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Arriva la “stangata” di Disney+: 30 euro in più all’anno per 4K e Dolby Atmos

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Disney ha annunciato anche per l’Italia un piccolo terremoto per quanto riguarda i prezzi della sua piattaforma di streaming Disney+

Mentre in questi giorni si certifica il grande flop ai botteghini del quinto capitolo di Indiana Jones (380 milioni di dollari incassati a livello globale a fronte di un budget che ha sfiorato i 300 milioni), Disney (che ha co-prodotto il film) ha pensato bene di annunciare anche per l’Italia un piccolo terremoto per quanto riguarda i prezzi della sua piattaforma di streaming Disney+.

Seguendo infatti le orme di Netflix, anche il servizio della major hollywoodiana (mai così nell’occhio del ciclone come nelle ultime settimane) vedrà una netta rivoluzione nel modello di abbonamento a partire dall’1 novembre.

disney+

Da questa data infatti anche in Italia sarà introdotto un piano standard con pubblicità da 5,99 euro al mese (anziché 8,99 euro come il piano standard già disponibile in Italia), che offrirà video in Full HD, audio stereo o in Dolby Digital 5.1 e un massimo due stream contemporanei. Se scegliete questo nuovo piano Standard con pubblicità, potrete pagare solo mese per mese senza quindi un piccolo sconto se si sceglie l’opzione annuale, possibilità che invece rimane per il piano Standard da 89,90 euro all’anno.


Se risparmiare qualcosa in cambio di un po’ di pubblicità da sorbirsi durante la visione dei contenuti potrà fare comodo a diversi utenti, la brutta notizia è che per avere il 4K-HDR, l’audio in Dolby Atmos e quattro stream contemporanei bisognerà sottoscrivere il nuovo piano Premium da 11,99 euro al mese o 119,90 euro all’anno (in pratica 3 euro in più al mese e 30 euro in più all’anno rispetto all’abbonamento attuale).

Ma non è finita qui, visto che (ancora una volta seguendo le orme di Netflix) anche Disney sta valutando la possibilità di contrastare la condivisione degli account. Al momento non ci sono dettagli precisi su come e quando ciò avverrà (si parla di fine anno ma in molto ancora molto vago), ma considerando l’incremento di abbonati avuto da Netflix proprio dopo la decisione di bloccare la condivisione degli account, è quasi certo che anche Disney non si farà scappare un’occasione del genere per rimpinguare un po’ le sue casse.

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