L’LG C8 dello scorso anno si è rivelato un assoluto best-buy e ora tocca al nuovo C9 ribadire l’eccellenza dei TV OLED del produttore coreano.
LG è in una posizione difficile con i suoi televisori OLED. Secondo molti osservatori infatti i pannelli OLED hanno raggiunto il limite delle loro prestazioni nel 2017 e, da un punto di vista hardware, questi OLED del 2019 sono molto simili ai modelli di due anni fa. LG però realizza anche pannelli OLED per tutti gli altri produttori di TV che hanno puntato su questa tecnologia (Samsung a parte) e ha investito più di chiunque altro nel mantenere intatta la supremazia dell’OLED come tecnologia per i TV.
Per mantenere vivo l’interesse sull’OLED, LG deve però guardare oltre l’hardware del pannello. Il processore Alpha 9 era stato al centro dell’attenzione della gamma di TV OLED del 2918, mentre quest’anno LG sembra voler focalizzare molto l’attenzione sull’intelligenza artificiale e sui vantaggi che ne derivano per l’immagine, l’audio e l’esperienza utente.
LG probabilmente sta esagerando con l’impatto della sua tecnologia AI, ma l’LG OLED65C9PLA, disponibile in Italia a un prezzo di listino di 3499 euro, rimane un gran bel televisore e, in attesa di averne uno nella nostra sala test per una recensione approfondita, vi riportiamo la prova dei nostri colleghi inglesi di What Hi-Fi?, che hanno accolto questo TV con grande entusiasmo… e forse non poteva essere altrimenti.
Caratteristiche
Come è avvenuto l’anno scorso, la serie C offre tutta la tecnologia di elaborazione e di immagine più avanzata di LG nel pacchetto più economico. A listino c’è infatti il più economico B9, ma ha un processore meno sofisticato e non ha le nuove funzionalità legate all’intelligenza artificiale. Si può poi spendere di più con le serie E9, W9 o R9, ma mentre ognuna di esse offre un proprio design e una soluzione audio diversa, sono identiche alla serie C9 in termini di qualità video.
Anche se è il modello più basilare, l’LG OLED65C9 è un TV dall’aspetto incantevole. Visto di lato, appare sorprendente, con la sua combinazione tra un pannello assurdamente sottile e un’appendice di plastica compatta per le connessioni. Anche nel punto meno sottile, questo C9 da 65 pollici misura solo 4,7 cm. Dal davanti, gli altoparlanti sono totalmente invisibili; tutto quello che potete vedere è una semplice e sottile cornice nera attorno allo schermo stesso. Non è lontano dal diventare quasi un display galleggiante quando montato a parete, in particolare in una stanza buia.
La maggior parte dei produttori sta aggiungendo le funzionalità HDMI 2.1 agli ingressi HDMI 2.0 dei propri TV 2019, ma LG ha puntato direttamente su porte HDMI 2.1 certificate. Che questo (almeno per ora) sia un grande valore aggiunto o meno, è presto per dirlo. Funzionalità come eARC (Enhanced Audio Return Channel) e VRR (Variable Refresh Rate) sono attualmente di nicchia e comunque altri produttori, come Samsung, le offrono comunque tramite le porte HDMI 2.0. Rimane comunque positivo il fatto che LG offra finalmente un TV HDMI 2.1, anche se più in ottica futura che presente.
Oltre ai quattro ingressi HDMI 2.1, il C9 ha tre porte USB, una presa Ethernet e uscite ottica e cuffie. Sotto il cofano spicca la versione di seconda generazione del processore Alpha 9 dello scorso anno, che aggiunge la tecnologia AI progettata per ottimizzare automaticamente l’immagine e il suono in base al contenuto riprodotto e alla stanza in cui si trova la TV.
Il processore è inoltre progettato per rendere la TV più intelligente offrendo un’interazione vocale più intelligente tramite ThinQ, Google Assistant e Amazon Alexa, oltre a consigli sui contenuti basati su ciò che avete guardato in precedenza e anche sull’ora del giorno. Il sistema operativo webOS lo conosciamo già molto bene e assieme a Tizen è la miglior piattaforma smart TV che si possa trovare oggi sul mercato a livello di fluidità, reattività e facilità di navigazione. Le novità di quest’anno sono Anteprima AI, che aggiunge una striscia di contenuti pertinenti sopra l’app che avete evidenziato dando accesso a specifici spettacoli o film su Netflix o Amazon, e Modifica intelligente, che riordina automaticamente le fonti e app basate sull’uso.
