L’eclettico Lars Von Trier torna con l’horror La casa di Jack, feroce viaggio sulla strada dell’opera perfetta. Si ma da parte di chi? Blu-ray Videa
La casa di Jack è quella che l’omonimo ingegnere statunitense psicopatico (Matt Dillon) con manie ossessivo compulsive inizia a costruire negli anni ’70. Solitario e introverso, il primo di una lunghissima serie di omicidi è ai danni di una donna bisognosa di soccorso stradale (Uma Thurman), petulante e offensiva.
Affatto premeditato il gesto di liberazione mette il folle su una strada a senso unico, consumando se stesso nel perfezionamento della tecnica dell’assassinio. Funeste azioni vissute come forma d’arte quanto unica via per sedare l’endemica astinenza da morte in un gioco sempre più pericoloso col resto del mondo.
Stivando le vittime all’interno di una grande cella frigorifera inconsciamente si ritrova per le mani quelli che poi saranno mattoni di un’abitazione dal lungo e sofferto progetto, instaurando una altrettanto lunga quanto amabile conversazione col vate Virgilio (Bruno Ganz).
Qui però il poeta mantovano non è salvatore di dantesca memoria ma Caronte traghettatore di anime, che accompagnerà il serial killer negli inferi una volta traslata definitivamente nella realtà l’architettura della sua mente malata.
La casa di Jack – The House That Jack Built è il film horror più originale e disturbante quanto totalmente fuori dal mainstream che sia stato realizzato da tempo immemorabile. Ne è trascorso sin troppo prima di imbattersi in un’opera affatto scontata, disarmante non linearità tratteggiando l’agire senza limiti ne restrizioni di una personalità schizofrenica, segnata dal male e dal sangue sin dall’adolescenza.
C’è voluto il lavoro di Lars Von Trier per tornare a parlare di cinema horror in forma autoriale, portare in scena il disegno malato che inconsciamente accompagna le turbe psichiche di un soggetto adulto apparentemente normale, meravigliosamente interpretato da un Matt Dillon da Oscar. Nel corso del tempo il grande attore ha dimostrato di sapere dare il meglio di se nell’ambito drammatico: ricordiamo ruoli di spessore come Rusty il selvaggio, Drugstore Cowboy, Da morire, Crash – Contatto fisico, in particolare qui si torna ad assaporare medesima intensità e carisma del Charles Bukowski visto in Factotum di Bent Hamer (2005).
Un cast che oltre a Uma Thurman vede anche la presenza del compianto Bruno Ganz (Il cielo sopra Berlino, L’amico americano, Pane e tulipani tra i tanti) in uno dei suoi ultimi lavori. La casa di Jack accende i riflettori su un miscuglio di patologie mentali portate al parossismo che sono poi la norma per l’omicida seriale, amorale e avulso al rispetto della vita altrui. Orrore che assume forma tridimensionale, atrocità che bucano lo schermo richiamando alla memoria altre messe in scena da raccapriccio totale come Henry pioggia di sangue, che John McNaughton realizzò nel 1986 ispirandosi alla vita del serial killer Henry Lee Lucas.
Con una lunga ricerca alle spalle tra efferatezze di ogni genere e assassini che hanno realmente infestato l’umanità stavolta il regista ha deciso per un protagonista maschile, diversamente dall’universo femminile che ha costellato i precedenti lavori. Frammenti di opere passate tra cui Nymphomaniac e Antichrist sono insertati all’interno del film, mosaico a delineare la sconquassata mente del protagonista con qualche felice digressione nello humor nerissimo. Grafico racconto che è anche atto provocatorio nel corso della perseverante ricerca della perfezione da parte dello stesso Von Trier.
Nessun falso moralismo ma tanta inquietudine in un oceano di domande senza risposte, nel corso del viaggio verso la creazione artistica totale di un folle: allo spettatore decidere se Jack, il regista o entrambi.
Il film è presentato nella versione integrale di 152′ minuti, inoltre trattasi della versione cinema italiana con didascalie localizzate tra cui i cartelli degli “incidenti” in cui è declinato il racconto.
VIDEO
Girato digitale con Arri Alexa Mini a una sconosciuta risoluzione possiamo presumere un Digital Intermediate 2K. Aspect ratio principalmente 2.39:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50. Il film vede la presenza di una miriade di inserti video di repertorio 1.33:1 in bianco e nero ma anche elementi a colori in SD di limitata natura tecnica.
Eccetto qualche raro passaggio dove si riscontrano limitazioni sui fondali con accenni di crash nelle sfumature colore la visione del film resta ampia e appagante. Anche per il girato nativo ci si imbatte in transizioni con diversa color correction, rumore video in quelle più buie o con illuminazione quasi nulla dove la profondità dei neri è inficiata da sovraccarichi bluastri, lo stesso dicasi per i pesanti rossi finali. Risultato visivo legato (con tutta probabilità) alle scelte operate dal regista e dal cinematographer cileno Manuel Alberto Claro, già curatore per Von Trier dei recenti Melancholia e il dittico Nymphomaniac.
AUDIO
Davvero poca cosa il risultato sonoro per un’opera che avrebbe meritato maggiore attenzione a nostro avviso già nel corso dell’originale missaggio. DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano dove la presenza dei canali posteriori è pressoché nulla, senza alcun apporto sostanziale eccetto qualche raro passaggio dove peraltro occorre aumentare e non poco la misura del volume master.
Dialoghi molto ben contrastati che nell’economia dell’intero svolgimento prevalgono quasi sempre rispetto a qualsiasi altro elemento della colonna sonora, dove reitera il brano Fame di David Bowie poi sostituito da Hit The Road Jack di Ray Charles sui titoli di coda.
Qualcosa meglio la speculare originale inglese, che non raggiunge mai vette reference, dove il parlato in presa diretta ha tutto un altro appeal (compresa qualche parola in italiano), percependo una maggiore apertura complessiva rendendo il racconto maggiormente coinvolgente. Strano ma vero si tratta di tracce 24 bit.
EXTRA
Purtroppo solo il trailer e una galleria fotografica.
Inedito negli Stati Uniti, per La casa di Jack il Blu-ray britannico offre supplementi di pregio: introduzione al film del regista, intervista a Von Trier di 35′ minuti e un video documento a lui dedicato entrando nei dettagli della problematica del Festival del Cinema di Cannes attraversando la settima arte e l’amore per il regista sovietico Andrej Tarkovskij.
TESTATO CON: Tv LG NanoCell 55SM90 55″, UHD player OPPO UDP-203 / Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4
Blu-ray FHD disponibile su DVDStore.it
Versione integrale
Qualità delle immagini
Tracce audio poco efficaci
Extra ai minimi storici
Distribuito da: Eagle Pictures
Durata: 153'
Anno di produzione: 2018
Genere: Horror
Regia: Lars von Trier
Interpreti: Matt Dillon, Bruno Ganz, Uma Thurman, Siobhan Fallon Hogan, Sofie Gråbøl, Riley Keough, Jeremy Davies, Jack McKenzie, Ed Speleers, David Bailie, Mathias Hjelm, Ji-tae Yu, Emil Tholstrup, Marijana Jankovic, Carina Skenhede, Rocco Day
------
Supporto: BD 50
Aspect Ratio: 2.39:1
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC
Audio: italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.