Fotografia istantanea stile anni ’80 o appendice allo smartphone per stampe immediate di scatti digitali? Due divertenti e pratici sistemi da Fujifilm e Hp
La Fujifilm Instax Mini 11 raccoglie il testimone dalla fotocamera Instax, ovvero quella più economica della compagnia, migliorata in tutti i sensi. Anni questi in cui nella fotografia ci sono anche alcune alternative al tipico scatto digitale che non sia quella con lo smartphone, sempre più macchina fotografica che cellulare per chiamare e ricevere. Un po’ per spirito vintage, un po’ per gioco la filosofia alla base potrà anche essere retrò ma certamente non i moderni progetti che anche in questo caso vengono incontro a chi desidera un approccio alternativo alla fotografia tra praticità, divertimento e anticonformismo tecnologico.
Benché ancora attualmente in commercio, la precedente Fujifilm Instax Mini non poteva garantire chissà quale soddisfazione mentre la nuova Instax Mini 11 ha dalla sua qualche numero in più per conquistare maggiori platee. Si tratta di fatto della fotocamera Instax più basilare di Fujifilm, priva di qualsiasi componente digitale, pochi pulsanti o altro con cui interagire se non accendere, puntare, scattare e stampare. Stavolta c’è anche una speciale modalità selfie sull’obiettivo per scatti ravvicinati di buona resa tra i 30 e i 50 cm di distanza, anche grazie alla qualità delle lenti.
Ergonomia Fujifilm Instax Mini 11
La Fujifilm INSTAX Mini 11 assomiglia in qualche modo alle fotocamere precedenti benché se ne distacchi allo stesso tempo per l’aspetto un po’ meno frizzante. Un apparato che invita a divertirsi, condividere momenti spensierati, cogliere l’attimo specie quando ci si trova in compagnia. Sarà forse molto classico (se non addirittura stantio) come dono per esempio per cresime o comunioni, ma resta un oggetto in tal senso da non sottovalutare. Specie per chi riceverà il regalo già dispone del tipico smartphone e annessa fotocamera digitale entrare in contatto col mondo della fotografia analogica non è un passo indietro ne un paradosso temporale, ma consente di interagire e comunicare in misura diversa col mondo circostante. Senza contare poi che rispetto ai precedenti apparati restano palpabili una certa evoluzione e miglioramento.
La parte anteriore della fotocamera ha un obiettivo e uno specchietto per i selfie. Presente un buon flash che a brevi distanze promette la giusta luce per illuminare i volti, l’obiettivo è telescopico che con secondo movimento in avanti è pronto per i selfie. Particolarità il nuovo pulsante di scatto personalizzabile attraverso un morbidoso bottone fluorescente. Nella parte posteriore della Fujifilm Instax Mini 11 c’è maggiore spazio per evitare che la macchina sfugga alla presa, contatore degli scatti, mirino e il vano porta cartuccia dove è collocato il logo Instax. Sul lato destro l’impugnatura e lo sportello per la batteria che ha un discreto fermo, ma che in certi casi potrebbe anche aprirsi.
La parte superiore della Fujifilm Instax Mini 11 ha una feritoia da cui fuoriesce la pellicola a sviluppo istantaneo una volta scattata la foto, senza necessità di estrazione manuale e soprattutto senza bisogno di scuotere il film per giungere più rapidamente alla visualizzazione del contenuto. Ingombro e praticità sono un must da tempo per Fujifilm e anche la Instax Mini 11 non è da meno con spazio ridotto: 107.6 mm × 121.2 mm × 67.3 mm e peso netto di 293gr senza cartuccia e batterie. Una volta terminato l’uso è sufficiente spingere in dentro l’obiettivo (60 mm / f12).
Costruzione Fujifilm Instax Mini 11
Non siamo dalle parti di un apparato adatto a usi anche solo minimamente impegnativi. Non ha resistenza all’acqua, soffre in ambienti polverosi, alle alte temperature e occorre prestare attenzione a come la si usa ma soprattutto come la si ripone, perché lo sportello che chiude il vano batteria appare deboluccio. L’apertura dell’ottica la accende, l’uscita della stessa avviene premendo l’apposito pulsante sempre nella parte anteriore, mentre ritraendo la stessa ottica la Instax Mini 11 va in stato di off. Pratiche le due coppie di alette laterali attraverso cui far passare il cinturino di misura standard per evitare brusche cadute. Dato che trattasi di apparato dove la qualità costruttiva fa i conti con un progetto interamente in plastica va da se che evitare una caduta accidentale diventi non di meno importante. Caso contrario il costo resta così abbordabile (circa 88€) da non creare più di tanto preoccupazione in caso di secondo acquisto per irreparabile danneggiamento.
