Google punta a migliorare Android TV con un nuovo design del Play Store e con la piattaforma Reference + per superare il problema della frammentazione.
Sappiamo bene come, tra tutte le piattaforme smart TV sul mercato, Android TV sia quella con il maggior potenziale. Parliamo infatti di un sistema operativo supportato e sviluppato direttamente da Google e con la possibilità di installare direttamente sul TV (o su un set-top-box come l’Nvidia Shield TV) centinaia di applicazioni Android.
Abbiamo però parlato di potenziale perché, purtroppo, Android TV soffre di un grande limite che è poi lo stesso che affligge lo stesso Android quando si parla di smartphone, ovvero la frammentazione delle varie versioni. Molti TV venduti ancora oggi hanno al loro interno una versione di Android TV ormai datata e i tempi per un aggiornamento a una release più recente sono molto lunghi. Se poi aggiungiamo che le vecchie versioni sono meno ottimizzate di quelle nuove e che ciò porta a prestazioni deludenti a livello di velocità e reattività dell’interfaccia TV, risulta chiaro come questa piattaforma abbia ancora moltissimi margini di miglioramento.
Google lo sa bene e infatti affronterà la frammentazione di Android TV introducendo la piattaforma Reference + citata nel corso dell’evento Google I/O, sebbene in un contesto separato dal keynote introduttivo in cui Android TV non ha trovato spazio. Inoltre, la società lancerà un nuovo Google Play Store sempre in chiave Android TV che faciliterà l’iscrizione ai servizi di streaming.
Osservando i dati forniti da Google, al momento su Android TV sono disponibili tramite lo store ufficiale circa 5000 applicazioni rispetto alle 3000 dell’anno scorso, oltre a contenuti provenienti da oltre 1000 fornitori di audio e video in streaming a livello globale. Android TV è inoltre utilizzato da oltre 140 operatori di pay TV e da 6 tra i primi 10 produttori di smart TV: Sony, Philips, TCL, Xiaomi, Sharp e Hisense.
La revisione del Google Play Store a cui abbiamo accennato è in arrivo entro la fine dell’anno. Il nuovo store sarà visivamente più accattivante e consentirà agli utenti di abbonarsi ai nuovi servizi di streaming con un processo “one-click”. In questo senso, Google rispecchia ciò che Amazon sta facendo con il suo negozio di canali, fungendo da intermediario per facilitare l’iscrizione a nuovi servizi senza dover inserire manualmente i dettagli di pagamento. Anche Apple, a ben vedere, sta pianificando qualcosa di simile per la sua nuova app di Apple TV.
Per quanto riguarda invece la frammentazione di Android TV, Google ha creato un design di riferimento, descritto come un “SoC (System on Chip) in grado di ridurre il fattore di variabilità nei dispositivi Android TV, di rendere più facile lo sviluppo su questa piattaforma e di supportare nativamente Google Assistant”. Ricordiamo infatti che al momento non esiste un design unico quando si parla di architettura hardware riferita ad Android TV. Nvidia ad esempio utilizza i propri chip, mentre produttori come Sony, TCL e Philips utilizzano in genere SoC prodotti da MediaTek o Realtek. Anche questo spiega la frammentazione della piattaforma e il ritardo (a volte anche più di un anno) con il quale i produttori aggiornano le proprie TV.
Il risultato di tutto ciò saranno TV con all’interno questo nuovo SoC creato ad hoc per Android TV e, in tal senso, Google ha già annunciato di essere al lavoro con 10 produttori di TV non meglio specificati, ai quali se ne aggiungeranno successivamente altri. Se questa mossa riuscirà davvero a migliorare la frammentazione di Android TV, è ancora tutto da vedere, anche perché sono anni che Google cerca di fare lo stesso con Android sugli smartphone e i risultati sono finora deludenti. Basti pensare ad esempio che, a nove mesi dalla disponibilità generale, Android 9 Pie è installato al momento su poco più del 10% degli smartphone Android; percentuale superiore a quelle che erano le aspettative di Google ma ancora molto bassa se si vuole davvero limitare il fenomeno della frammentazione.
Per guardare la sessione completa di Android TV al Google I/O 2019, andate direttamente al minuto 140 del video sottostante.
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