44 anni dopo l’uscita dei mitici Mission 770, il produttore britannico ne propone una versione rivista e riprogettata a perfetta metà strada fra tradizione e innovazione
Chi ha vissuto gli anni ’70 nel segno dell’alta fedeltà ricorderà sicuramente il produttore britannico Mission e i suoi diffusori da stand 770 risalenti al 1978. Un modello a due vie che ha fatto epoca e che oggi, grazie anche alla vintage-mania che ha contagiato altri brand (si pensi solo a JBL con i suoi L52), torna sul mercato in una versione riprogettata e rivista pur mantenendo un forte rapporto con il passato (e non solo a livello estetico).
All’epoca i Mission 770 colpirono molti appassionati per la loro capacità di unire l’accuratezza e la trasparenza del famoso “design sonoro BBC” con bassi più profondi e un suono più coinvolgente. Il risultato fu allora apprezzatissimo e la speranza è che anche questa nuova versione, dietro alla quale troviamo un designer di eccezione come Peter Comeau, possa fare lo stesso.
Rivisitando il modello di oltre quarant’anni fa, Comeau ha optato per due elementi chiave che hanno contraddistinto i Mission 770 e contribuito a creare la loro leggendaria impronta sonora. Parliamo innanzitutto del cono del diffusore mid/bass in polipropilene (ritenuto unico in un prodotto di consumo all’epoca) e, in secondo luogo, dell’impressionante controllo della risonanza del cabinet. Se questi due elementi sono tornati nella nuova versione (e non poteva essere altrimenti), i nuovi Mission 770 sono stati profondamente aggiornati, dalle unità drive, al crossover per finire proprio con il cabinet.
È stato infatti sviluppato un driver mid/bass in polipropilene completamente nuovo, che mira a coniugare la risposta estesa e il tono naturale dell’originale con un sistema motorio aggiornato. Come nel modello del 1978, il nuovo driver è costruito su un telaio pressofuso da 20 cm con ampi “finestrini” posteriori progettati per ridurre i riflessi. Anche il cono è stato reso più rigido dell’originale, per offrire bassi più nitidi e veloci. A loro volta, il cabinet e la porta reflex frontale sono stati sintonizzati su una frequenza molto bassa nel tentativo di ottenere un’ampia larghezza di banda e bassi articolati. Su questo versante Mission promette bassi potenti e fluidi al di sotto dei 30 Hz, un’impresa non da poco per un diffusore di queste dimensioni.
Il tweeter con cupola in microfibra leggera e smorzata punta a offrire una risposta fluida ed è costruito per adattarsi all’equilibrio tonale del driver mid/bass. Passando al crossover, il software avanzato di oggi ha consentito a Mission di mappare e misurare l’accuratezza di questo componente cruciale, che, insieme a centinaia di ore di sessioni di ascolto e regolazioni lungo il percorso, aiuta a perfezionare il suono del 770.
Il cabinet, in linea con il resto del design, si basa su un design moderno con echi all’originale, grazie al cabinet impiallacciato in vero legno con un sorprendente deflettore frontale laminato bianco. Mentre il cabinet originale influenzato dalla BBC utilizzava un design a parete sottile smorzato dal carico di massa con cuscinetti bituminosi, la nuova versione presenta un sandwich a doppia parete di MDF ad alta densità e pannelli incollati da uno strato di colla ad alto smorzamento.
Secondo Mission questo design riduce la risonanza e la colorazione sonora dal cabinet al di sotto dei livelli udibili; ulteriore smorzamento e rinforzo interni aggiungono forza e aiutano le prestazioni dinamiche. I nuovi Mission 770 sono venduti assieme all’elegante e minimale stand che vedete nelle immagini qui sopra, il tutto per un prezzo di circa 4500 euro la coppia con disponibilità fissata entro fine mese.
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