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PMC Cor: l’integrato hi-end impossibile da non amare

PMC Cor

Se in un ampli integrato cercate soprattutto essenzialità, purezza e neutralità timbrica, il PMC Cor potrebbe rivelarsi una scelta tanto inattesa quanto ideale.

Di non facilissima reperibilità in Italia, dove ha un prezzo vicino ai 6000 euro, il PMC Cor è il primo amplificatore integrato del produttore britannico famoso per i suoi diffusori. In realtà PMC realizza amplificatori fin dalla sua nascita a inizio anni ’90, ma li ha sempre inseriti all’interno di speaker attivi come i famosi BB5, ancora oggi utilizzati come monitor di riferimento nei Maida Vale Studios della BBC.

Allora perché proporre un amplificatore standalone di fascia hi-end proprio ora? Dietro la decisione di PMC non sembra esserci un piano specifico per dare vita a una nuova serie di elettroniche, ma il Cor pare al momento più un progetto realizzato semplicemente perché i designer volevano farlo. Una sorta di sfizio che però, come vedremo in questa recensione, è uno sfizio che vorremmo vedere molto più spesso.

Costruzione

Per questo ampli integrato gli ingegneri di PMC hanno puntato soprattutto alla trasparenza e alla musicalità e tali qualità tendono a essere soffocate se combinate con una lista di caratteristiche complesse e/o estese. Non a caso il PMC Cor è un amplificatore puramente analogico con percorsi di segnale brevi e puliti. Utilizza circuiti Classe A/B ed eroga 95 W per canale, che salgono a 140 W con un carico di 4 Ohm. Sulla carta si tratta di specifiche tecniche buone se non eccellenti, ma una volta in uso questo amplificatore va oltre questi semplici numeri offrendo alti livelli di volume con una gamma estremamente ampia di diffusori.


Aprite il PCM Cor e troverete due alimentatori: uno straordinariamente robusto per i circuiti audio e l’altro per i sistemi di controllo, oltre a componenti di alta qualità e una disposizione dei circuiti estremamente pulita. Questo prodotto sembra davvero progettato per funzionare per anni e anni. La costruzione complessiva rafforza questa impressione anche grazie al peso di 12 kg. Il caratteristico chassis in alluminio scanalato trasmette una grande sensazione di robustezza ed è ben rifinito, anche se viene forse a mancare l’eleganza di prodotti premium di brand come Marantz o Sony.

Il design scanalato non ha solo un aspetto distintivo, ma ha anche lo scopo di favorire la dissipazione del calore consentendo all’amplificatore di funzionare a temperature non eccessive. Ci piace anche il telecomando in metallo: è ben bilanciato e strutturato e molto più utile da usare rispetto alle unità di controllo della maggior parte dei produttori di fascia alta.

Caratteristiche

L’elenco delle caratteristiche dell’amplificatore è quanto mai basilare, ma copre tutti gli elementi essenziali. Sono disponibili cinque ingressi di linea analogici, incluso un singolo XLR bilanciato. Se usate un giradischi, dovete mettere invece in conto uno stadio phono esterno, come il Phono Signature di Cyrus o l’Aria di Rega.

C’è poi un’uscita di preamplificazione e un ingresso che aggira la sezione del preamplificatore portando il segnale direttamente nel circuito dell’amplificatore di potenza. Ciò consente di integrare facilmente il PMC Cor in un sistema di home cinema multicanale. In questo caso l’amplificatore o il processore AV si occuperebbe di tutte le funzioni di elaborazione digitale e controllo del volume, lasciando al Cor l’alimentazione dei due diffusori frontali.

Nella parte anteriore troverete una generosa manopola del volume e una serie di pulsanti per la selezione dell’ingresso, la modalità mono e una modalità Bypass, che fornisce il percorso del segnale più pulito (lasciando i controlli di tono fuori dal circuito). I controlli dei bassi, degli alti e del bilanciamento sulla destra sono azionati da slider motorizzati del tipo più comunemente visto in un banco di missaggio di fascia alta. A differenza della maggior parte di controlli simili, questi non rovinano troppo il suono e premendo il pulsante Bypass si ottiene solo un leggero miglioramento in termini di precisione e sottigliezza.

Siamo poi contenti che PMC abbia incluso un’uscita per cuffie. È un’aggiunta utile e toglie la necessità di acquistare un’unità esterna. Quello per le cuffie è un amplificatore dedicato in Classe A/B, a differenza di molte altre soluzioni che utilizzano un segnale pesantemente limitato dalle uscite degli altoparlanti. Questo fa ben sperare per la capacità dell’ampli di pilotare anche le cuffie più ostiche.

