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Gearbox Automatic: il giradischi trasparente che non convince

gearbox automatic

Costa decisamente troppo per quello che offre nonostante il design originale e alcuni buoni componenti. Il Gearbox Automatic non ci ha proprio convinti.

Nonostante il nome, il Gearbox Automatic non è qualcosa di utilizzabile dal posto di guida. Piuttosto che una sorta di trasmissione automatica del cambio, è infatti il primo giradischi targato Gearbox, un’etichetta discografica britannica che dopo anni ha affrontato il rischioso passo verso l’hardware ben conscia del notevole revival che stanno conoscendo i vinili in questi ultimi anni. Ma come fa un nuovo arrivato del settore ad attirare l’attenzione in un mercato già piuttosto affollato? Per cominciare, potrebbe chiedere aiuto a un rinomato specialista come Pro-Ject.

Potrebbe anche optare per alcune funzionalità uniche e per un aspetto distintivo e a dir poco eccentrico. Tre aspetti che caratterizzano il Gearbox Automatic e che, almeno teoricamente, potrebbero fare di questo bizzarro giradischi un prodotto interessante e un po’ fuori dagli schemi. Parliamo comunque di un giradischi non distribuito ufficialmente dalle nostre parti ma acquistabile comunque sul sito di Gearbox per circa 665 euro (576 sterline), comprese tasse e spedizione in Italia. Se quindi foste interessati, non avrete particolari difficoltà a procurarvelo.

Caratteristiche

Il Gearbox Automatic entra in un settore di mercato in pieno vigore come una proposta unica. Combina infatti vecchio e nuovo, colmando il divario tra analogico e digitale con due caratteristiche. Innanzitutto c’è l’utile integrazione di un trasmettitore Bluetooth per lo streaming da vinile a cuffie e speaker wireless. Mentre ci si potrebbe aspettare che la seconda caratteristica sia un’uscita USB che consenta agli utenti di collegare il giradischi a un PC e digitalizzare così i propri vinili, in realtà il Gearbox Automatic si concentra su un altro aspetto.


Grazie al Wi-Fi integrato e al software proprietario per il riconoscimento delle tracce, il Gearbox Automatic riconosce i brani in riproduzione e, tramite l’app Gearbox Automatic per iOS o Android, consente di aprirli su Spotify. L’idea di fondo è che questo rappresenti un modo più rapido per aggiungere canzoni se si desidera organizzare la propria collezione di vinili in playlist.

C’è infatti una cronologia di canzoni memorizzata nell’app, da cui è possibile aprire ogni brano in Spotify con un semplice tocco. Il tutto funziona bene, ma a nostro parere non si tratta di uno strumento essenziale o che possa interessare a tutti e, sinceramente, avremmo preferito al suo posto l’uscita USB presente ormai su sempre più giradischi.

Costruzione

L’estetica è invece più attraente. Il plinto rettangolare completamente trasparente del Gearbox Automatic consente di osservare i suoi meccanismi interni, incluso lo stadio phono con una singola valvola. Il piatto non è più grande di un tappetino da tavolo e quindi, quando un disco in vinile da 12 pollici viene posizionato sul perno di centraggio, esce dai bordi del Gearbox, rendendolo il colpo d’occhio generale qualcosa di simile a un piccolo elicottero.

Il plinto di plastica non apparirebbe fuori posto in un negozio di giocattoli o di articoli per bambini e sinceramente, nonostante la trasparenza, non è dei più adatti a un giradischi in questa fascia di prezzo. Se poi non si connette il giradischi a una sorgente Bluetooth, la luce del ricevitore lampeggia continuamente, cosa che alla lunga può risultare fastidiosa se il giradischi è posizionato di fronte a voi. Ben più soddisfacenti invece il braccio in alluminio di Pro-Ject (con cuscinetti in zaffiro) e la testina MM Ortofon OM10. Il vantaggio di uno stadio phono incorporato consente inoltre di collegarsi direttamente all’ingresso di linea di un amplificatore tramite il cavo RCA in dotazione.

Il set-up iniziale è facile. Una volta che il giradischi è posizionato su un supporto adeguato, è sufficiente posizionare il piatto, attaccare la cinghia e abbassare lo stilo sul vinile una volta rimossa la protezione. La testina e il contrappeso sono già fissati e posizionati (il peso si lettura è di 1,75 g) e quindi non è necessario effettuare regolazioni. Un classico giradischi plug’n’play insomma, anche se non è completamente automatico visto che non sposta da solo lo stilo in posizione con la semplice pressione di un pulsante.

Qualità audio

Abbiamo certamente alcune riserve sul design, ma sfortunatamente le prestazioni di Automatic deludono ancora di più. La chiarezza e l’equilibrio timbrico rendono la presentazione audio certamente ascoltabile, ma il livello di intuizione e l’attenzione dinamica sono al di sotto delle nostre aspettative per un giradischi da oltre 600 euro.

Vorremmo molto di più mentre ci avviamo alla fine di The Boatman’s Call di Nick Cave e di There Is Love In You di Four Tet, ma il Gearbox Automatic non riesce a far emergere dettagli e finezze nei colpi di pianoforte di Cave o a cogliere il senso di coesione ritmica dell’album del musicista britannico. Nonostante il suo nome, sembra che l’Automatic non cambi mai veramente marcia.

Non riesce a fornire una prestazione energica e il fatto che sia incline a uno strano “gorgheggio” a causa dell’instabilità della velocità non aiuta di certo. Quando poi streammiamo qualsiasi brano via Bluetooth all’eccellente speaker wireless Audio Pro Addon C10, il suono è talmente confuso e poco chiaro da voler togliere subito il vinile dal piatto.

Verdetto

Con rivali (tutti meno costosi tra l’altro) come il superbo Pro-Ject Juke Box E, il [amazon_textlink asin=’B01CDNEAXO’ text=’Sony PS-HX500′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’c0f11356-65b0-491d-a072-8011621908a9′] e l’[amazon_textlink asin=’B017OT4P0U’ text=’Audio Technica AT-LP5′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e598c51f-f11b-4c94-aede-fc8e0e30eb72′], sarà sempre più difficile per qualsiasi nuovo o piccolo produttore fare breccia nel mercato dei giradischi in questa fascia di prezzo. Il Gearbox Automatic non fa però nulla per convincerci a parte la sua estetica, la facilità di utilizzo, la testina e il braccio di Pro-Ject. Semplicemente è troppo costoso per quello che offre.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Sommario

Costa decisamente troppo per quello che offre nonostante il design originale e alcuni buoni componenti. Il Gearbox Automatic non ci ha proprio convinti.

Pro
Estetica originale
Dimensioni compatte
Facilità di utilizzo

Contro
Delude a livello di dettaglio e dinamica
Velocità poco stabile
Lo streaming via Bluetooth è deludente

Scheda tecnica
Braccio: Pro-Ject
Testina: Ortofon OM 10 MM
Connettività: Bluetooth-Wi-Fi
Piatto: in vetro
Velocità: 33-45 rpm
Stadio phono: valvolare
Prezzo: 665 euro spedito in Italia
Sito del produttore: store.gearboxrecords.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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