Mentre il Coronavirus impazza in Italia occorre avere qualche accortezza in più anche nella pulizia degli strumenti tecnologici di tutti i giorni
Sono passate solo poche ore da che l’Italia intera è diventata zona controllata per il contenimento del Coronavirus, mentre continua a crescere il numero dei contagiati e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità è a un passo dal dichiarare la pandemia globale. Ferme restando le regole basilari di pulizia e comportamento da rispettare dentro e fuori l’abitazione a proprio beneficio e di quello altrui, diamo qualche consiglio per mantenere il più possibile pulito l’hardware con cui quotidianamente si entra in contatto, a cominciare dall’inseparabile cellulare. Non si tratta di una guida per germofobi incalliti ma alcuni suggerimenti per evitare infezioni più o meno tipiche, tenendo lontane anche le atipiche e più pericolose proprio come il COVID-19.
I consigli da parte dei media non mancano di certo su come contribuire a evitare la diffusione del Coronavirus, trasmissibile principalmente per via aerea. La maggior parte non perde giustamente occasione nel sottolineare quanto sia importante mantenere le mani pulite, quando ci si dovesse trovare a circolare lontani da un ambiente (teoricamente) più controllato come casa e soprattutto di non portare le mani a bocca, occhi, naso e orecchie. In effetti le mani non sono le uniche che possono toccare il viso ma c’è anche lo smartphone, se non addirittura il tablet.
Anzitutto il disinfettante per le mani, che se dovesse mancare dagli scaffali dei negozi si può sempre pensare di mettere assieme, purché consapevoli di alcuni fondamenti: per essere efficace il disinfettante deve contenere almeno il 60 % di alcol. La preparazione del suddetto liquido in perfetto stile fai da te è importante che contenga almeno due terzi di alcol isopropilico al 99%, a cui aggiungere un terzo di gel di aloe vera per stabilizzarlo e rendere più duratura la protezione delle mani. Inoltre il disinfettante è efficace solo saturando la superficie delle mani sfregando fino a completa asciugatura. Poche gocce per risparmiare il prodotto potrebbe essere non meno controproducente. Questa considerazione resta valida solo nel caso in cui le mani sembrino apparentemente pulite, in caso di sporcizia evidente il disinfettante non può fare miracoli e occorre agire di conseguenza.
Inizialmente sembrava che i device più o meno portatili, ma non di meno altri apparati casalinghi come i telecomandi di tv, impianti stereo, streamer, lettori cd e qualsiasi altro hardware di comune utilizzo, non dovessero destare preoccupazione. Specie per chi è uso interagire con simili dispositivi anche durante i pasti, come radio o televisione in cucina e relativi telecomandi, evitare di toccare gli stessi se non prima di averli disinfettati sarebbe buona cosa. L’alcol o detergenti aggressivi come per esempio la tanto agognata amuchina contribuiscono a debellare i germi e tenere lontano anche il Coronavirus, quanto poi a usarli per pulire per esempio lo schermo di un televisore o di un monitor sarebbe meglio evitare. Il fatto è che il Coronavirus può persistere su superfici inanimate come metallo, vetro o plastica fino a 9 (nove) giorni, ma può venire disattivato in misura efficiente nel giro di secondi attuando la disinfezione delle superfici con 60–70 % etanolo, 0,5% perossido di idrogeno o 0,1% di ipoclorito di sodio.
Per lo smartphone sempre più tutto schermo viene in aiuto la scelta di proteggere il device con il classico salva schermo da graffi e urti, questo tipo di scudi anti rottura possono venire puliti anche con soluzioni di alcol e acqua senza destare preoccupazione. Non tutti però amano applicare uno strato sopra il display che potrebbe rendere meno sensibile l’acquisizione dei comandi, mentre segnaliamo che i raggi ultravioletti sono un’ottima soluzione per nulla invasiva e che metterebbe al riparo da eventuali agenti microbiologici che strisciano per il device. Va da se che quindi anche lo smartphone può diventare veicolo d’infezione, risolvendo la questione con la ricorrente pulizia attraverso soluzione alcolica ma anche qui occorre fare attenzione. I gusci in silicone non hanno particolari contromisure, meno in tal senso anche lo schermo vero e proprio. La maggior parte infatti è dotata di rivestimento oleo repellente che agisce per essere maggiormente refrattario a impronte digitali e altre macchie sul display, che resta elemento a rischio danneggiamento se pulito con sostanze chimiche aggressive.
