MQA sta per Master Quality Authenticated ed è una tecnologia audio destinata a cambiare profondamente lo streaming audio hi-res.
I servizi di streaming audio stanno diventando il mezzo principale con il quale la gente ascolta musica quotidianamente, tanto che già nel 2015 gli introiti provenienti da questo settore hanno superato quelli derivanti dal classico formato fisico, toccando per la prima volta il miliardo di dollari.
La maggior parte di questi servizi come i leader del mercato Spotify e Apple Music hanno a catalogo brani audio compressi in AAC, MP3 o Ogg Vorbis (solitamente fino a 256 o 320 Kbps), mentre altri, come Deezer HiFi, Qobuz e Tidal offrono streaming a qualità CD senza perdita di qualità dovuta alla compressione.
Ma come la mettiamo per lo streaming hi-res? Il primo servizio a offrire brani in streaming ad alta risoluzione è stato Qobuz attraverso la sua app per Android, mentre su desktop Tidal ha lanciato a inizio anno il servizio Tidal Masters grazie alla tecnologia MQA. Ma cos’è esattamente MQA e come lo si può sfruttare.
Cos’è MQA?
MQA, lanciata inizialmente nel 2014 da Meridian, è essenzialmente una tecnologia che “impacchetta” file audio di qualità hi-res in un formato con dimensioni accettabili per permetterne la fruizione tramite streaming (o download), senza per questo sacrificare la qualità come avviene di solito con la compressione audio. MQA permette in pratica di ottenere brani musicali con la stessa identica qualità con la quale sono stati registrati in studio ma senza lo stesso peso in termini di MB. Un sogno ad occhi aperti per gli audiofili più esigenti attratti dalla pratica (effettivamente comodissima) dello streaming audio.
Come posso ascoltare brani hi-res in MQA?
Invece di essere un nuovo tipo di file da aggiungere ai vari FLAC, WAV e altri, i file MQA possono essere pacchettizzati all’interno di qualsiasi container lossless e, per ascoltarli, serve un hardware compatibile come uno streamer o un DAP (Digital Audio Player), oppure un software come l’app desktop di Tidal per decodificare questi file.
Per fortuna l’hardware compatibile con MQA è già disponibile sul mercato. Il Pioneer XDP-100R e l’Onkyo DP-X1 sono stati tra i primi DAP a supportare i file MQA e sono stati seguiti dai Pioneer XDP-30R, Onkyo DP-S1 e Sony NW-ZX300 e WM-A40. A IFA 2017 inoltre l’LG V30 è stato lanciato come primo smartphone a livello globale in grado di supportare questa tecnologia.
Alla lista si sono aggiunti anche lo streamer audio Technics SU-G30 e alcuni prodotti di NAD, Moon, Mark Levinson e Audiolab (qui trovate la lista completa). Grazie a un aggiornamento firmware anche i DAC DragonFly Black e DragonFly Red di AudioQuest sono ora compatibili con MQA.
Anche alcuni prodotti di Meridian, tra cui l’Explorer 2 USB DAC, il Prime Headphone Amplifier, l’808v6 Reference CD Player, l’818v3 Reference Audio Core, gli Special Edition Loudspeakers e il 40th Anniversary Systems, sono stati aggiornati tramite firmware proprio per supportare i file MQA.
Dove posso trovare brani in MQA?
I primi file MQA erano disponibili su Highresaudio, Onkyo Music, 2L, Kripton HQM e Groovers, ai quali si è aggiunto Tidal (e anche Deezer potrebbe compiere molto presto questo passo). Contando poi che major come Universal, Warner Bros e Sony Music supportano MQA, aspettiamoci altri servizi pronti ad abbracciare questa tecnologia.
Apple supporterà MQA?
Se siamo riusciti a ottenere un supporto hi-res nativo in diversi dispositivi Android di Samsung, Sony e LG, gli iPhone hanno supportato la musica ad alta risoluzione solo tramite app di terze parti o cuffie compatibili tramite la connessione Lightning. Alcuni rumor hanno suggerito che Apple potrebbe presto fornire audio hi-res attraverso Apple Music, ma al momento non ci metteremmo la mano sul fuoco.
Il lancio dei nuovi iPhone 8, 8 Plus e iPhone X è stato accompagnato dalla notizia che questi tre nuovi melafonini supporteranno finalmente i file FLAC in modo nativo, ma come funzionerà la riproduzione è ancora tutto da vedere. Almeno per quest’anno comunque Apple non supporterà MQA (non c’è nessuna previsione a questo proposito), ma in futuro le cose potrebbero cambiare, anche perché ormai chiunque sia interessato a fornire musica hi-res non può non tenere in considerazione i vantaggi di questa tecnologia.
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