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Il sabato con Diego: L’approccio scientifico in Hi-Fi: ricerca e sviluppo di soluzioni innovative

Ritorna dopo la pausa ferragostana l’appuntamento del sabato con il nostro Diego Scardocci, tra le firme di punta del vostro magazine preferito

L’approccio all’audio di qualità – diversamente sarebbe inutile parlare di Hi-Fi – richiede necessariamente un lungo percorso teso all’individuazione di soluzioni che portino, questo almeno l’intento iniziale, a raggiungere vette sempre più elevate in merito alla qualità sonora, ove il fine logico è la sovrapposizione con l’evento originale.

Ed in campo Hi-Fi, per l’appunto, l’applicazione del c.d. metodo scientifico ha sempre portato all’esatta individuazione delle correlazioni tra misure ed ascolto contribuendo a chiarire aspetti che diversamente sarebbero rimasti ignoti.

Per circa 34 anni ho avuto l’onore ed il piacere di prestare la mia opera all’interno del Servizio Polizia Scientifica una realtà che – come suggerisce il nome – applica continuamente il metodo scientifico al fine di ottenere quei risultati talvolta essenziali ai fini del successo di un indagine.

Dettagli prima di tutto, qualcosa che come noto sovente fa la differenza ragione per la quale ho sviluppato – sebbene sia assai probabile che disponessi di una naturale predisposizione – un’elevata sensibilità nel cogliere quegli aspetti talora sottovalutati o ritenuti secondari, proprio ciò che molto spesso alla fine di un’indagine si rivela essere decisivo.


Di casi di cronaca in cui – improvvisamente – si ripensa ad un iniziale apparentemente insignificante dettaglio ne sono pieni i quotidiani ed i telegiornali; un piccolo tassello che inserito al suo posto, realizza quella connessione più o meno razionale che porta alla soluzione del caso, non poco direi.

Una realtà fatta di attenzione quasi maniacale – necessaria tra l’altro, anche al fine di evitare grossolani errori di interpretazione potenzialmente esiziali data la delicatezza e l’ampiezza dei temi trattati – qualcosa comunque di parecchio diverso da quanto narrato in serie TV tipo CSI oppure NCIS e compagnia bella.

Situazioni che data la ristrettezza dei tempi impongono una certa licenza poetica, qualcosa che se da un lato favorisce la comprensione di fenomeni complessi, dall’altro fa nascere un sorriso (quando non una risata vera e propria) negli addetti ai lavori, consapevoli che certe volte non funziona affatto in quel modo.

Sia come sia, sappiate che database contenenti qualsiasi dato possa ricollegare un soggetto all’evento  – in tutta evidenza – non esistono, ragione per cui la famosa scritta MATCH 100% fin troppo spesso mostrata nelle varie puntate, appare altrettanto di pura fantasia: se esiste la possibilità di individuare impronte digitali identiche non è ragionevole che esistano sistemi in grado di identificare qualsiasi cosa gli si sottoponga.

Cosa centra tutto ciò con l’Hi-Fi? Più di quanto si possa pensare a dire il vero.

Lo spunto mi serve per richiamare l’attenzione dei nostri gentili lettori sul fatto che se si vuole ottenere un certo risultato, vieppiù se questo debba necessariamente portare a qualche forma di successo commerciale, non si può prescindere da un impegno teso alla ricerca ed al successivo sviluppo di soluzioni atte a raggiungerlo.

 

Chi non è propriamente di primo pelo, ricorderà senza dubbio che le maggiori aziende audio – giapponesi in primis – aggiornavano sovente i propri cataloghi inserendo nuovi e più performanti prodotti basati su continue innovazioni tecnologiche: chi non rammenta le varie tipologie di polarizzazione dinamica degli stadi finali? New Class A, Super Class A, Class A+, ed altre intriganti denominazioni erano spesso utilizzate al fine di attirare l’attenzione degli appassionati su concetti considerati alla base della scelta.

Qualcosa che in seguito sarebbe stata utilizzata da altre aziende e che ancora oggi – basta guardarsi intorno – è utilizzata a mo’ di cavallo di battaglia tecnologico da ADVANCE PARIS, i cui amplificatori lavorano sfruttando proprio un sistema di polarizzazione dinamica degli stadi di amplificazione.

Idem dicasi per quanto attiene a quei sistemi di alimentazione bi-stadio in grado di fornire maggiore potenza al crescere della richiesta energetica – di cui il massimo esempio è rappresentato dagli amplificatori prodotti da NAD e PROTON, ma non solo – un sistema che a fronte di potenze continue moderate è in grado di fornire per brevi momenti un numero di watt tale da far fronte a picchi energetici importanti.

Il finale PROTON D-1200: dotato della circuitazione DPD (Dynamic Power on Demand) pilotava con estrema disinvoltura diffusori parecchio ostici

 

Circuitazioni che esistono da parecchio tempo a pensarci bene, dettagli forse, ma per l’appunto sono proprio i dettagli a fare la differenza nell’Hi-Fi, sempre e comunque.

Un approccio “al caso” definibile scientifico, deve necessariamente tenere in conto aspetti molto spesso tendenti all’irrazionale, ovvero talmente complessi da apparire in netto contrasto tra loro, un aspetto questo che può portare ad errori di interpretazione che a loro volta – ed è capitato spesso in ambito Hi-Fi – sconfina in considerazioni del tutto personali e prive di fondamento, di fantasia potremmo dire, tanta è la dose di arbitraria pseudo scientificità con la quale si tenta di rendere autorevole qualcosa che non lo è.

Certamente oggi la cosa si verifica con minore frequenza, se non altro per l’accresciuta consapevolezza dell’utenza, molto più preparata di un tempo ed assai meno disposta a credere ai richiami di certe sirene tecnologiche.

Probabilmente però, e malgrado l’avanzare della tecnologia, la percezione è quella di una sorta di globalizzazione che inevitabilmente – e non potrebbe essere diversamente – attua un drastico ridimensionamento della qualità media, oramai esprimibile come davvero media, anche a causa della pratica coesistenza sul mercato di prodotti gemelli di marchio diverso.

Occorre attenzione per individuare le differenze, non sempre così evidenti purtroppo.

Un pensiero, per quanto audace ed avveniristico, non è detto sia giusto, maggiormente laddove fin troppi e poco indagati sono certi aspetti – e l’Hi-Fi ne è piena – sufficiente è osservare quanto spesso si torna sui propri passi o ci si rivolge a tecnologie solo in apparenza superate, come dimostra l’ormai stabile ritorno delle valvole.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

 

 

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