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La posta del cuore. Technics

Technics. Da un passato glorioso ad un presente innovativo.
Ho partecipato recentemente ad una presentazione dei nuovi prodotti Technics. Devo dire molto interessante ed istruttiva.

Parlerò dopo dei prodotti, ma prima voglio inquadrare il marchio Technics, soprattutto per le nuove generazioni, che sono l’interlocutore privilegiato a cui mi rivolgo nei miei articoli.
Comunemente, questa azienda giapponese è associata al famosissimo giradischi per Disk Jokey, il 1200, usato in tutto il mondo nelle discoteche e poi finito fuori produzione.
Come si dice “a furor di popolo”, alcuni anni fa, si è deciso di rimetterlo in produzione migliorandolo ma, e qui è la parte più interessante, è stata contemporaneamente ricostruita la squadra che si occupa del brand.
Questo ha determinato la nascita di una particolare e altamente specializzata linea di prodotti.

Technics. Facciamo ora un po’ di storia per capire cosa vuol dire glorioso passato.

Cito solo due esempi.
Uno è l’essere stata la prima azienda a produrre un sistema di preamplificatore multicanale in tecnologia ancora Pro Logic, con certificazione THX di George Lucas, l’iniziatore di quello che è stato poi tutto il mercato Home Theater.
Guerre stellari vi dice niente?
E’ stata anche la prima a produrre un integrato 5.1, sempre certificato THX.
Questa la dice lunga sulla credibilità del marchio agli occhi dell’industria del cinema.
Il secondo esempio riguarda un lettore di Compact Disc.
Quando la lotta tra Sony e Philips era tra i 16 bit del primo ed i 14 bit con oversampling del secondo, la Technics si presentò con un low bit, ma essendo timorosa dell’opinione generale, lo chiamò 18 bit.

Technics. Non è questo l’ambito, e la competenza dello scrivente, per approfondire l’argomento.

Cito solo quello che all’epoca mi spiegavano gli addetti al lavoro, i cosiddetti insider.
A questo proposito cito un altro aneddoto (lo so sono tanti anni che frequento questo magnifico mercato).
Un professionista di lungo corso del professionale, mi spiegava il diverso approccio al mercato di due competitor giapponesi, Sony e Panasonic (casa madre di Technics, in termini automobilistici come Toyota e Lexus o Citroen e DS).
Questo professionista mi raccontava: “la Sony porta in Fiera un prototipo, senza averlo in produzione, e raccoglie gli ordini, se ci sono…Panasonic invece avvia la produzione e poi si presenta in Fiera”.
Questo diverso modo di affrontare il mercato dice molto dell’integrità e del rigore di una azienda.
Oggi Sony è praticamente uscita dal mercato audio, concentrandosi sul game e sul software.
Technics invece, entra con una interessante linea di prodotti.
Lascio a voi fare 1+1.


Tecnichs

Technics. Vediamo ora in modo specifico questi prodotti.

Chi ha letto qualche mio precedente articolo, sà che, avendo di fronte la volontà di rivolgermi alle possibili nuove generazioni, ho sempre sottolineato il concetto di “sistema”, anziché “prodotto”.
Mi spiego meglio.
Il vecchio modo di fare negozio è cercare di vendere il singolo prodotto al cosiddetto “audiofilo”.
Ne consegue una attenzione eccessiva ai numeri (potenza, risposta in frequenza, tipo di chip utilizzato e bla bla bla….) quando invece il punto fondamentale è il risultato dell’insieme, cioè della performance, dell’esperienza di ascolto e della fruibilità del prodotto.
Ecco perché ritengo che la proposta Technics, di questi nuovi prodotti risponda alle esigenze di un nuovo tipo di clientela, che cerca un risultato, non una continua ricerca di nuovi prodotti da aggiungere alla sua collezione (audiofilo tipo).
In altre parole, Technics mi sembra che proponga nelle diverse fasce di prezzo, tre livelli di “sistemi”, che possono soddisfare una larga parte di mercato.

C’è un però.
Se è corretta l’analisi precedente, cioè che le nuove generazioni cercano soluzioni di facile utilizzo, e non impianti in continua evoluzione, è necessaria anche una nuova generazione di negozianti.
Anche in questo caso richiamo articoli precedenti sulla sinergia o sull’impianto perfetto, ma per non ripetermi, sottolineo la necessità che la Technics, se vuole mantenere alta l’immagine del glorioso passato e conquistare il posto che merita nel mercato, andando incontro alle esigenze di una nuova generazione di clienti, cerchi quei negozianti che sappiano trasmettere questa tradizione.

Se invece viene presentata come “un altro prodotto”…c’è sempre l’ultimo modello cinese più economico…

Alla prossima

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