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Speaker Bluetooth Sonos Move – La recensione

sonos move

L’abbiamo atteso a lungo e, dopo la breve prova a IFA 2019, dobbiamo scoprire se il Sonos Move sia davvero lo speaker Bluetooth definitivo

Mentre Sonos ha dominato il mercato dell’audio multi-room per la maggior parte di un decennio, si è anche accorta di come gli speaker Bluetooth portatili di produttori come JBL, Ultimate Ears e Bose abbiano preso d’assalto il mercato. Fino ad ora ai proprietari di un prodotto Sonos mancava uno speaker che potesse essere portato in giardino per allietare una festa con un po’ di musica o che servisse a scopi simili, ma come vi abbiamo riportato più volte ora non è più così. Sonos Move, presentato ufficialmente a IFA 2019 e disponibile in Italia dal 24 settembre a 399 euro, è infatti un diffusore Sonos Wi-Fi tradizionale per lo streaming di musica in rete, multi-room e utilizzo di assistenti vocali (in questo caso Amazon Alexa e Google Assistant), ma in più ha una batteria ricaricabile e connettività Bluetooth. Insomma, è il primo speaker portatile di Sonos.

Costruzione

Tuttavia, se vi aspettavate una semplice versione Bluetooth del Sonos One, vi sbagliate di grosso. Fisicamente infatti il Move domina il One e anche rispetto alla maggior parte degli speaker Bluetooth portatili (ma anche agli altri modelli di Sonos in catalogo) è relativamente alto (24 cm) e pesante (3 kg). Non a caso è più adatto a diventare uno speaker semi-permanente in una stanza della casa e preso per essere portato fuori in giardino o sul terrazzo. Nulla poi vieta di metterselo nello zaino e di portarselo in giro per una scampagnata o per un weekend al mare, ma dimensioni e peso non lo rendono proprio lo speaker portatile ideale.

sonos move

Il Sonos Move ha un grado di protezione IP56, il che significa che dovrebbe essere protetto da polvere e schizzi d’acqua. Questo non è però l’unico nuovo tratto di design che si adatta alla portabilità del Move. Un’area incassata nella parte posteriore in cui la mano può scivolare permette di prendere il Move e trasportarlo in modo molto comodo, mentre l’unica finitura disponibile Black Show (leggermente più chiara in ombra rispetto al tradizionale nero Sonos) è stata presumibilmente scelta come la migliore in termini di resistenza al calore e ai raggi UV.


I lati delicatamente curvi e la griglia in metallo sono tipici di Sonos, mentre la sezione in silicone nella parte inferiore che ospita il tweeter rivolto verso il basso e la nuova guida d’onda si distinguono dal resto della produzione Sonos. Sia il tweeter, sia il driver mid-bass sono stati realizzati su misura per il Move e ognuno è alimentato dal proprio amplificatore di classe D. Il pannello superiore presenta controlli sensibili al tocco e un pulsante mic, oltre a una serie di sei piccoli forellini. Qui sono alloggiati i microfoni, anche se in realtà solo quattro fori sono per i microfoni, mentre gli altri due sono stati messi lì (secondo Sonos) per una sorta di bilanciamento visivo.

Sotto la maniglia incassata c’è una fila di tre pulsanti. Tenete premuto quello in alto per accendere lo speaker. Toccatelo di nuovo e il Sonos Move entra in modalità standby preservando così la durata della batteria. Il pulsante centrale consente di passare dalla modalità Wi-Fi a quella Bluetooth, mentre il pulsante in basso connette lo speaker alla rete domestica.

Caratteristiche

I punti nevralgici del Move sono chiaramente l’esordio del Bluetooth in casa Sonos e la batteria ricaricabile. Sul primo fronte Move supporta AAC e SBC ma non il profilo aptX HD, il che è un vero peccato visto anche il prezzo di listino. Sonos ha poi colto l’occasione per migliorare l’affidabilità del Wi-Fi, il che dovrebbe ridurre le possibilità che un segnale venga interrotto anche quando si porta lo speaker in giardino. Se poi si esce dalla portata del segnale Wi-Fi casalingo, Sonos Move passa automaticamente al Bluetooth e, a condizione che il vostro tablet o smartphone sia già stato associato allo speaker, potrete aprire la vostra app di streaming preferita e iniziare subito ad ascoltare musica.

Passando alla batteria, Sonos afferma (e in effetti lo abbiamo riscontrato anche noi) che una ricarica completa dovrebbe fornire circa 10 ore di riproduzione e durare circa cinque giorni con l’altoparlante in standby. Doveste rimanere a secco, un’ora di ricarica dovrebbe riportare la batteria al 50% circa, mentre in tre ore la si ricarica completamente. Il Move viene venduto con il suo “anello” di ricarica che si collega alla rete elettrica. Tutto quello che dovete fare è riposizionare il Move in modo che i due punti di contatto sul bordo inferiore dello speaker combacino con i contatti sul bordo dell’anello.

Sonos non si aspetta che la batteria smetta di funzionare durante la vita del diffusore, ma ha cercato di renderne la sostituzione il più semplice possibile. Non dovrete infatti restituire lo speaker o pagare per un nuovo Move visto che Sonos offre un pacco batterie sostitutivo a circa 100 euro. Basterà rimuovere un paio di viti e sostituire la batteria ormai “cotta” con quella nuova. Probabilmente non è un grande affare, ma è bello sapere che l’opzione è lì se ne avrete bisogno. Nonostante il suo aspetto e le nuove funzionalità, il Move rimane a tutti gli effetti un tipico diffusore multi-room Sonos.

