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Jailbreak tool sul sistema operativo Apple iOS 13.5

Il nuovo tool jailbreak da parte del noto gruppo hacker “Unc0ver” funziona sulla versione iOS 13.5 appena rilasciata da Apple

Il nuovo strumento di hacking del gruppo di hacker Unc0ver può eseguire il jailbreak di iOS 13.5, la versione appena rilasciata del sistema operativo mobile di Apple. Il team ha affermato che il jailbreak, funzionante da iOS 11 e versioni successive, è basato su una vulnerabilità zero-day, non esaurisce la durata della batteria del relativo apparato, non influisce sull’uso dei servizi Apple né compromette la sicurezza del sandbox iOS. Lo sviluppatore principale di Unc0ver ha proseguito dicendo che il jailbreak aggiunge eccezioni alle regole esistenti e abilita la lettura di nuovi file jailbreak e parti del filesystem che non contengono dati utente. Lo strumento di jailbreak non è open source e il gruppo non ha detto quale vulnerabilità in iOS ha sfruttato per costruire tale strumento.

Questo jailbreak offre all’utente un maggiore controllo sul sistema operativo, consentendo la personalizzazione e l’installazione di app che altrimenti Apple limiterebbe. Purtroppo però può anche venire utilizzato per compromettere la sicurezza di un dispositivo. Sono tanti gli ingegneri ma anche semplicemente nerd smanettoni che nel corso del tempo si sono succeduti per combattere le scelte verticali di mercato del colosso di Cupertino. Tra gli hacker numero uno in assoluto non possiamo non ricordare quel “GeoHot”, all’anagrafe George Hotz, che ancora diciassettenne fu in grado di sbloccare il sistema operativo. Un’operazione che rese possibile con quel primo modello di iPhone di impiegare la SIM di un qualunque gestore, contrariamente a quello che invece aveva scelto l’azienda. Non solo in giro per il mondo ma nel nostro stesso Paese si trovano esperti che meritano una menzione speciale per aver dimostrato notevoli capacità di unlock.

jailbreak

È il caso dell’italiano “Zibri”, che rispetto al sistema operativo iOS sembra essere uscito di scena ma che in passato diede una notevole mano alle operazioni di jaibreak. Fu tra i primi ad andare in profondità nel firmware riuscendo a far saltar fuori la chiave di sistema, facendo da punto di riferimento con le successive applicazioni di jailbreak. La sua creatura illegale fu battezzata “ZiPhone”, che nello stile di questo range di hacker venne rilasciata gratuita e per giunta con la possibilità di poter essere manipolata da terzi, anche attraverso il sistema operativo Windows. In questo modo era possibile aprire le primissime versioni di iOS, per giunta tramite un’interfaccia grafica piuttosto intuitiva.


La lista sarebbe ancora lunga ma in questa breve carrellata di hacking iOS non si può non citare l’ormai defunto Chronic-Dev Team, che aveva rilasciato il cosiddetto “GreenPois0n”, primo programma in assoluto a permettere l’installazione di Cydia sui dispositivi sui cui era presente il sistema operativo iOS versione 4.2.1: non fu il migliore su piazza ma fu comunque in grado di dare un notevole contributo. Di fatto Cydia è un software open source per Apple iOS e iPadOS che agli utenti che effettuano la procedura di jailbreak consente di installare software e pacchetti di terze parti non autorizzati da Apple.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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