Il McIntosh MA5300 è l’amplificatore integrato a stato solido entry level del blasonato marchio USA. Concepito come biglietto d’ingresso tuttofare nel mondo del suono McIntosh, non ha convinto tutti. Sono stati in molti, infatti, a criticare il suo suono, a loro dire, poco identitario per gli standard del marchio americano. Di certo, molto si deve alla mancanza degli autotrasformatori. Il carattere sul quale si innesta la lunga tradizione Mc, ed il loro suono particolare. Sarà, però, davvero un modello di scarso interesse?
Il McIntosh MA5300 è un amplificatore integrato a stato solido derivato dal MA5200. È caratterizzato da una potenza di 2 X 100 W su 8 ohms e, a sorpresa, 160 W su 4 ohms.
A sorpresa, ebbene, perché questo integrato non appartiene alla nobile dinastia degli ortodossi amplificatori, integrati e finali, dotati di autoformer. I celebri trasformatori d’uscita, o autotrasformatori, che garantiscono la medesima potenza per tutte le impedenze, proprio per via della rielaborazione interna della corrente esterna.
Carattere iconico del brand, resosi necessario inizialmente per motivazioni tecniche di sicurezza quando i sistemi Mc erano impiegati sulle cacciatorpediniere e sulle corazzate del secondo dopoguerra, divenne, dagli anni Cinquanta, la firma sonica del brand. Questo espediente tecnico è capace di caratterizzare le capacità sonore degli amplificatori McIntosh e modellare il suono in una maniera, di certo, originale.
Piaccia o meno, si tratta di un suono dotato di caratteri unici. Il suono è caloroso e avvolgente al punto che molti lo accostano ad un surround. Il basso riecheggia nell’ambiente e non è diretto, in maniera simile a quanto avviene con il suono valvolare. potenza e corrente permettono pilotaggi notevoli con tutti i tipi di diffusori.
Non si può dire che questa magia vi sia, ascoltando il MC5300
Come suona, dunque, questo integrato MA5300? Vediamo le classiche accuse dei detrattori.
Secondo alcuni, questi non esibirebbe un suono propriamente McIntosh, in modo particolare nella riproduzione delle basse frequenze. Queste sarebbero più asciutte e meno corpose rispetto ai fratelli maggiori, con una tendenza ad un suono più freddo e inespressivo. Secondo altri, poi, la potenza sarebbe poca, così come la corrente, e l’amplificatore andrebbe in difficoltà con i grandi diffusori americani, o con altri più ostici, quali i planari.
La scarsa potenza, secondo l’avviso di alcuni, non renderebbe giustizia alla nomea del brand ed al suo iconico suono avvolgente.
Sarà davvero così?
Abbiamo ascoltato il parere dei lettori e di alcuni appassionati di conoscenza, ma non siamo del tutto d’accordo con quanto esposto. Abbiamo avuto la possibilità di ascoltare questa macchina più di una volta, ed i risultati, per quanto non aderenti, a nostro avviso, a quanto sentito nei modelli di gamma più alta, non sono parsi così negativi.
Anzi, la macchina in questione esibiva un suono corposo ed equilibrato in tutta la gamma sonora. Buona, come da tradizione, l’immagine sonora, il realismo e la tridimensionalità del palcoscenico. Distinto l’ordine ed il perimetro degli strumenti sul palco virtuale.
Non paragonabile ad altre macchine, invece, è la timbrica di voci e strumenti: verosimile e dalla resa pastosa, ma non particolarmente suadente ed ispirata nella riproduzione. Insomma, mancava quella espressività che caratterizza le grandi amplificazioni. Quelle che sanno trasmettere qualcosa di speciale.
Tutte le criticità evidenziate dai più, in ogni caso, non ci sono saltate all’occhio.
Certo, i finali MC312, MC462 o un integrato hi-end come il MA9000 sono un’altra cosa. Qualcuno ha, però, considerato la differenza di prezzo fra le macchine appena menzionate e questo MA5300? È, di certo, sostanziosa.
Insomma: un buon inizio per entrare, senza svenarsi, nel mondo audio dagli occhioni blu.
Prezzo: €7900 listino.
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