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Quando separato è meglio: tre meccaniche CD da 1300 a 13.000 euro

Meccaniche cd

Volete ascoltare al meglio la vostra collezione di CD? Se la spesa non è un problema e non vi scoccia aggiungere un ulteriore componente al vostro setup hi-fi, una meccanica CD potrebbe fare la differenza

Basta dare una breve occhiata ai listini dei principali produttori hi-fi per accorgersi di come le meccaniche CD siano molto più rare dei più tradizionali lettori CD, che a differenza delle prime hanno già un DAC integrato. Il concetto dietro alla meccanica di lettura, che comunque ha sempre interessato la fascia più alta del mercato (e anche per questo è rimasto un settore decisamente di nicchia), non è però uno di quei “miti dell’alta fedeltà” tutto fumo e niente arrosto.

Se infatti il binomio meccanica-DAC separato rappresenta spesso solo un problema in più di interfacciamento (nonché un componente aggiuntivo da posizionare e alimentare e un cavo in più da tirare), averlo nel proprio sistema hi-fi può consentire eventuali upgrade futuri, la possibilità di collegare più sorgenti digitali (come un computer) a uno stesso DAC e ovviamente dei benefici sonori.

Una robusta meccanica di lettura è fondamentale per la precisione dell’estrazione delle informazioni che il laser recupera dalla superficie riflettente del CD, mentre questo ruota a velocità elevatissime durante la riproduzione audio. Non tutti i bit infatti vengono sempre letti, visto che anche il CD, così come il vinile, soffre dei problemi di fluttuazioni e vibrazioni innescati dalla sua rapida rotazione e dal suono emesso dall’impianto stereo stesso.


Il motivo di avere una meccanica di lettura separata dal DAC presuppone il fatto che questa sia di ottima qualità proprio perché realizzata unicamente per “leggere” al meglio i CD senza pensare ad altro. Il fatto poi di avere un DAC esterno permette all’appassionato di scegliere quello che più gli piace senza dover essere obbligato a usare quello interno di un lettore CD o dell’amplificatore, oltre al fatto che, se sul mercato esce un DAC migliore di quello che abbiamo già, possiamo vendere il nostro, acquistare quello nuovo e collegarlo senza problemi alla meccanica di lettura.

Insomma, anche se oggi i lettori CD “integrati” di fascia alta hanno poco o nulla da invidiare alle meccaniche stand-alone come stabilità e precisione di lettura, ci sono ancora diversi appassionati che preferiscono la filosofia “separata” anche quando si tratta di riprodurre CD. Di seguito vi riportiamo tre delle meccaniche di lettura CD (e SACD) più interessanti sul mercato con prezzi da 1300 a 13.000 euro.

Bricasti Design Model 19 

Il Model 19 di Bricasti Design, la cui distribuzione italiana è affidata a Bricasti Design by Stefano Marchi, è una meccanica di trasporto CD/SACD di fascia hi-end (13.200 euro ai quali va aggiunta la spesa per un DAC esterno, meglio ancora se uno scelto dal catalogo Bricasti come il Model 1 SE dal prezzo identico). Realizzata interamente a mano negli USA come tutti gli altri prodotti del brand, Bricasti Model 19 è un prodotto che bada al sodo, senza quindi elaborazioni aggiuntive come upsampling, DAC, ingressi digitali o USB.

L’assenza di tutte queste “distrazioni” da una parte semplifica l’esperienza dell’utente quando vuole semplicemente inserire un disco e riprodurlo, mentre dall’altra evita complicazioni nella progettazione digitale, con compromessi che non fanno parte nel DNA di Bricasti. L’unica elaborazione eseguita è la creazione del formato DoP (DSD over PCM) quando si utilizza l’uscita S/PDIF o quella bilanciata AES/EBU, mentre tramite l’uscita I2S la riproduzione dei SACD è nativa.

L’M19 è un a meccanica CD/SACD costruita con sezioni di alluminio fresate e lavorate a CNC, senza il tipico telaio in metallo piegato e la copertura superiore che si trova sulla maggior parte dei prodotti simili. C’è poi il vantaggio di avere l’alimentatore in prossimità delle sezioni di azionamento e uscita digitale, il che riduce significativamente la possibilità di contaminazione da radiofrequenza e, cosa più importante, garantisce un’eccellente erogazione di corrente isolata dall’alimentazione al motore di azionamento.