Facilità d’uso Fujifilm Instax Mini 11
La Fujifilm Instax Mini 11 resta tra le fotocamere Instax più semplici da utilizzare. Dopo aver caricato pellicola e batterie resta da attaccare il bottone colorato in gelatina fluorescente per uno scatto ancor meno scivoloso. Completata la ‘configurazione’ con l’aggiunta della cinghia è sufficiente premere il pulsante lato obiettivo che rilascia lo stesso. Non ci sono metodi di messa a fuoco e l’estensione completa dell’obiettivo pone la macchina in modalità selfie. In particolare la qualità della fotografia rispetto al passato è migliorata, con aumento della fedeltà cromatica così come la percezione dei particolari in primo piano, anche in svantaggiosa condizione di luce. Ricordando che la Fujifilm Instax Mini 11 non è stata concepita per scatti panoramici, mentre dalla sua ha la qualità della stampa che non lascia quello spiacevole retrogusto di transizione digitale.
Il passo successivo potrebbe essere quello di offrire qualche controllo manuale in più, la scelta della messa a fuoco con un minimo zoom, il dosaggio della luce, elementi che contribuirebbero a una gestione più flessibile. Ciò renderebbe meno pratico l’uso, meno adatta a finire tra le mani di minori o di chi vuole il divertimento senza conoscere nessuna base di fotografia, una considerazione di cui siamo certi Fujifilm ha tenuto conto. Tutto sommato la Fujifilm Instax Mini 11 si rivela una fotocamera molto buona per chi vuole vivere la fotografia non professionale come un momento di divertimento e perché no di aggregazione. Meno immediato pensare che chi già possiede la precedente Instax Mini corra a cambiarla con questa, a meno che non si ritrovi per le mani un apparato danneggiato. In attesa di un’ulteriore evoluzione tecnologica che strizzi maggiormente l’occhio al digitale la Fujifilm Instax Mini 11 non è davvero niente male.
Dalla fotografia e stampa analogica a quella digitale
Restando quanto meno paralleli alla fotografia vintage anche se più distanti dai paraggi della storica cult instant camera by Polaroid e quindi dalla Fujifilm Instax Mini 11 c’è la HP Sprocket 2 in 1. In passato la Sprocket di HP non era altro che una semplicissima stampante fotografica digitale, cui recentemente si è pensato di associare una fotocamera digitale integrata. L’HP Sprocket 2 in 1 è minuta, pronta per stare comodamente in tasca ancor più agilmente della Fujifilm, design elegante delle plastiche: 122 x 77,42 x 28,96 mm e peso netto 191 gr. Apparato compatto che vede uno spessore aggiuntivo per l’inclusione di una fotocamera da 5 Megapixel.
Lungo un lato lo slot di uscita per le foto stampate, con tanto di striscia a LED che diventa bianca quando la stampante è accesa. Sul bordo opposto della Sprocket un interruttore a scorrimento per accendere il dispositivo, una porta micro USB per caricare la batteria interna e l’ancoraggio per il cinturino da polso contro le cadute accidentali, che HP include. Nella parte inferiore della fotocamera + stampante è presente un attacco per treppiede e uno slot per scheda microSD, onde salvare le foto scattate. Lungo il bordo superiore del dispositivo sono presenti il pulsante di scatto, timer per ritardo 10” secondi e mirino a scomparsa. Tale mirino ha molteplice funzione in quanto commuta l’uso dell’apparato da stampa fotografica autonoma e fotocamera ma c’è anche una finestra di plastica che favorisce un leggero riflesso per i selfie. Sulla parte frontale l’obiettivo anch’esso a scomparsa accompagnato dal piccolo flash LED. Sul retro è presente un portello utilizzato per caricare la carta Zink da 2 x 3” pollici per la stampante: attenzione all’acquisto delle cartucce perché sono adatte solo quelle con la fascia blu (come mostrato nel video qui sotto), l’altra solo argentata è destinata alla Sprocket solo stampante.
HP Sprocket 2 in 1
Almeno in questo caso il progetto Sprocket 2 in 1 ha il baricentro della fotografia spostato maggiormente nell’ambito digitale. Presente quindi l’app dedicata HP Sprocket (disponibile per Android e iOS) onde gestire e stampare foto. Utilizzando tale app è possibile stampare foto dallo smartphone, proprio come si farebbe con la versione senza fotocamera. Per arrivare alla stampa dello scatto digitale è sufficiente un doppio tap: il primo sulla foto prescelta e il secondo sull’icona di stampa. La connessione alla stampante è semplice via Bluetooth invece di Wi-FI Direct o via connessione fisica. Inoltre l’app può stampare da aggregatori social come Instagram, Facebook o lo stesso Google.
