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Volete testare delle cuffie? Ecco i brani migliori per farlo

cuffie

Dinamica, spazialità, alti, bassi, medi, timing. Delle buone cuffie dovrebbero far risaltare tutti questi elementi al meglio e noi vi consigliamo i brani ideali per un perfetto headphone-test

Probabilmente utilizzerete le vostre cuffie più di qualsiasi altro apparecchio hi-fi anche grazie all’esperienza più intima e intensa che l’ascolto in cuffia riesce ad assicurare rispetto a qualsiasi paio di diffusori. Per questo abbiamo voluto raccogliere 8 brani ideali per testare qualsiasi paio di cuffie, osservando parametri come la resa dei medi e dei bassi, la spazialità, il bilanciamento e il dettaglio.

Radiohead – The National Anthem

Difficile scegliere un brano in particolare dei Radiohead per testare delle cuffie (soprattutto nella loro produzione post The Bends), ma questa canzone ha davvero tutti gli elementi giusti per capire se stiamo facendo un buon acquisto. C’è infatti un perfetto mix di strumenti acustici ed elettrici, oltre a effetti spaziali, e tutti questi elementi dovrebbero essere chiaramente udibili.

Quando la batteria entra in scena, assicuratevi di poter sentire ogni pezzo del kit. Infine, quando tocca ai fiati irrompere nel brano, le cuffie non dovrebbero accentuare troppo le alte frequenze e rendere i suoni più acuti al limite del fastidioso. La canzone ha suoni diversi e strutturati su tutta la gamma di frequenze, quindi assicuratevi di poter sentire ogni piccola elemento del mix.


Max Roach – Lonesome Lover

A proposito di alti, non c’è forse niente di meglio della batteria suonata da Max Roach in questo brano degli anni ’60 per testare questo range di frequenze. Dovreste poter percepire i diversi suoni dei piatti per tono e frequenza, anche se sono molto simili nel timbro. Ogni componente della batteria dovrebbe sentirsi distintamente, sia a livello di spazialità, sia nella gamma di frequenza, con il ride che non dovrebbe essere soffocato dagli altri strumenti. Le note acute del sassofono vi faranno inoltre capire come le vostre cuffie gestiranno toni più striduli e penetranti nella gamma alta.

Enya – Orinoco Flow

Ecco il brano perfetto per capire come delle cuffie possano gestire all’interno di una canzone alti, medi e bassi. Quando entra in scena la voce iconica della cantante irlandese, il brano inizia a dividersi in tre distinte parti a livello di frequenze: le marimba per gli alti, la voce per i medi e gli archi per i bassi. Assicuratevi di poter sentire ogni parte di questo denso spazio sonoro molto pieno. Le marimba sono corte e pungenti, mentre le voci hanno un bell’effetto riverberante.

Darkside – Paper Trails

Conosciamo bene la tendenza di alcuni brand di cuffie di inclinare l’equilibrio tonale verso l’estremità inferiore della gamma (chi ha detto Beats?) per venire incontro a un certo tipo di utenza. Ma se è quello che vi piace, è forse ancora più importante che le basse frequenze siano articolate e opportunamente agili. Bassi confusi, gonfi e slabbrati infatti peggiorano solo le cose. Una canzone con una linea di basso movimentata può essere perfetta per guidare il ritmo e Paper Trails dei Darkside ha l’ulteriore vantaggio di offrire una linea vocale che scende in profondità nella gamma di frequenza e che mette davvero in evidenza la chiarezza dei bassi… o la loro mancanza.

Joe Goddard – Lose Your Love

Se le prestazioni delle vostre cuffie non vi fanno venire voglia di muovervi con certi brani, allora c’è qualcosa che non va. In realtà, questo tipo di entusiasmo è una combinazione di timing, stabilità in fascia bassa e una buona conoscenza delle dinamiche, anche se abbiamo sentito prodotti apparentemente capaci in ognuno di questi ambiti che alla fine non riescono comunque a entusiasmare.

Su questo versante potete benissimo testare i brani della vostra collezione che secondo voi hanno più groove, ma abbiamo optato per Lose Your Love dall’album Electric Lines del 2017 di Joe Goddard. Se le vostre cuffie possiedono il mix di qualità appena citato, non potrete non muovervi e seguire il ritmo. Possibilmente evitate di farlo di fronte ai vostri colleghi di lavoro.

The Chemical Brothers – Das Spiegel

Questa canzone è una raccolta di suoni folli che si fermano e iniziano quasi casualmente. Ecco perché lo abbiamo scelto come test per capire se le vostre cuffie riescano o meno a restituire un sound che non risulti troppo acuto o brusco. Ascoltate ad esempio quando entra in scena la cassa della batteria al minuto 4; alle vostre orecchie dovrebbe sembrare corta e incisiva senza alcuna coda. In un mix come questo, la cassa viene utilizzata per tenere insieme molti dei suoni più bizzarri e non dovrebbe essere al centro dell’attenzione.

Johnny Cash – Hurt

Ascoltate l’inciso di questa toccante cover e fate caso a come la canzone si sollevi da sola intrecciando nuovi strumenti nel mix. L’arrangiamento prima essenziale passa magnificamente e organicamente a qualcosa di più completo, che dovrebbe suonare in modo gentile ma potente allo stesso tempo. Inoltre, ci sono due distinte chitarre ciascuna su un canale e il pianoforte riempie un po’ lo spazio centrale. Dovreste essere in grado di ascoltare entrambe le chitarre senza che si confondano tra loro.

John Williams – Star Wars Theme

Pochi brani come quelli delle colonne sonore hollywoodiane (escludendo ovviamente la musica classica) rappresentano così bene l’importanza della dinamica in una composizione musicale. In questo brano immortale tratto dalla colonna sonora di Star Wars troviamo momenti di alta intensità, che dovrebbero suonare rigogliosi e vibranti come quelli di bassa intensità e scorrere perfettamente l’uno nell’altro, tanto da catturare la vostra attenzione uditiva quasi allo stesso modo.

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