Se state cercando un amplificatore integrato di alta qualità es estremamente essenziale, il Cor è quello che fa per te. Proprio il Leema Tucana II Anniversary (che ha un prezzo molto simile), il PMC Cor è un performer imperturbabile che si toglie di mezzo e lascia che sia musica al centro dell’attenzione. Non ha problemi nemmeno per i diffusori e si è trovato perfettamente a proprio agio con i nostri fidati ATC SCM 50, così come con modelli dal prezzo più abbordabile come i Dynaudio Special Forty, gli Spendor A7 e i Neat Xplorers.

Qualità audio

Il Cor è essenzialmente trasparente nei confronti della sorgente. Per la maggior parte dei test abbiamo utilizzato il nostro streamer audio di riferimento Naim NDS/555PS con ottimi risultati, ma abbiamo ottenuto un suono eccellente anche dal CDi di Cyrus e, in generale, trasparenza non significa assenza di carattere.

I nostri appunti sono pieni di aggettivi come solido, robusto e sicuro. Ascoltate qualcosa di impegnativo come La sagra della primavera di Igor Stravinsky e il PMC risponderà con entusiasmo. Offre dinamiche di ampio respiro con facilità, rendendo i crescendo con un ottimo senso del controllo ma anche con un impatto notevole. C’è un livello invidiabile di sostanza in gamma bassa, alla quale non manca nulla in termini di presa e l’agilità. Il Cor dipinge le trame strumentali con abilità e porta in superficie una buona quantità di dettagli. Solo quando iniziamo a confrontare questo integrato con la nostra combinazione pre-finale di riferimento (Gamut D3i/D200i), notiamo che il Cor non è l’ultima parola in termini di raffinatezza, essendoci dei sottili strati di informazioni che l’ampli di PMC non risolve del tutto. Il PMC costa però circa un terzo del prezzo dell’accoppiata di Gamut e non si tratta quindi di un paragone molto adatto.

Come già detto, da un punto di vista timbrico il PMC Cor è molto vicino alla neutralità. A volte i progettisti di hi-fi inseguono la neutralità ma finiscono per neutralizzare la vitalità nella musica. Per fortuna non è questo il caso. Mentre la risposta in frequenza del Cor suona ragionevolmente priva di enfasi, non delude affatto l’ascoltatore quando si tratta di energia e vitalità. Se la registrazione ha queste qualità, il Cor le farà trasparire e quindi, se la musica che ascoltate è pensata per divertire, lo farà.

Anche se il soundstage non è il più spazioso che abbiamo mai sentito, è sufficientemente ampio e con un buon senso di profondità. Gli strumenti sono ben focalizzati e saldamente bloccati in posizione. Grandi variazioni dinamiche e alti livelli di volume non riescono a scalfire la compostezza del Cor a questo riguardo. In Crazy In Love di Beyoncé ci godiamo l’eccellente gestione ritmica del PMC. Questo amplificatore è musicalmente coeso, trasmettendo e sottolineando con cura i principali cambi ritmici di un brano senza mai sembrare forzato.

Come cuffie abbiamo fine testato le nostre fide Beyerdynamic T1 e le quasi leggendarie RS1 di Grado e ci siamo goduti immensamente la musica. Il carattere di base del suono è invariato rispetto a quello udito attraverso i diffusori. La presentazione rimane infatti audace e incisiva pur continuando ad avere abbastanza profondità e raffinatezza da tenerci aggrappati alla musica.

Verdetto

Questo amplificatore non segnerà un punto di svolta nella storia di PMC. Il produttore britannico infatti ha troppo successo come brandi di diffusori perché ciò accada, ma il Cor dimostra il notevole know-how di PMC su elettronica e amplificazione e fa capire come questo brand sappia realizzare prodotti che poco o nulla hanno da invidiare a quelli di marchi molto più blasonati quando si parla di amplificatori integrati.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Riassunto

Se in un ampli integrato cercate soprattutto essenzialità, purezza e neutralità timbrica, il PMC Cor potrebbe rivelarsi una scelta tanto inattesa quanto ideale.

Pro
Sound dettagliato, energico e raffinato
Suona bene con qualsiasi genere musicale
Gestione del timing superba
Dinamiche eccellenti
Costruzione curata
Ottimo anche per l’ascolto in cuffia

Contro
La sua natura così pura e trasparente potrebbe non piacere a tutti

Scheda tecnica
Potenza: 95W a 8 Ohm, 140W a 4 Ohm
Risposta in frequenza:20Hz – 20kHz +0/-0.2dB – 5Hz – 80kHz +0/-1dB
THD:0.001% at 1kHz
Dimensioni: 432mmx87.5mmx401mm
Peso: 12kg
Prezzo: circa 6000 euro
Sito del produttore: pmc-speakers.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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