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Cancellazione attiva del rumore: tre configurazioni per ogni esigenza

Siete pronti ad acquistare cuffie o auricolari con cancellazione attiva del rumore? Ecco le tre modalità da conoscere per non sbagliare

Considerando che i primi esperimenti di cancellazione attiva del rumore risalgono agli anni ’30, stupisce un po’ che solo negli ultimi anni questa tecnologia sia entrata stabilmente nelle nostre vite all’interno di cuffie e auricolari wireless di stampo consumer. Poco apprezzata da molti audiofili e ormai irrinunciabile per altrettanti ascoltatori spesso in movimento, la cancellazione attiva del rumore (ANC – Active Noise Cancellation) è una tecnologia integrata ormai anche in cuffie e in-ear attorno ai 100 euro (si vedano i nuovissimi Earfun Air Pro), anche se è nei prodotti più costosi che la sua efficacia risulta più evidente e apprezzata.

Sebbene il concetto di base di ANC sia lo stesso, può essere implementato in tre modi diversi: feedforward, feedback e ibrido, con ognuno di questi approcci che ha lati positivi e negativi. Se siete quindi in procinto di acquistare cuffie o auricolari con cancellazione attiva del rumore, è utile informarsi prima sulla tipologia di ANC integrata per capire il suo funzionamento.

ANC Feedforward

In una configurazione Feedforward, il microfono è posizionato all’esterno del padiglione auricolare. Il microfono sente il rumore prima che lo faccia la persona. La tecnologia ANC elabora quindi il rumore e crea l’anti-rumore prima di inviare il segnale risultante al driver delle cuffie/auricolari. In questa modalità il microfono ha più tempo per rispondere e generare l’anti-rumore, ma di contro questa configurazione non ha modo di auto-correggersi, poiché non sente mai l’anti-rumore che fa.


Inoltre, se la persona posiziona le cuffie in modo errato o se il rumore proviene da un’angolazione strana, la modalità Feedforward può accidentalmente finire per amplificare il rumore ad alcune frequenze e, poiché il microfono è più vicino al mondo esterno, si ha più sensibilità al rumore del vento.

Cancellazione attiva del rumore

ANC Feedback

In questa configurazione il microfono risiede all’interno del padiglione auricolare e davanti al driver, in modo che possa sentire il segnale risultante esattamente allo stesso modo dell’ascoltatore. Questa configurazione può adattarsi meglio alle variazioni e correggere il segnale se necessario, oltre a funzionare meglio su una gamma più ampia di frequenze. Un altro vantaggio è che anche se l’auricolare è indossato in modo strano o non copre del tutto le orecchie, non emergono particolari problemi.

Di contro l’ANC Feedback non gestisce al meglio i suoni a frequenza più alta e, se progettato in modo errato, c’è anche il rischio del tipico e sgradevole rumore di feedback che si ottiene quando si posiziona un microfono troppo vicino a uno speaker. Gli ingegneri devono anche tenere conto del fatto che questa configurazione tratta la musica in arrivo come fa con il rumore. Una cattiva implementazione di questa tecnologia può quindi filtrare accidentalmente suoni e linee strumentali a bassa o ad alta frequenza, con conseguenze non proprio esaltanti.

Lo schema di una configurazione ANC ibrida

ANC Ibrida

Questa configurazione mette insieme le due precedenti posizionando un microfono all’interno e all’esterno del padiglione auricolare. In questo modo si ottengono tutti i vantaggi con quasi nessuno degli svantaggi delle modalità Feedforward e Feedback. L’ANC ibrido può inoltre sopprimere il rumore in una gamma più ampia di frequenze, adattarsi e correggere gli errori e non è così sensibile al modo in cui la persona indossa l’auricolare.

Come è facile immaginare, la tecnologia ANC ibrida costa di più e richiede anche più esperienza per ottenere il risultato giusto, visto che avere due microfoni può generare più “rumore bianco” indesiderato ed è quindi necessario integrare microfoni di qualità migliore.

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