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Judy [BD]

La fine dell’arcobaleno e gli ultimi anni della stella Judy Garland, nel drammatico biopic diretto dal britannico Rupert Goold

Judy racconta il periodo del tramonto dell’attrice statunitense Judy Garland (Renée Zellweger), non a caso la sceneggiatura è tratta dalla pièce teatrale intitolata End Of The Rainbow. Dopo un’intera vita trascorsa sotto i riflettori, uno stuolo di ex-mariti, l’abuso di alcol e farmaci e la difficile custodia degli ultimi due figli minori, nella seconda metà degli anni ’60 la stella di Hollywood versa in gravi difficoltà economiche. Costretta a barattare la residua immagine artistica di un tempo per manciate di pochi dollari è più che mai decisa a riprendere la prole sotto la propria tutela, ma per farlo deve risollevarsi economicamente. Un percorso che la condurrà in Inghilterra dove è ancora amata e acclamata dal grande pubblico, convogliando nuovamente a nozze col musicista Mickey Deans (Finn Wittrock). Si spegnerà a soli 47 anni per overdose di barbiturici, benché avesse già il destino segnato per una grave forma di cirrosi epatica.

Più che vivere il successo il ritratto che ne esce dal film è quello di una donna che il successo lo subì troppo spesso. In una serie di flashback si scopre per esempio che sul set de Il Mago di Oz le vennero inflitte violente privazioni psico-fisiche dal patron della Metro Goldwyn Mayer e da una collaboratrice-aguzzina. Atmosfera carica di drammaticità per una pellicola necessariamente avara di fasti, concentrandosi sulla perdita di quelle luci del palcoscenico che avevano reso grande la Garland, consumata da una vita sregolata, vizi e dalla sua stessa iconica immagine. L’attrice Renee Zellweger regala un’accorata e intensa interpretazione dando vita a luci e ombre della Garland, vincendo il secondo Oscar (il primo fu per Ritorno a Cold Mountain nel 2003) anche se di fatto il primo da attrice protagonista. L’opera in se non è memorabile, con una narrazione che tende a zoppicare anche per i vari flashback ma nel complesso si lascia vedere entusiasmando solo nelle battute finali.

Judy

Girato digitale a imprecisata risoluzione, il presumibile master 2K ha beneficiato unicamente di presentazione Full HD a livello worldwide, nello specifico aspect ratio 2.39:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50. La qualità d’insieme è ottima, con qualche passaggio in cui tende ad abbassarsi anche se di poco il livello delle sfumature in secondo piano. Eccellente la palette cromatica, neri altalenanti con passaggi profondi e convincenti ad altri in cui per scelte riconducibili alla cinematografia risultano più alti del dovuto: un esempio su tutti il momento in cui la Zellweger si chiude nell’armadio nella camera dei figli e la ripresa passa al suo interno.


La proposta audio resta molto interessante con doppia traccia DTS-HD Master Audio 5.1 canali sia per italiano che inglese (24 bit). Ottimo livello di immersione nella colonna sonora con più di un momento in cui cogliere le pregevoli sfumature del missaggio, elementi discreti e passaggi panning anche solo nel parlato. Il meglio di se dal punto di vista sonico è godibile durante le performance londinesi, con echi e riverberi ricordando il suono di un locale di musica live, con supporto anche di bassi e canale LFE. Per il resto il film si concentra quasi del tutto sui dialoghi attraverso la notevole resa del centrale. Per gli extra c’è un breve making of di circa 4′ minuti, ulteriori 2′ minuti sulla trasformazione fisica della Zellweger e tre scene eliminate dal montaggio finale. Sottotitoli in italiano ovunque. Inclusa versione SD su DVD-9.  Link alla pagina Amazon.

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