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Mee Audio M6 Pro 2nd Generation: gli in-ear monitor troppo acuti

Mee Audio M6 Pro

I nuovi Mee Audio M6 Pro superano agilmente i predecessori come pienezza sonora, ma lo sbilanciamento sugli acuti è ancora presente… purtroppo.

Sicuramente non vedrete molti musicisti suonare alla Wembley Arena con nelle orecchie dei monitor in-ear (IEM) da 45 euro, ma nel definire i suoi nuovi auricolari M6 Pro 2nd Generation come monitor in-ear professionali Mee Audio punta comunque in alto. E con un prezzo di listino inferire ai 50 euro ([amazon_textlink asin=’B07B4PR2GD’ text=’su Amazon li trovate a 45,99 euro’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a2509b08-113d-4b31-90c4-529dddb578a5′]), questi in-ear interesseranno sicuramente sia i musicisti che non vogliono spendere un patrimonio per IEM ultra-professionali, sia i semplici appassionati di musica attratti dal prezzo concorrenziale.

Costruzione

I Mee Audio M6 Pro 2nd Generation sembrano in effetti degli auricolari “pro”, con il cavo che passa sopra e dietro le orecchie per aumentare la stabilità e ridurre la microfonicità. È poi possibile rimuovere il cavo dagli auricolari, una caratteristica comune tra gli IEM che costano solitamente molto di più, ma non così comune in modelli da meno di 50 euro. Inoltre, la guaina del cavo è un po’ più elegante e “premium” del classico cavo nero opaco.

Da una certa distanza i Mee Audio M6 Pro 2nd Generation sembrano insomma incarnare bene la parte degli in-ear economici ma con qualcosa in più, sebbene più da vicino i difetti nel design diventino più evidenti. Gli auricolari di questo stile usano spesso armature bilanciate, ma i driver dinamici standard dei Mee Audio M6 Pro 2nd Generation sono simili a quelli di un progetto di alto livello con plastica trasparente; questi però funzionano meglio quando si ha qualcosa da mostrare, mentre qui non c’è molto da vedere.


L’altra lamentela relativa al design è che gli M6 Pro non hanno un telecomando in linea, ma questo è abbastanza comune tra gli auricolari professionali. Una volta inseriti nelle orecchie con gli eartip in silicone della giusta dimensione (6 paia quelli presenti nella confezione), gli M6 Pro dimostrano di essere degli in-ear più che validi per la corsa e il lavoro in palestra, oltre che su un palco. Sono tra l’altro classificati IPX5, quindi possono resistere al sudore in qualsiasi situazione li usiate.

Qualità audio

I Mee Audio M6 Pro 2nd Generation hanno un suono decisamente migliore rispetto al modello di prima generazione risalente al 2015, sebbene le caratteristiche principali rimangano bene o male le stesse. Mee Audio ha potenziato il suono in modo da far scomparire la sottile sensibilità dell’originale, ma sfortunatamente rimane il limite sugli alti-acuti già sperimentato con il modello di quattro anni fa.

Questi auricolari hanno infatti una gamma alta molto pronunciata per natura, ma mancano i driver di alta qualità necessari per gestire questa caratteristica sonora senza evidenti durezze ed eccessive sibilanti. Gli alti-acuti possono dare un tocco in più alle canzoni facendo emergere dettagli molto fini, un po’ come si fa quando si aggiunge una spruzzata di limone a un drink.

L’equilibrio è però molto importante e gli alti dei Mee Audio M6 Pro 2nd Generation sono un po’ troppo pronunciati, con il risultato che certe canzoni (soprattutto quelle con una produzione di partenza già molto chiara e brillante) finiscono con l’affaticare l’orecchio. Gli elementi al di fuori delle frequenze più alte sono invece resi decisamente meglio, con una gamma bassa profonda, incisiva e ben bilanciata per auricolari così poco costosi.

Questa resa così energetica in gamma alta-acuta si mescola con una gamma media solida, cosa particolarmente evidente nella resa delle voci. Il fatto poi che questi medi non siano un groviglio confuso di frequenze è importante e va in qualche modo a giustificare quella denominazione Pro voluta da Mee Audio.

C’è una buona separazione tra bassi e medi e le dinamiche sono piacevoli e credibili per auricolari da meno di 50 euro. Auricolari che tra l’altro offrono un miglioramento generale rispetto al modello precedente, ma questo passo avanti non è abbastanza per convincerci ad assegnare quattro stellette, anche perché in-ear rivali come i Beyerdynamic Soul Byrd e i SoundMagic E11C offrono un sound molto più coeso ed equilibrato che non sfocia in ascolti così caratterizzati dalla predominanza della gamma alta.

Verdetto

I Mee Pro M6 Pro 2nd Generation sono IEM “professionali” proposti ad un prezzo entry-level. Sebbene rappresentino un miglioramento rispetto agli M6 Pro originali grazie a un suono più pieno, non hanno perso quei loro alti-acuti così pronunciati e, a lungo andare, anche un po’ fastidiosi e stancanti. Ecco perché troviamo ancora difficile raccomandarli senza se e senza ma.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Sommario

I nuovi Mee Audio M6 Pro superano agilmente i predecessori come pienezza sonora, ma lo sbilanciamento sugli acuti è ancora presente… purtroppo

Pro
Cavo rimovibile
Dinamiche e bassi convincenti
Prezzo aggressivo

Contro
Costruzione un po’ basica
Alti-acuti un po’ troppo spinti

Scheda tecnica
Driver: dinamici da 10mm
Risposta in frequenza: 20Hz – 20kHz
Impedenza: 16 Ohm
Sensibilità: 100±3 dB (1mW at 1KHZ)
Resistenti a spruzzi e sudore (IPX5)
Lunghezza cavo: 1,3 metri (cavo rimovibile)
Prezzo: 49,99 euro
Sito del produttore: www.meeaudio.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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