La selezione di app è poi una delle più complete disponibili e l’unica assenza reale è l’app Apple TV, da poco approdata sui televisori 2019 di Samsung tramite un aggiornamento del firmware. Il C9 però offrirà presto il supporto per AirPlay 2, che consentirà di trasmettere al TV contenuti dal vostro dispositivo Apple in modalità wireless. Il telecomando rimane invece più o meno lo stesso dell’anno scorso e si tratta di uno dei migliori modelli ergonomici in commercio, in grado di combinare un buon numero di pulsanti tradizionali con una funzione di puntatore che consente di evidenziare le opzioni TV semplicemente puntandole come se si controllasse una sorta di mouse. Per molti è un modo intuitivo per far funzionare il TV, ma avremmo comunque gradito un’opzione per disabilitare completamente la funzione.
I menu di impostazione non sono invece pensati altrettanto bene. Sezioni come la regolazione delle impostazioni dell’immagine, ad esempio, sono più complicate di quanto debbano essere, tanto che LG sembra quasi intenzionata a confondere gli utenti quando si tratta di impostazioni delle immagini. Per i contenuti con gamma dinamica standard (SDR) non ci sono meno di 10 preset immagine tra cui scegliere, mentre ce ne sono sei per HDR 10 e cinque per Dolby Vision.
Anche le impostazioni all’interno di questi preset sono “bizzarre”. Prendete Cinema e Cinema Home, per esempio. In teoria, la differenza è che Cinema Home è progettato per offrire l’esperienza Cinema in una stanza che non è perfettamente buia; quindi si presuppone che i due preset siano gli stessi a parte le impostazioni di luminosità. Invece, non solo ci sono differenze di nitidezza e colore tra i due preset, ma le impostazioni effettive a vostra disposizione sono diverse.
In Cinema, la temperatura colore è contenuta in un sottomenu e ha cinque opzioni, che vanno da Cool a Warm3. In Cinema Home la temperatura colore viene misurata su una scala da 100 punti da W50 a C50 e non esiste affatto un sottomenu Control Expert. Altre impostazioni come Super Risoluzione si trovano poi in una posizione completamente diversa nel menu, a seconda del preset che avete selezionato, rendendone più difficile la ricerca.
Non abbiamo idea del motivo per cui LG abbia scelto questa strada, ma è deludente vedere che nulla è cambiato rispetto ai TV dello scorso anno. La buona notizia è che è possibile evitare gran parte di questa confusione attenendosi al preset standard, che richiede solo alcune modifiche per apparire al meglio. Attivate Risparmio energia e disattivate tutte le impostazioni di riduzione del rumore, cambiate proporzioni in Originale e aggiungete alcuni punti a Nitidezza e ci sarete quasi.
Potreste poi voler sperimentare l’elaborazione del movimento, che può essere ottimizzata per apparire migliore rispetto all’impostazione Clear, troppo elaborata e “finta”. Impostiamo così TruMotion su Utente, Deblur al massimo e Dejudder al minimo; anche un singolo punto di Dejudder crea infatti una sorta di scintillio attorno alle figure in movimento.
Qualità video
Ottimizzato il tutto con questi semplici passaggi, il C9 produce un’immagine di grandissimo impatto. Facciamo partire lo streaming di Star Trek: Discovery su Netflix proposto in Dolby Vision e la profondità del nero è buona come ci aspettavamo da OLED, mentre la possibilità di illuminare o attenuare indipendentemente ogni singolo pixel produce un contrasto sorprendente. La luminosità assoluta è limitata rispetto alla maggior parte dei TV LCD di fascia alta, ma di contro il Samsung Q90R, che raggiunge una profondità del nero mai vista a bordo di un TV non-OLED, non è in grado di eguagliare il nero assoluto del C9 (e non è certo una sorpresa).
Anche i colori sono estremamente piacevoli, con una leggera ricchezza che conferisce un calore affascinante e organico alle tonalità della pelle e un vero splendore ad albe e tramonti. Gli OLED di LG hanno sempre puntato sulla massima naturalezza cromatica e qui non c’è nulla di diverso, grazie a sfumature (anche le più tenui) rese con grandissima delicatezza. I livelli di dettaglio sono pari ai migliori della classe ma, di nuovo, senza suggerire miglioramenti “artificiali”. Lentiggini, rughe, cicatrici e macchie sono restituiti allo spettatore quasi senza pietà, così come le complessità della Discovery stessa nelle inquadrature dall’esterno della nave.