Certo che giocare al piccolo chimico in questo ambito non aiuta, per cui evitare utilizzi estemporanei di prodotti come l’drossido di sodio o soda caustica che dir si voglia, un reagente che se male trattato oltre che a sanificare lo smartphone rischia di fonderlo, tanto varrebbe dargli direttamente fuoco. In tempi non sospetti, quando la parola ‘quarantena’ veniva applicata ai viaggiatori di ritorno da luoghi tropicali, i consigli per la pulizia non andavano oltre a un po’ di acqua e sapone su un panno in microfibra, facendo desistere dall’uso di sostanze chimiche. Con la diffusione del Coronavirus c’è stato un cambio di registro per cui per esempio Apple ora suggerisce di utilizzare salviettine imbevute di alcool isopropilico al 70%, evitando le superfici porose oltre ai terminali dell’apparato. Si può anche pensare di inumidire leggermente un panno in microfibra con miscela di alcol al 40% e acqua per il restante 60%. Per evitare di toccare continuamente il telefono si potrebbero sfruttare auricolari a filo, wireless o true wireless ma anche così non si avrebbe la certezza che lo smartphone non entri in contatto con germi di varia natura e pericolo.
Abbiamo accennato ai raggi ultravioletti e in passato c’è chi ci ha pensato seriamente in misura molto smart: si chiamava Uvglo ed era una piccola lampada Uv pronta a eliminare tutti i batteri dalla tastiera (vedi foto qui sopra). L’ipotesi iniziale quella di offrirlo al costo di soli 13 euro, speculazioni a parte, da collegare allo smartphone per igienizzare qualsiasi superficie, non solo tastiera e mouse. Chissà che questa epidemia di Coronavirus non aiuti a sviluppare un maggior senso di pulizia specie verso chi non considera pericolosi strumenti del quotidiano, anche se è stato ripetutamente affermato che sporcizia di vario ordine e pericolosità può annidarsi tra pulsanti e bottoni anche più che dalle parti di un water. Nata come startup su Kickstarter ha raccolto rapidamente fondi, anche perché non si trattava di strumento invasivo che poteva eliminare la quasi totalità di batteri, germi, virus, muffe, funghi avvicinandolo al materiale da decontaminare. La scelta era tra il modello con connessione per dispositivi Apple oppure USB-C, poi però il progetto si è fermato e al momento risulta sospeso. Forse non era così efficace come promesso.
Vale la pena aprire una parentesi anche in merito all’aria che circola per casa, dato che i virus come il Coronavirus possono librarsi comodamente nell’aria si potrebbe mettere in gioco un piccolo ma efficace sistema chiamato Ionizo. Si tratta di un piccolo apparecchio delle dimensioni di pochi centimetri che potrebbe venire appeso comodamente al collo e che funziona con lo stesso principio di sistemi per la purificazione dell’aria ma senza filtri, ionizzandola. Di fatto gli ioni negativi prodotti legano con le molecole inquinanti impedendole di fluttuare nell’aria, Ionizo dispone di un sensore che lo fa entrare automaticamente in funzione e che grazie alla batteria integrata ricaricabile in due ore ha una longevità operativa di circa quattro giorni per otto ore ciascuno.
In chiusura qualche consiglio di prodotti per mantenere pulita il più possibile la tastiera e il mouse, a cominciare dal classico gel multicolore. Si tratta di materiale riutilizzabile per catturare sporco e uccidere germi sui più comuni apparati casalinghi come tastiere, telefoni, cellulari e mouse. Fornito con sacchetto a chiusura ermetica per la conservazione del prodotto, riutilizzabile fino a quando non perde completamente la trasparenza.
Prima di passare la gelatina o un panno in microfibra imbevuto dell’apposito liquido detergente si può sempre raccogliere gli elementi più macroscopici con un aspirapolvere, come l’Ukhonk. Questo mini aspirapolvere in ABS e alimentazione tramite connettore USB ha ridotte dimensioni (5,9” x 6,1” x 2,6” pollici e peso 230 gr), include due filtri che occorre tenere il più possibile puliti (lavandoli con acqua) dato che il vuoto è un po’ debole. Doppio ugello disponibile: il primo piatto per passare la superficie e un secondo a spazzola.
Altra gelatina particolarmente efficace è la Cyber Clean, che disinfetta con etanolo ed elimina i germi. Inizialmente gialla, utilizzo regolare suggerito almeno una volta alla settimana e durata di qualche mese, da sostituire nel momento in cui il colore cambia e diventa verde. Piccole particelle di sostanza potrebbero restare ancorate agli angoli di qualche tasto, si tratta di minimi residui. C’è di buono che dopo il passaggio del gel resta un gradevole quanto persistente profumo di agrumi.
Ultimo certo non in ordine di importanza un vero e proprio sanificatore a raggi ultravioletti che elimina il 99% dei batteri in pochi istanti, anche in questo caso venduto su Amazon a prezzo tutto sommato abbordabile e sotto le 50€.
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