L’uscita digitale I2S proprietaria su connettore RJ45, affiancata da una S/PDIF e una bilanciata AES/EBU, è stata studiata per far funzionare l’M19 esclusivamente con i DAC Bricasti. Questo “matching” consente di ottenere un chiaro miglioramento delle prestazioni nell’intero spettro sonoro, dove viene messa in primo piano una maggiore chiarezza.

Per quanto riguarda invece l’alimentazione, il produttore americano ha optato per due alimentatori lineari indipendenti sovradimensionati con trasformatori toroidali di grado medicale. Uno alimenta gli aspetti meccanici di trasporto, dall’azionamento del motore alla movimentazione del carrello frontale, mentre l’altro si occupa degli aspetti digitali e quelli legati al percorso audio. In questo modo Bricasti si è assicurata che le due sezioni fossero completamente autonome l’una dall’altra, con lo scopo di fornire un’alimentazione stabile ed elevata per il motore e gli aspetti meccanici.

PS Audio PerfectWave SACD Transport 

Ha un prezzo di listino di 11.500 euro, ma online la si trova anche con uno sconto del 25%. Sono ovviamente sempre tanti soldi, ma la meccanica PS Audio PerfectWave SACD Transport ha tutte le carte in regola per non deludere gli audiofili più intransigenti. La particolarità di questo modello è la capacità di produrre un bitstream DSD “raw” tramite uscita I2s proprietaria direttamente su un DAC esterno con lo stesso ingresso, ma non mancano uscite XLR, BNC e coassiale per lo standard aperto DoP.

PerfectWave SACD Transport si basa su un Sistema Digital Lens avanzato che isola elettricamente il meccanismo di trasporto meccanico/laser del lettore di dischi ottici, rimuove jitter e artefatti di temporizzazione e concentra i dati audio in un flusso unico e con un timing perfetto per il DAC esterno, che rimanendo in casa PS Audio potrebbe essere il DirectStream DAC (8500 euro) o il meno esoso DirectStream Junior (5900 euro), entrambi dotati di ingresso I2s.

Con questo modello, PS Audio ha inoltre introdotto uno stadio di uscita isolato galvanicamente. Il risultato promesso dal produttore americano è essenzialmente un livello elevatissimo di separazione, apertura e riproduzione naturale, con livelli di rumore estremamente bassi. Da segnalare anche la compatibilità con SACD/CD/CD-R/CD-RW/ e con l’audio memorizzato su DVD-R/-RW/+R/+RW, oltre alla riproduzione di file MP3/WMA/AAC/WAV/FLAC/AIFF/DSD/2xDSD e ALAC dai suddetti supporti fisici o da una memoria esterna grazie all’ingresso USB frontale.

Audiolab 9000CDT 

Disponibile online a circa 1200 euro, l’Audiolab 9000CDT è la meccanica meno costosa di questo tris, ma non per questo va sottovalutata, anche perché si tratta dell’attuale modello top di gamma del produttore britannico.

Il design è caratterizzato da un cassetto di carico a basso attrito, da una robusta base in alluminio e da un telaio che lavorano congiuntamente per gestire le vibrazioni generate dal motore ad alta velocità di rotazione. Inoltre, il trasporto è contenuto in un involucro schermato elettromagneticamente con un alimentatore dedicato, il che garantisce un’eccellente estrazione del segnale digitale e riduce la risonanza.

Per garantire inoltre la più elevata qualità possibile del segnale, l’uscita coassiale è alimentata da un driver di linea differenziale, mentre il master clock è controllato da un oscillatore a cristallo di alta precisione che assicura bassissimi livelli di jitter. Oltre alla riproduzione dei CD, 9000 CDT supporta una vasta gamma di formati audio digitali tramite la porta USB dedicata sul retro dell’unità. Sono compatibili i formati ad alta risoluzione e lossless come WAV, AAC e WMA, così come gli MP3.

Tra le altre caratteristiche spiccano il display LCD IPS da 4,3 pollici che fornisce informazioni sulle impostazioni di sistema, formato, cartella, dettagli della traccia e altro. Audiolab non ha a listino un DAC dedicato, ma se oltre a un convertitore state cercando anche un amplificatore potreste prendere i proverbiali due piccioni con una fava e optare per l’abbinamento con l’Audiolab 9000A, integrato da circa 2500 euro con ingressi digitali e DAC ESS 9038PRO a 32 bit che anche esteticamente rappresenta il compagno ideale di questa meccanica.

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