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Amplificatore integrato Naim Supernait 3 – La recensione

supernait 3

Non sembra essere cambiato molto rispetto al predecessore del 2013, ma nonostante ciò il Naim Supernait 3 è un amplificatore integrato di eccellente qualità

Abbiamo sempre avuto un debole per la serie Supernait di Naim. Giunto alla terza generazione, questo amplificatore integrato è sempre sembrato offrire tutto ciò che ci piace delle combinazioni pre/finali molto più costose di Naim in un prodotto più pratico e venduto a un prezzo più conveniente. Naturalmente un integrato che costa 4790 euro di listino è sempre un prodotto di fascia premium, ma quando pensiamo a ciò che spenderemmo con un pre e finale separati, anche questa spesa ci pare un ottimo affare.

Costruzione

Date un’occhiata a questo nuovo amplificatore del produttore britannico e vi sembrerà decisamente familiare. La generazione precedente di Supernait è stata lanciata circa sei anni fa e questa nuova versione aggiunge solo uno stadio phono MM e presenta una sezione di amplificatore di potenza leggermente semplificata e ottimizzata (80W per canale su 8 Ohm e 130W su 4 Ohm). All’inizio siamo rimasti un po’ delusi nel constatare che tra le due diverse generazioni è stato fatto così poco, ma dopo aver ampiamente testato la nuova versione la delusione è presto scomparsa.


Nonostante gli anni trascorsi, quello della generazione precedente era probabilmente ancora uno dei migliori amplificatori integrati nella sua fascia di prezzo e non aveva bisogno di chissà quali “interventi chirurgici” importanti. Ciò che Naim ha fatto con il Supernait 3 è stato prendere il modello precedente e renderlo migliore e più completo.

Il case è sufficientemente pesante e l’amplificatore nel suo complesso pesa quasi 14 kg. La sensazione dall’esterno è quella di un ottimo prodotto in stile Naim, seppur non ispiri chissà quale aura di lusso. La nostra unica lamentela è che se decidete di usare le manopole del pannello frontale, piuttosto che il telecomando, queste sono un po’ troppo sottili e arrotondate per offrire una presa comoda.

Caratteristiche

Questo amplificatore integrato è ben equipaggiato come deve esserlo un modello completamente analogico. Ci sono quattro ingressi a livello di linea, ognuno dei quali offre la scelta di opzioni Din o RCA. Preferiamo gli ingressi Din semplicemente perché questo input tende a suonare un po’ meglio, in particolare quando si utilizzano le sorgenti di Naim equipaggiate con questa stessa connessione.

È disponibile un’uscita a linea variabile con entrambi i tipi di presa, nel caso in cui si desideri aggiungere un amplificatore di potenza o un subwoofer aggiuntivi. Il potenziale di aggiornamento non si esaurisce però qui, visto che con il Supernait 3 si possono utilizzare gli alimentatori esterni Naim Flatcap (1200 euro), Hi-cap DR (1700 euro) o SuperCap DR (5700 euro). Mentre non ci immaginiamo molti proprietari del Supernait che propenderanno per quest’ultimo (che costa infatti più dell’ampli stesso), gli altri due sembrano allettanti quando inevitabilmente vi colpirà la “scimmia” dell’upgrade.

Alcuni potrebbero mettere in dubbio la mancanza di input digitali. Il Supernait originale ne aveva alcuni ma questi furono abbandonati per la versione Mk 2, superiore nelle prestazioni audio. Naim ha optato per questa scelta (che possiamo capire sia limitante) perché ritiene che includere tali ingressi aumenti non solo i costi, ma anche il potenziale per influenzare le prestazioni analogiche. Nella nostra esperienza in effetti i moduli digitali integrati raramente funzionano così bene come le unità esterne scelte con cura. La maggior parte delle volte qualcosa di simile a un DAC Chord Mojo (circa 800 euro) dà più soddisfazioni di un modulo digitale interno.

Date poi un’occhiata all’interno dell’amplificatore ed è difficile che non rimaniate colpiti dalla pulizia della struttura e dall’attenzione ossessiva a piccoli dettagli come la presa di corrente deliberatamente allentata, che riduce la quantità di vibrazioni immesse all’interno dello chassis. Spiccano anche il pesante trasformatore e l’uso di potenziometri motorizzati Alps di ottima qualità per i controlli di volume e bilanciamento.

Qualità audio

Fatelo rodare per qualche giorno, affiancategli una sorgente audio di egual valore e questo amplificatore saprà offrire prestazioni audio straordinarie. Per i test abbiamo usato per lo più il nostro streamer di riferimento Naim ND 555/555 PS DR, sebbene l’ND5 XS2 (2700 euro) e l’NDX 2 (5700 euro) dovrebbero essere partner più idonei visto il loro prezzo molto più abbordabile.

