Presto disponibile sul mercato a circa 5000 euro per il modello base, il Linn Selekt DSM si candida a diventare lo streamer modulare da battere.
Linn è sulla scena dello streaming molto più di Spotify e il fatto che occupi ancora adesso uno spazio rilevante nel settore degli streamer di fascia alta dimostra chiaramente il successo del brand scozzese, nonché quello del più ampio settore dello streaming. Linn riconosce che mentre molti appassionati di hi-fi non vogliono ancora rinunciare alla loro collezione di musica fisica, lo streaming è il futuro. Offrire una fetta di entrambe le torte in un pacchetto versatile e senza compromessi è quindi stato l’obiettivo di Linn per il suo ultimo prodotto.
Parliamo del Selekt DSM, un nuovissimo lettore musicale di rete (il quarto del marchio) con una gamma completa di ingressi digitali e analogici e con la possibilità di diventare un vero e proprio sistema AV all-in-one aggiungendo solamente dei diffusori. Selekt DSM si trova, nel catalogo Linn, al di sopra dell’entry level (si fa per dire) Majik DSM e al di sotto degli Akurate DSM e Klimax DSM.
Si tratta però di un prodotto molto diverso dai suoi tre fratelli. È infatti modulare (è composto da moduli intercambiabili che Linn li chiama “cartridge”) e più esteticamente simile a un sistema di streaming Naim Uniti rispetto a un altro streamer Linn. Abbiamo potuto trascorrere un po’ di tempo con il Selekt DSM a una presentazione per la stampa organizzata da Linn nel suo stabilimento di Glasgow e queste, in vista della recensione completa e dell’imminente uscita del Selekt sul mercato, sono le nostre prime impressioni.
Caratteristiche
Linn ha sempre privilegiato l’aggiornabilità e il supporto per i suoi prodotti e questo design modulare promuove non solo questo approccio, ma anche una maggiore flessibilità per l’utente. Mentre il modello streamer/preamplificatore base costa 4000 sterline (siamo ancora in attesa dei prezzi italiani), può anche essere acquistato (o successivamente aggiornato) con un amplificatore di potenza integrato in Classe D da 100 watt per canale per ulteriori 1250 sterline, o con l’architettura Katalyst DAC già presente a bordo dei più costosi Akurate e Klimax per ulteriori 1500 sterline. Aggiunte opzionali che portano il prezzo totale a 6750 sterline (circa 7500 euro).
Il prossimo anno Linn realizzerà anche un modulo amplificatore per cuffie e i possessori di Selekt DSM amplificato avranno la possibilità di aggiungere un modulo audio surround 5.1 con quattro ingressi HDMI, un’uscita HDMI e supporto per i formati audio DTS e Dolby Digital Plus. La lista dei moduli in uscita il prossimo anno include inoltre anche il supporto Bluetooth e Wi-Fi (2.4GHz / 5GHz). Per ora infatti la connettività a bordo del Selekt si affida solo alla presa Ethernet, che rimane comunque la soluzione qualitativamente migliore per lo streaming audio (soprattutto hi-res) tramite DLNA e i vari servizi di streaming online.
Sul pannello posteriore del Selekt DSM troviamo diverse connessioni analogiche e digitali tra cui USB, ottico, coassiale e HDMI ARC. C’è anche uno stadio phono MM e MC commutabile, per il quale Linn ha chiaramente in mente i possessori del suo giradischi Sondek LP12. Per quanto riguarda i formati supportati, troviamo FLAC, WAV e AIFF fino a 24-bit/192 kHz e DSD (64-128), oltre ai più scontati MP3 e AAC.
Tecnologia avanzata
Linn ha parlato di diversi ostacoli che ha dovuto superare per garantire che la qualità del suono non fosse ostacolata dai moduli e dai loro molteplici punti di connessione, per non parlare dei sottomoduli come la sezione DAC. Per esempio, gli ingegneri di Linn hanno scelto di trasportare digitalmente i segnali digitali e analogici attraverso l’elettronica del Selekt DSM fino a quando questi non raggiungono il modulo DAC (dove vengono poi emessi attraverso i terminali dei diffusori), che è il modo migliore per preservare il segnale.
Il Selekt DSM con amplificazione integrata è inoltre dotato di un alimentatore più grande per gestire l’uscita da 200W e un’uscita da 600W in una configurazione 5.1. Un nuovo sistema di elaborazione di base, che Linn dice sarà sufficiente per i prossimi dieci anni, utilizza una piattaforma dual-core che offre circa dieci volte la potenza di calcolo rispetto al processore single-core integrato nei suoi modelli DSM.
L’FPGA (Field Programmable Gate Array), nel frattempo, ha quattro o cinque volte anche la capacità di elaborazione audio della gamma DSM originale. Oltre a un sistema di elaborazione potenziato, il Selekt DSM presenta una nuova versione della tecnologia di equalizzazione e di ottimizzazione dello spazio di ascolto introdotta da Linn nel 2015.