In quanto tale, conserva ancora tutte le funzionalità di streaming, i servizi e la compatibilità delle app che ti aspetteresti di trovare da un tale dispositivo. Ciò include la piena compatibilità con l’eccellente app di Sonos, il supporto per Spotify Connect e Apple AirPlay 2, il controllo vocale tramite Google Assistant o Amazon Alexa e persino la possibilità di collegare due Move per avere un set-up stereo.

A causa del modo in cui Move sarà spostato, posizionato su diverse superfici e in diversi ambienti, il suo suono non può essere semplicemente adattato per un solo scenario, motivo per cui Sonos ha completamente rinnovato il suo software di calibrazione TruePlay. Con il vecchio software dovevamo spostarci nella stanza di ascolto con un iPhone o iPad per aiutare il software a calibrare le prestazioni degli speaker nell’ambiente. Il Move, tuttavia, esegue TruePlay all’interno dello speaker stesso, in modo simile a quanto fa l’HomePod di Apple quando regola automaticamente il suo suono per l’ambiente circostante.

A IFA 2019 ci è stata fatta una dimostrazione in cui il Move è stato tolto da uno scaffale e collocato all’interno di un armadio; una situazione che, pur essendo molto diversa da un ascolto realistico, ha fornito uno scenario estremo a cui lo speaker ha dovuto far fronte. Dopo circa 30 secondi potevamo sentire distintamente il nuovo bilanciamento del suono per farlo suonare al meglio possibile all’interno dell’armadio, anche se non lo ascoltereste mai in una simile posizione. Ci siamo anche spostati da un soggiorno a un ambiente esterno e di nuovo lo speaker non sembrava suonare fuori posto dopo essersi riconfigurato automaticamente.

Durante i nostri test con il sample fornito da Sonos per questa recensione siamo passati spesso dalla nostra saletta insonorizzata a un ambiente di ufficio rumoroso e infine anche all’aperto. La trasformazione del suono dello speaker nel mondo reale è facilmente percepibile, tanto che il Move non suona mai fuori posto una volta che si autoconfigura. All’esterno si percepisce la netta sensazione di una performance sonora più aperta, che mantiene però la chiarezza e l’equilibrio della prestazione al chiuso tipica degli speaker Sonos.

Qualità audio

Riproducendo decine di brani con il Sonos One accanto al Sonos Move, ci accorgiamo di come questi due speaker condividano molto dal punto di vista sonoro (e ben poco invece da quello fisico). Entrambi potrebbero essere descritti come pesanti e corposi, con una tonalità che è piacevolmente uniforme e non priva di bassi solidi e profondi.

Come ci si potrebbe aspettare da uno speaker più grande, tuttavia, la presentazione del Move guadagna in dimensioni e ampiezza, in quanto sfrutta a proprio vantaggio quel driver mid-bass dalle dimensioni considerevoli. Facciamo partire Blister In The Sun dei Violent Femme e le percussioni hanno una maggiore presenza spaziale sul Move, mentre gli strumenti di accompagnamento e la voce si spandono nella stanza con maggior incisività.

Il Sonos Move è anche in grado di raggiungere livelli di volume molto più elevati del One (adatti proprio ai quei party in giardino di cui parlavamo prima) e, complementare a ciò, è la sua capacità di rimanere composto quando viene spinto al limite. Potete aspettarvi una soddisfazione sonora simile anche con la riproduzione tramite Bluetooth.

Se però viene messo a paragone con un rivale temibile come l’Apple HomePod, il Move si dimostra inferiore. In The Oil Slick dei Frightened Rabbit l’HomePod guida la canzone, le sue basi ritmiche e la voce corposa di Scott Hutchison con maggiore slancio e coesione. Nonostante sembri naturalmente più “claustrofobico” rispetto al più massiccio Move (lo stesso dicasi per il One), l’HomePod è inequivocabilmente lo speaker più convincente dei tre e, se acquistato oggi, è anche più economico del Move, sebbene sia alimentato dalla rete elettrica e quindi non portatile.

Verdetto

La prima avventura di Sonos oltre le mura domestiche si rivela un po’ una sorpresa. Mentre molti, inclusi noi, si sarebbero aspettati uno speaker simile al Sonos One con una batteria ricaricabile e il Bluetooth, o forse qualcosa di ancora più piccolo, più portatile e più economico, pochi avrebbero potuto prevedere uno speaker più grande e più costoso dell’HomePod. Tutto considerato però, non siamo rimasti travolti da questo speaker come credevamo e le quattro stellette che vedete qui sotto testimoniano il valore di un prodotto con tanti pregi ma senza quel qualcosa di unico o di davvero innovativo in grado di fargli meritare la massima valutazione.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Sommario

L’abbiamo atteso a lungo e, dopo la breve prova a IFA 2019, il Sonos Move si concede a una recensione completa. Ci è piaciuto, ma l’HomePod di Apple ha ancora una marcia in più sul versante puramente audio.

Pro
Sound ampio e aperto
Base di ricarica intelligente
L’Auto Trueplay funziona bene

Contro
Più costoso del previsto
Grande e pesante per essere uno speaker portatile
Manca il Bluetooth aptX

Scheda tecnica
Connettività: Wi-Fi dual band, Bluetooth, AirPlay 2
Autonomia: circa 10 ore
Certificazione IP56
Dimensioni: 24 x 16 x 12.6 cm
Peso: 3 Kg
Prezzo: 399 euro
Sito del produttore: www.sonos.com/it-it/home

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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