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Superbonus 110% per riscaldamento e raffrescamento

Efficientamento, riqualificazione e miglioramento della classe energetica sfruttando il Superbonus 110% per riscaldamento e raffrescamento

Parte del Decreto rilancio del 19 maggio scorso (nr, 34), il Superbonus 110% punta alla riqualificazione dell’edilizia abitativa e allo stimolo della ripresa economica. In particolare si torna a parlare di aggiornamento della gestione energetica degli edifici in essere, andando a eliminare il ‘peso’ del carbone nel ciclo di riscaldamento.

Meno energia fossile con tendenza allo sviluppo di innovazioni tecnologiche volte a favorire gli atomi di idrogeno rispetto a quelli di carbonio e il potenziale per raggiungere una climatizzazione invernale più ecologica. La questione non si pone per le nuove costruzioni, dal momento che vige l’obbligo che almeno la metà dell’energia totale coinvolta per riscaldare o raffrescare assieme all’acqua sanitaria provenga da fonte rinnovabile.

Superbonus 110%

Nella fattispecie c’è la pompa di calore che può aiutare a raggiungere tale obiettivo, in genere soluzione che va incontro anche nelle situazioni di riqualificazione energetica aumentando la classe di efficienza energetica, che nelle costruzioni più datate non superano quella più bassa, che è la “G”. Ed è proprio in tale contesto che va a concentrarsi la maggior parte dello sforzo produttivo, dato che secondo censimento attorno al settantacinque percento degli immobili sono opere che hanno almeno quarant’anni di vita e come sempre accade in tali situazioni a incidere molto sulle spese è proprio il riscaldamento. Qui il Superbonus al 110% può rappresentare la svolta per l’efficientamento tramite moderne soluzioni tecnologiche che siano al tempo stesso sostenibili e capaci di far cresce il valore dell’immobile. In particolare il Superbonus 110% è sfruttabile per tutte le operazioni di riqualificazione energetica in atto tra luglio 2020 per tutto il 2021, un incentivo che consente la restituzione del 110% della spesa sostenuta in forma di detrazione fiscale in cinque quote annuali.


Si tratta di molteplici interventi possibili legati a edifici indipendenti con riscaldamento autonomo così come per i condomini, puntando a migliorare l’efficienza energetica di almeno due classi rispetto a quella di partenza: si può attuare il rinnovo dell’impianto di riscaldamento (come per esempio le caldaie a condensazione almeno in classe A) o di climatizzazione, così come eseguire interventi di miglioramento antisismico piuttosto che aumentare la resa del cosiddetto “cappotto termico”, ovvero la coibentazione termica e in alcuni casi acustica delle pareti di un edificio, applicando materiale isolante sulla superficie delle pareti.

Superbonus 110%

Se poi si uniscono le forze concertando il rinnovo / posa in opera di pompe di calore in sinergia con un impianto fotovoltaico è possibile aumentare ancor più facilmente le classi energetiche. A contribuire a migliorare la classe energetica concorrono svariati aggiornamenti come la messa in opera di un impianto solare per riscaldamento e acqua sanitaria, sostituzione dei vecchi infissi e serramenti, protezioni solari così come installare un impianto domotico che consenta di ottimizzare la climatizzazione tutto l’anno. Rispetto al rinnovo degli impianti termici rientrano nel Superbonus 110% le pompe di calore che contribuirebbero a ottimizzare le risorse e l’efficienza dell’impianto, risultato che poi andrebbe a incidere positivamente sui costi mensili e i relativi consumi. Per ulteriori informazioni link al sito dell’Agenzia delle Entrate.

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