Lo scopo della tecnologia è quello di far suonare i diffusori come se fossero nella posizione ideale ovunque siano collocati in una stanza, anche se alla base di questo processo c’è sempre stato il presupposto che la stanza fosse statica e di forma rettangolare. La variante next-gen, tuttavia, assume un approccio più dinamico e pratico, tenendo conto delle diverse forme e delle diverse pressioni all’interno dell’ambiente di ascolto. Utilizzando l’apposito software, che ora è accessibile sul sito web di Linn piuttosto che tramite download per PC o Mac, gli utenti saranno infatti in grado di ricreare una versione più accurata della loro stanza, aggiungendo all’impostazione variabili come finestre, porte e persino i materiali dei mobili.
La parte dedicata a questa nuova ottimizzazione dello spazio è stata la più interessante. I vantaggi della tecnologia, anche in una sala d’ascolto già buona di partenza come quella di Linn, sono stati infatti abbastanza evidenti. Con la funzione applicata, i synth scintillanti che aprono Seventh Heaven di Beck sembravano più chiari e aperti rispetto a quando la funzione non era attiva, mentre il ritmo si faceva più conciso.
Abbiamo quindi ascoltato il modello di base del Selekt DSM accanto alla sua versione con Katalyst e all’Akurate (anch’esso con il modulo Katalyst integrato). Con due diffusori B&W 804 D3 (circa 9000 euro), il Selekt DSM ha mantenuto gran parte del carattere del più costoso Akurate DSM mentre la dimostrazione passava da Quantum Theory di Aidan Moffat a una classica traccia di Mozart eseguita dall’Orchestra Scozzese. Mancavano solo quel livello extra di trasparenza e la stessa coesione ritmica dell’Akurate, che fa ben sperare per il nuovo arrivato e giustifica la spesa extra del fratello maggiore.
Abbiamo quindi ascoltato il Selekt DSM amplificato accanto al suo principale rivale sul mercato: il Naim Uniti Nova. E poiché la performance del Linn sembrava incoraggiante rispetto a quella del suo rivale a cinque stelle, non vediamo davvero l’ora di farlo entrare nelle nostre sale di prova per un esame più attento.
Costruzione
Naturalmente i confronti con la gamma Uniti di Naim non si limitano alla qualità del suono. Il Selekt DSM sfoggia infatti un’estetica per nulla lontana da quella dei migliori streamer rivali oggi sul mercato. Linn ha messo l’accento sull’usabilità fisica del suo nuovo streamer, attingendo alla rinascita del vinile non solo per lo stadio fono MM/MC, ma anche per la natura tattile e per l’interattività del design.
Il Selekt DSM è infatti un prodotto molto pratico e non abbiamo avuto bisogno di aiuto o di particolari spiegazioni per avvicinarci alla sua caratteristica di spicco: un quadrante di controllo simile a un vetro che potete ruotare per regolare il volume. Potete anche usarlo per scorrere tra le vostre librerie musicali e le impostazioni e premere per selezionare la scelta fatta. Il tutto si è dimostrato fluido e reattivo e non abbiamo che ammirazione per il modo in cui ogni step del volume si illumina elegantemente durante rotazione.
Anche il display OLED contribuisce all’eleganza di questo streamer anche se è un peccato che mostri solo informazioni testuali e non le cover degli album. Linn sostiene infatti che i dispositivi di controllo a schermo più grande come smartphone e tablet possono soddisfare molto meglio l’esperienza grafica. Supponiamo che questa logica sia valida, anche se durante la demo non abbiamo potuto fare a meno di essere attirati dal display a colori dello streamer di Naim proprio a causa di questa mancanza del Selekt DSM. Apprezzabile comunque la possibilità di tenere spento il display e di farlo riaccendere quando si avviciniamo allo streamer grazie a un apposito sensore di movimento.
Da segnalare infine anche i cosiddetti tasti intelligenti. Sparsi lungo il pannello superiore e molto simili ai tasti del pianoforte, sono essenzialmente pulsanti di scelta rapida o predefiniti che attivano qualsiasi canzone, artista, playlist, servizio o sorgente che viene loro assegnata. Potete appuntarli manualmente sull’unità o nell’app Kazoo di Linn.
Verdetto iniziale
Con il Selekt DSM sembra proprio che Linn si sia reinventata non poco a livello di design, esperienza utente, flessibilità e prestazioni sonore con un prodotto modulare unico e ben congegnato. Se riuscirà a superare tutti i diretti rivali nella stessa fascia di prezzo, rimane ancora da vedere (o meglio, da ascoltare), ma a prescindere dalla rivalità abbiamo un vago sospetto che il Selekt DSM non avrà problemi a trovare immediatamente un’ampia base di fan.
© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.