Il Supernait 3 suona solido e muscoloso, gestendo alla grande tutto ciò che gli abbiniamo in termini di musica e diffusori. Proviamo una serie di alternative ai nostri ATC SCM 50 di riferimento e il Naim non sembra mai che debba sforzarsi per farli piegare alla sua volontà. Tale fiducia fa miracoli per l’ascoltatore. Quando quel disordine subliminale di un amplificatore in difficoltà non è presente, è decisamente più facile concentrarsi sulla musica. Questo è ciò che Supernait, indipendentemente dal modello, ha sempre fatto al meglio.

Iniziamo con There Is Love In You dei Four Tet e il Naim suona felice come un bambino alle prese con un castello di sabbia. Ha un suono veloce e incisivo supportato da un notevole peso sulle basse frequenze. Siamo rimasti anche colpiti dall’organizzazione e dalla capacità dell’amplificatore di tracciare una moltitudine di fila strumentali e di legarle in un insieme coeso e musicale.

Non possiamo pensare a un’alternativa più capace quando si tratta di spinta ritmica e precisione. Il Supernait 3 trasmette brillantemente lo slancio di questo album, catturando con convinzione i vari cambiamenti di umore tra i suoi nove brani. Il passaggio alla Sinfonia del Nuovo Mondo di Dvorak mostra l’eccellente gestione della dinamica dell’amplificatore, che restituisce i crescendo con grande slancio pur mantenendo la grazia sufficiente a gestire bene anche i cambiamenti di intensità a basso livello.

La risoluzione dei dettagli è buona ed è facile ottenere informazioni dettagliate sulla registrazione e sui metodi di produzione utilizzati. Ma non sembra mai che il Naim faccia di questa sua natura analitica una priorità. Si tratta semplicemente di arrivare al cuore del messaggio musicale e provare l’emozione che l’artista intendeva trasmettere.

Questo ampli è anche in grado di generare un soundstage stereofonico molto ampio con registrazioni come questa. Sebbene non sia il più espansivo o spazioso in circolazione, l’imaging stereo è sufficientemente preciso e stratificato per convincerci pienamente. C’è un po’ più di brillantezza rispetto alla generazione precedente e abbiamo avvertito anche un leggero aumento nell’agilità. È un valido aggiornamento prestazionale, ma non pensiamo che chiunque abbia una Supernait 2 debba passare a questo nuovo modello.

Siamo più che altro delusi dal fatto che Naim non abbia incluso uno stadio phono per testine MC, sebbene secondo la società ciò significherebbe un design più compromesso e un prezzo maggiore. Se avete un giradischi con una testina MC, lo stadio phono esterno Naim Stageline (circa 500 euro) potrebbe essere un acquisto caldamente consigliato.

Usiamo una testina Goldring 1042 MM (459 euro) sul nostro giradischi Technics SL-1000R di riferimento e questo amplificatore offre risultati eccellenti. L’ingresso phono è piuttosto silenzioso per quanto riguarda i sibili e il rumore indesiderato. Non potremmo chiedere di meglio. L’uscita cuffie del pannello frontale è altrettanto gradevole. Normalmente con tali uscite integrate la maggior parte del suono è compromessa rispetto alle uscite dei diffusori, ma non in questo caso. Proviamo senza problemi un’ampia gamma di cuffie (dalle [amazon_textlink asin=’B015ACX03G’ text=’Beyerdynamic T1′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’152af340-90fb-4efa-b179-0e85c8d33075′]alle [amazon_textlink asin=’B00L1O9E2Y’ text=’Grado RS-1′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e957d241-7b92-46d4-a42f-bea56a79977a’]) e il Supernait 3 produce un suono piacevole, pieno e dettagliato con tutti i modelli provati.

Verdetto

La generazione precedente di Supernait non era “rotta” e quindi Naim non l’ha riparata. Ma, aggiungendo uno stadio phono MM di buona qualità e modificando la sezione dell’amplificatore di potenza, ha reso un ottimo amplificatore ancora migliore. Se state cercando un integrato di poco sotto ai 5000 euro, l’avete trovato.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

Non sembra essere cambiato molto rispetto al predecessore del 2013, ma nonostante ciò il Naim Supernait 3 è un amplificatore integrato di eccellente qualità.

Pro
La dinamica impressiona positivamente
Fascia bassa autoritaria
Costruzione impeccabile
Possibilità di upgrade

Contro
Lo stadio phono è solo per testine MM

Scheda tecnica
Potenza: 80W per canale a 8 Ohm, 130W a 4 Ohm
Uscita cuffie: sì
Stadio phono: MM
Peso: 14 Kg
Dimensioni: 87 x 432 x 314 mm
Prezzo: 4790 euro
Sito del produttore: www.naimaudio.com
Distributore italiano: www.greensounds.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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