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Auricolari wired TRN V90

Guardare alla sostanza è ancor più il motto dell’asiatica YinYoo per le cuffie wired in-ear TRN V90 4BD + 1 DD con dieci driver ibridi

All’interno dell’essenziale involucro delle TRN V90 trovano posto solo altre due coppie di punte in silicone per aumentare il comfort, nessuna custodia a corredo ove riporle. Tipologia queste in-ear che in virtù della forma triangolare vanno ad appoggiarsi per l’intera superficie all’interno dell’orecchio offrendo stabilità, anche per la posizione che assume il cavo stesso che poggia sul dorso dell’orecchio. A tal proposito non tutti potrebbero trovare tale soluzione interessante e che non pesi troppo dopo la prima ora.

Una linea estetica intrigante e aggressiva, include un paio di tagli longitudinali sull’esterno per favorire lo scarico della pressione e aumentare la resa delle transizioni in gamma bassa. È qui che di fatto entra in gioco l’indicazione 4BD + 1DD che accompagna l’apparato, ovvero un driver dinamico da dieci millimetri con magneti al neodimio + quattro ad armatura bilanciata in configurazione ibrida (coppia 50060 per la gamma media e coppia 30019 per gli acuti) per ciascun auricolare e quindi un totale di dieci driver ibridi. L’armatura bilanciata è prerogativa degli auricolari, maggiore la loro presenza e maggiore capacità di spostamento d’aria e corposità sui bassi. Jack di connessione da 3,5 mm.

TRN V90

Il materiale esterno di cui sono composte le TRN V90 è di tipo metallico, l’azienda afferma essere alluminio di grado superiore prossimo a quello aerospaziale, con due vantaggi non indifferenti: leggerezza e resistenza. Si tratta di cuffie che non dispongono di cancellazione avanzata del rumore: il livello di isolamento offerto non riesce ad andare oltre la media di un apparato passivo che poco può fare quando ci si trova immersi nei rumori della città. In merito al cavo incluso è il solito che accompagna la linea TRN, nella parte finale dove risiedono i terminali è protetto da una guaina in plastica trasparente, mentre il resto rimane meno protetto e più flessibile. In tal senso la tipologia del cavo intrecciato potrebbe creare qualche problema a livello di nodi.


Le cuffie si connettono al cavo attraverso due minuscoli pin che si innestano in maniera sicura, alla stregua delle punti in silicone a corredo. La risposta in frequenza dichiarata va da 70 Hz a 40 kHz, con 22 Ohm di impedenza e 110 dB si sensibilità. All’ascolto il suono appare robusto e con notevole dinamica, la sensazione da subito è quella di notevole sensibilità, in particolare in gamma bassa. A lasciare qualche perplessità è l’apertura d’insieme, il soundstage meno ampio di quanto ci si possa aspettare. Non siamo in presenza di una resa piatta, ma il livello di profondità resta una parziale incognita. Benché si tratti di un progetto sviluppato come sound monitor l’ascolto di materiale FLAC 24 bit a 96 kHz, in particolare classica con orchestra, restituisce una separazione di buon livello ma la disposizione del palcoscenico chiede maggiore respiro. Un risultato che motiva la fruizione di diversi generi come hip-hop, rap, o elettronica dove non bisogna perdere colpi in gamma medio bassa.

TRN V90

Da questo punto di vista il piacere di brani intensi e vibranti non manca, con un livello di velocità e pressione sonora in cui si percepisce il concept dei driver ibridi. Bassi strutturati con passaggi anche sorprendenti ma che al tempo stesso non tendono a soffocare la gamma media o quella alta. Un esempio tra i tanti può essere quello del brano See You Again di Whiz Khalifa assieme a Charlie Puth, presente all’interno della colonna sonora di Fast & Furious 7. L’attacco lieve con il pianoforte e la voce di Puth e il successivo ingresso della sezione ritmica accompagnata dalla voce di Khalifa. L’enfasi c’è e non manca di costanza, così come il piacere di gustarsi un brano di livello a patto di trovarsi in una condizione di ascolto che non sia vessata da baccano esterno.

In tal caso poche le sfumature in alta, l’eco del rullante e l’insieme degli elementi che compongono il missaggio quando il testimone passa nuovamente alla voce di Puth e alle note del pianoforte per poi deflagrare nuovamente. Senza ingerenze esterne il dettaglio non sfugge, è li e non manca di essere percepito, anche se occorrerebbe ulteriore palcoscenico per un risultato ancor più rutilante. A voler ben guardare la bilanciatura per l’intero spettro di frequenze si mantiene discretamente interessante ma in più di un’occasione ci si ritrova a desiderare maggiore sostanza sui medi e ancor più sugli alti.

TRN V90
Risposta in frequenza delle YinYoo TRN V90

La spazialità del brano Turn Your Lights Down Low dall’album Exodus di Bob Marley è un lucido esempio di come una registrazione con un ampio soundstage risulti più costretta, gli strumenti con un grado di separazione più che dignitoso ma non entusiasmante. Altro album iconico quello d’esordio Can’t Buy A Thrill degli Steely Dan classe 1972, da subito incredibilmente coinvolgente, raffinato, maledettamente preciso e stratificato. In Reelin’ in the Years le percussioni e la batteria sono efficaci e concorrono a dare corpo al resto del brano, con una chitarra elettrica preponderante nella seconda parte così come quella delle tastiere di Donal Fagen. La lucidità che vanta l’intero album e che si potrebbe facilmente udire in presenza di un dispositivo ancor più sensibile qui viene in parte a mancare, così come la distanza e la reale efficacia di venire circondati da brani iconici proprio come Do It Again o Reelin’ in the Years. Quando poi si va ad aumentare il volume la gamma medio alta le TRN V90 mostrano ulteriormente il fianco, tendendo ad arrancare con picchi poco estesi e una bilancia che continua a propendere per la parte più bassa, con la densità dei dettagli che fluisce in misura anche sostanziale.

Basterebbe prendere in considerazione un qualsiasi album con protagonista Keith Jarrett per cogliere i limiti delle TRN V90. Senza scadere nello scontato c’è il concerto per pianoforte e orchestra di Samuel Barber – Opera 38, opportunità di misurare le abilità da alieno di Jarrett anche solo con i primi nervosi dodici minuti. Qui le forme d’onda hanno una descrizione non così piena, l’orchestra e il pianoforte hanno forza e dinamismo ma meriterebbero di brillare maggiormente, oltre al fatto che gli strumenti appaiono spesso ravvicinati e l’abilità delle dita di Jarrett che volano sulla tastiera giunge senza le doverose scintille. Un’esperienza d’ascolto che a conti fatti lascia sul tappeto le certezze che si sarebbe potuto fare ancora di più. Al netto di un ascolto più che positivo il livello di dettagli, la robustezza e un certo agio rendono queste TRN V90 le più interessanti prodotte da YinYoo. C’è ulteriore spazio di manovra progettuale, per un futuro traguardo ancor più esaltante. Attualmente in vendita a 56 euro.

Link alla pagina Amazon per le YinYoo TRN V90.

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