AF Focus Featured home Tendenze

Giradischi verticali: quando il vinile si ascolta… e si guarda

giradischi verticali

Ne esistono pochissimi in commercio, ma i giradischi verticali rappresentano una simpatica alternativa ai modelli tradizionali… e si possono anche fissare alla parete

Ormai ne abbiamo visti di tutti i tipi, compresi quelli a levitazione e quelli Bluetooth o con porta USB per digitalizzare i vinili. La varietà di giradischi disponibili al giorno d’oggi non smette mai di stupire, ma forse ancora in pochi sanno dell’esistenza di modelli verticali (o da parete). Già, per un po’ potete anche dimenticarvi del caro e vecchio “piatto” appoggiato su una superficie con i suoi bei quattro piedini e abbracciare l’idea di un giradischi che si sviluppo in altezza e che, oltre alla classica superficie piana, può persino essere appeso alla parete, proprio come faremmo come un TV.

Va detto che al momento di scrivere i giradischi di questo tipo (che negli USA vengono chiamati floating record) rappresentano una nicchia nella nicchia visto l’esiguo numero di modelli disponibili (e tutti di fascia bassa o medio-bassa), ma il loro design può attrarre sicuramente qualche appassionato di vinili che ha sempre avuto un grande rimpianto: non poter vedere il vinile che scorre mentre è seduto comodamente sul divano ad ascoltare musica.

Pro-Ject VTE

Già, perché l’unico vero motivo per preferire un giradischi verticale a uno tradizionale è in fondo la possibilità di vedere il vinile che gira frontalmente davanti ai nostri occhi, cosa che altrimenti ci costringerebbe ad ascoltare musica in piedi fissando il piatto dall’alto (non proprio il massimo della comodità!). Per il resto infatti si tratta di giradischi del tutto identici ai loro fratelli “orizzontali”, seppur con qualche inevitabile differenza strutturale per permettere che il vinile non si stacchi dal piatto a cada a terra frantumandosi.


Tra l’altro più di un appassionato di vecchia data ricorderà che già decenni fa Sony, Technics (il mitico SL-V5), Mitsubishi e Sharp (tra gli altri) se ne uscirono con i loro modelli verticali, che oggi però sono stati quasi completamente dimenticati. Il giradischi più famoso è certamente il Pro-Ject VTE, disponibile a 349 euro per la versione tradizionale e a 100 euro se si desidera anche la comodità del trasmettitore Bluetooth integrato. Questo modello può stare in piedi su una superficie piana o essere fissato a parete e in entrambe i casi sono forniti gli accessori a corredo, ovvero una staffa in MDF in tinta e 3 robusti piedini, o 3 staffe di fissaggio in metallo.

È disponibile con braccio sulla destra (versione R) o sinistra (L) per venire incontro alle esigenze sia dei destri che dei mancini, e di un clamp a vite che è assolutamente necessario utilizzare per riprodurre il vinile. Il braccio, in alluminio lungo 8.6” è corredato di testina Ortofon OM 5E (stilo intercambiabile) ed è pre-tarato in fabbrica riguardo il peso di lettura, come anche per l’anti-skating.

Il Pro-Ject VTE è dotato di uno speciale meccanismo per il tracciamento del solco del vinile in posizione verticale e di un piatto da 30 cm in metallo con trazione a cinghia (velocità 33 e 45 giri) e motore sincrono in alternata con puleggia metallica, entrambi ben isolati dallo chassis onde evitare disturbi indesiderati. L’alimentatore è separato ed è scelta utile per eliminare le interferenze e ronzii. Da notare che la versione Bluetooth aggiunge non solo la funzione wireless, ma integra anche uno stadio phono e pertanto il VTE Bluetooth ha uscite sia linea, sia phono e può essere pertanto collegato anche ad amplificatori privi di stadio di preamplificazione.

A oltre metà del prezzo c’è anche l’Auna Vertical SE DAB (154,99 euro), che rappresenta una scelta qualitativamente non all’altezza del modello Pro-Ject ma interessante sia per il fattore estetico, sia per la completezza delle funzioni. Questo giradischi verticale supporta le velocità di 33, 45 e 78 giri al minuto ed è dotato di un pratico sistema di avvio e arresto automatico. La struttura verticale del piatto, che permette di avere sempre ben in vista il vinile mentre lo si ascolta, si affida a un “puck” magnetico per fissare i vinili al piatto ed evitare che si stacchino da esso.

È inoltre possibile accedere allo spettro di emittenti digitali DAB+ e alle frequenze analogiche del ricevitore FM, utilizzare il Bluetooth per collegare smartphone, tablet e altri dispositivi in modo da ascoltare tranquillamente musica in streaming, ascoltare musica da lettori MP3 tramite l’ingresso AUX, collegare un paio di cuffie per non disturbare nessuno e riprodurre direttamente file MP3 da chiavette USB grazie all’apposita porta USB. Gli speaker stereo integrati e il piccolo display LCD chiudono una lista di feature davvero ricca di quello che fatichiamo davvero a definire solo come un giradischi.

Se poi siete stati conquistati dall’idea di un giradischi virtuale, sappiate che a breve dovrebbe arrivare anche il modello di Vertical Grooves e che questo concept di Roy Harpaz è davvero promettente.

© 2021, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

SCRIVICI


    MBEditore network

    Loading RSS Feed


     

     

     

     

     

    Pin It on Pinterest