Si possono ritagliare e modificare le foto, aggiungere filtri e adesivi, costantemente aggiornati in perfetto stile SnapChat. Una funzione particolare dell’app dell’HP Sprocket 2 in 1 è la cosiddetta “embedded stories” – letteralmente “memorie incorporate”. Una volta che una foto è stata stampata la si può scansionare con la camera dello smartphone. Attraverso l’app Sprocket si potrà per esempio recuperare altre foto e video dalla stessa posizione e orario, osservare una fotosfera di Google Street per visualizzare la location della foto o associare testo da Wikipedia per una migliore contestualizzazione. Si può arrivare a creare dei piccoli videoclip partendo da un singolo frame stampato del video, con un livello di realtà aumentata nell’app che riproduce il video all’interno dei bordi stessi della foto stampata.
Performance HP Sprocket 2 in 1
In termini di qualità di stampa l’HP Sprocket 2 in 1 purtroppo non eccelle, con una produzione di ridotte dimensioni fisiche ma anche in termini di risoluzione che non supera i 313 x 400 dpi). Si tratta di stampe apprezzabili per l’immediatezza dell’operazione ma non per livello di dettaglio e resa dei colori, con poca naturalezza a partire dagli incarnati e solo una parziale coerenza d’insieme . Un’elaborazione a tratti estemporanea, al punto che lo stesso soggetto stampato due volte mostra evidenti differenze con carichi di colore e tonalità divergenti. Difetti su cui al solito possono soprassedere i ‘fotografi’ dell’ultimo minuto, dove la bassa risoluzione potrebbe incidere più in background che foreground o viceversa. Non si può inoltre pretendere chissà cosa dalla camera integrata da soli 5 Megapixel, adatta perlopiù per condizioni di scatto ideali. Quando però si presentano limiti anche solo di parziale illuminazione il risultato finale non potrà mai essere simile a uno scatto speculare ottenuto con la camera dello smartphone.
Particolare della stampa l’utilizzo da parte di HP Sprocket di carta fotografica ZINK senza inchiostro. La carta fotografica ZINK è ricoperta da uno strato di cristalli coloranti i quali vengono riscaldati per produrre l’immagine finale. Lo stesso processo viene utilizzato anche da alcuni concorrenti, come la stampante fotografica Polaroid Zip. Il vantaggio della carta fotografica ZINK quello di non dover aspettare che si sviluppi una foto, come nel caso della Fujifilm, poi non ci sono inchiostri coinvolti quindi nessun rischio di fuoriuscita di colore. HP Sprocket 2 in 1 è dotata di batteria integrata da 500 mAh ai polimeri di litio. Non esiste un vano batteria accessibile all’utente, quindi nessuna possibilità di batteria aggiuntiva da cambiare all’occorrenza, anche quando dovesse occorrere sostituirla perché malfunzionante. Ricarica tramite cavo USB micro USB incluso. Longevità sufficiente per stampare 40 foto, col rischio di un’inferiore tenuta se oltre alla stampante si usa anche la fotocamera integrata. Benché maggiormente tecnologica e digitale della Fujifilm Instax Mini 11 anche l’HP Sprocket 2 in 1 appare più come uno strumento di estemporaneo divertimento, con limiti evidenti quanto a risoluzione immagini e stampa.
Fotografia analogica o digitale?
In definitiva la Fujifilm Instax Mini 11 e l’HP Sprocket 2 in 1, anche se non sono propriamente due facce della stessa medaglia, restano due proposte interessanti per la fotografia estemporanea senza alcuna pretesa qualitativa. Da una parte la Fujifilm particolarmente retrò, priva di connessioni digitali o rivolte al mondo social ma con un livello qualitativo delle stampe istantanee decisamente interessante. Dall’altra l’HP più aperta alla tecnologia contemporanea di cui però fa davvero poco tesoro, virtuosa nell’interfacciarsi a uno smartphone quanto povera nella qualità delle immagini stampate o acquisite da un sensore fotografico integrato alquanto minimale. Prezzo al pubblico attualmente attorno alle 230€.
Per ulteriori informazioni: link alla pagina per Fujifilm Instax Mini 11 e alla pagina per HP Sprocket 2 in 1.
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