La gestione del movimento invece non è perfetta come da prassi per gli OLED LG, anche se con il Dejudder spento e il Deblur al massimo si ottiene un’immagine un po’ più nitida e priva dell’orrendo effetto soap opera. La nostra unica vera critica dell’LG C9 durante la visualizzazione di contenuti in HDR (HDR10, HLG e Dolby Vision) è una leggera mancanza di dettagli ai due estremi della scala della luminosità. Rispetto al Q90R di Samsung infatti entrambi i dettagli molto scuri e molto chiari sono un po’ carenti. Da un lato in certe situazioni più “nette” si rasenta la perfezione (i titoli di coda ad esempio non sono mai stati così nitidi e compatti), ma le aree scure e luminose che dovrebbero mostrare qualche sfumatura in più non ci hanno convinti del tutto.
Passiamo a Guardiani della Galassia Vol.2 e, nella vista del pianeta Sovereign, il grande pannello dorato è un po’sbiadito, mentre le aree scure dello spazio mancano di alcuni dei toni più sottili e sfumati che il QLED Samsung riesce invece a svelare. Questo non è però un problema con contenuti tradizionali in SDR, presumibilmente perché l’LG non si sta “sforzando” tanto in termini di contrasto generale. Qui infatti l’approccio sgargiante ma sempre autentico ai colori fa miracoli e l’immagine appare estremamente naturale.
Per quanto riguarda invece l’upscaling da DVD, Blu-ray e digitale terrestre, il C9 fornisce un’immagine straordinariamente pulita e nitida, con più dettagli di quanto possiate ragionevolmente aspettarvi. Alcuni concorrenti sono ancora più incisivi a livello di pura nitidezza con contenuti a 1080p e 576p, ma nessuno è altrettanto bilanciato o controllato.
Lato gaming i giocatori più accaniti saranno lieti di sapere che questo LG ha un input lag inferiore a 14 ms, valore estremamente basso che pochi TV odierni possono vantare. Il VRR, che riduce l’effetto tearing (o spezzettamento) adattando la frequenza di aggiornamento dello schermo al frame rate del segnale che il TV sta ricevendo, funziona bene sia da PC, sia da console, mentre la modalità ALLM (Automatic Low Latency Mode) significa che il televisore passerà automaticamente in modalità Gioco (eliminando quindi tutti i filtri dell’immagine non necessari) quando rileva un segnale da una console.
Qualità audio
L’esperienza ci dice che il logo Dolby Atmos su un TV non è garanzia di elevata qualità audio ed è raro che gli speaker interni (per di più “nascosti” come in questo caso) suonino alla grande. Quindi, è una sorpresa che il C9 rappresenti un reale aggiornamento rispetto al C8 dello scorso anno. La modalità Dolby Atmos aggiunge larghezza, peso e dinamismo, mentre le voci sono proiettate nello spazio di ascolto in modo efficace. È un suono quasi atmosferico per un TV, anche se non si estende nella stanza come ci si aspetterebbe quando si ha a che fare con il Dolby Atmos. Detto questo, a volte un effetto appare localizzato a destra o a sinistra in modo quasi sorprendente ed è un aspetto da non sottovalutare per gli standard delle soluzioni audio integrate.
Anche quando il segnale ricevuto non è Dolby Atmos, l’LG ha una modalità audio AI che ha un effetto simile, migliorando la resa dell’ambienza in particolare con il Sound Tuning, che adatta la presentazione audio alla vostra stanza. Normalmente il suono a due canali di un TV risulta migliore se non viene processato in alcun modo, ma in questo caso il risultato è un sound con un certo peso e una certa apertura, con anche un maggior impatto rispetto al predecessore dello scorso anno.
Verdetto iniziale
Potremmo essere ormai prossimi ai limiti hardware della tecnologia OLED, ma ogni anno LG spreme sempre più prestazioni dai suoi pannelli e il C9 si è rivelato un TV superbo che, come i suoi ottimi predecessori, si ispira alla massima naturalezza, aggiungendo in più un tocco di dinamismo in termini di colori e contrasto.
Anche l’audio è notevole per un TV senza una soundbar integrata. Detto questo, scegliere tra questo e il top di gamma Q90R di Samsung non è però un compito facile, sebbene l’LG (a parità di pollici) abbia dalla sua un plus non da poco come il prezzo, inferiore di circa 300 euro rispetto all’ammiraglia di Samsung. Naturalmente il C9 è solo il primo di molti OLED del 2019 che esamineremo nei prossimi mesi (attendiamo infatti i modelli di Sony, Panasonic e Philips), ma non ci stupiremmo se alla fine rimanesse lui il vero best-buy di quest’anno.
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