tutto nuovo
Dopo i fratelli maggiori 770 freschi vincitori di un Applause Award, i diffusori da scaffale Mission 700 (uno dei tanti simboli dell’hi-fi britannico degli anni ’80) stanno per tornare sul mercato in una veste interna tutta nuova ma con un’estetica rispettosa del loro glorioso passato. Lanciati nel 1980, un paio d’anni dopo i 770, i diffusori Mission 700 erano una versione più compatta e tradizionale del modello più grande e costoso ed era quindi logico aspettarsi questa nuova versione dopo quella dei 770.
Come per questi ultimi, anche i Mission 700 hanno mantenuto l’aspetto inconfondibile e i tocchi di design della versione originale, come nel caso della disposizione del driver invertita. Il 700 originale è stato infatti uno dei primi diffusori a posizionare il tweeter sotto il driver mid/bass e Mission utilizza ancora questa configurazione IDG (Inverted Driver Geometry) nei suoi diffusori moderni. Tuttavia, il nuovo Mission 700 pesa di più rispetto a quello degli anni ’80 e ciò è dovuto alla sua costruzione particolarmente robusta.
Il nuovo Mission 700 è dotato di un cono mid/bass in polipropilene da 165 mm e promette bassi veloci e “stretti”. Anche il sistema del motore mid/bass è stato ridisegnato per tenere conto della moderna gestione della potenza e della dinamica e, come nel nuovo 770, anche qui il driver è costruito su uno chassis pressofuso con grandi “finestrini” posteriori per ridurre i riflessi.
Le frequenze più alte sono gestite da una cupola in microfibra leggera e smorzata da 28 mm supportata da una camera posteriore smorzata. Secondo Mission questo nuovo design rappresenta un enorme passo avanti rispetto al tweeter con cupola da 19 mm del modello originale. Il cabinet in legno presenta un sandwich a doppia parete in MDF ad alta densità e pannelli di legno uniti da uno strato di adesivo ad alto smorzamento per eliminare la colorazione del suono. Il deflettore anteriore è stato rinforzato, mentre uno strato di schiuma e fibra smorzante assorbe i riflessi all’interno del cabinet. Questo, insieme alla porta reflex frontale, è sintonizzato su una frequenza molto bassa in modo da evitare il cosiddetto fenomeno del “one note bass” tipico di alcuni sistemi bass reflex.
Inoltre, la porta frontale è particolarmente svasata su entrambe le estremità per regolare il flusso d’aria ed eliminare la distorsione. Di conseguenza, la bassa frequenza si estende nettamente al di sotto dei 38 Hz. Troviamo inoltre un ulteriore smorzamento nei supporti opzionali che Mission ha creato appositamente per i nuovi 700. Questi supporti sono disponibili con impiallacciatura in vero legno nero o noce per abbinarsi alle opzioni del cabinet e costano 299 sterline al paio (circa 350 euro).
Da segnalare infine l’impedenza di 8 Ohm, la risposta in frequenza pari a 45Hz-20kHz, la sensibilità di 86dB e il peso di 13Kg a diffusore. I Mission 700 saranno disponibili sul mercato europeo entro fine mese e, in attesa di conoscere i prezzi italiani, in patria costeranno 1.299 sterline al paio senza supporto (circa 1500 euro) o 1.499 sterline con i supporti (circa 1750 euro).
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