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Hi-fi e chitarra: 4 album da vivere e riscoprire

chitarra
Couldn't stand the weather, SRV, Epic 1984

Quattro album davvero rappresentativi per quanto riguarda la gloriosa prestazione di chitarra. L’attenzione, ancora una volta, è per il rock. In modo particolare quello classico, blues, southern, “ben orchestrato”, come direbbe Cesareo degli Elii.

Quattro album, quindi, per apprezzare una chitarra sontuosa, esuberante e dal suono pieno, dallo stile curato e ragionato.

L’obiettivo è chiaro: portare nel pieno dell’ascolto hi-fi l’epopea della grande chitarra, o magari solo per un ascolto istantaneo, semplicemente musicale, per apprezzare la cultura di uno strumento ora fin troppo comprimario in seno a produzioni posticce.

Da ragazzini vivevamo della passione per questo fantastico strumento a sei corde e senza cassa armonica: la chitarra elettrica. Non passava giorno senza che ci nutrissimo delle imprese dei nostri eroi della chitarra. Ognuno aveva i propri idoli. Molti ad0ravano la musica hard rock ’80, gli ACDC e i Guns. Poi c’erano i raffinati, che scavavano in profondità, nelle riviste di settore (che ancora v’erano) e sulla rete, scoprendo artisti, per noi, “di nicchia”. Musica ammaliante, stupefacente da ascoltare, così distante dagli standard di dominio comune, così poetica e curata rispetto al “normale” rock, avvolta da etereo carisma. Avevamo scoperto il rock-blues, il southern ed in generale il classic rock.

Non si tratta, però, di fatti di trent’anni fa, ma appena della fine degli anni 2000, a dimostrazione della flebile nicchia di giovani estimatori di queste musiche. Alcuni di quei album furono parametri, modelli per molti artisti che ancora oggi calcano la scena. Basti pensare a gente come Kid Rock, John Mayer ed il loro bagaglio classico. Non si tratta solamente di tecnica, bensì di resa sonora, di cura compositiva, di senso orchestrale, di varietà. E tutto ciò, sa concedere molto in capo hi-fi.


Boston (1976)

chitarra
Boston, Epic 1976

 

Brad Delp e Tom Scholz hanno composto grande musica. Un flusso interrotto solo dal triste suicidio del, mai troppo, compianto Delp. Il primo album è, di certo, il capolavoro. Si tratta di una produzione inedita per il rock dell’epoca. Le chitarre, infatti, non sono un tassello della produzione, ma acquistano valore trainante, una potenza degna di un’orchestra all’unisono. In More than a Feeling, v’è una vibrante ascesa verso la vetta conclusiva. Peace of mind, poi, fa del livore della chitarra di Scholz, un fiume di energia. Il suono è pesante, portentoso, lirico.

Wild eyed southern boys, 38special

Wild Eyed, 38Special, A&M 1981

 

Ben lontani dai fratelli Lynyd, la band di Barnes e Donnie VanZant produsse un ottimo AOR glam-southern capace d’enorme successo nei primi ’80. Il loro break-through fu Wild Eyed, timone di un rock più mainstream, ma capace di una chitarra tecnicissima, impetuosa ed elaborata. Da citare la sontuosa Hittin and Runnin, una cavalcata hard-driving dotata di un solo finale elettrizzante e raffinato.

Moonflower, Santana

chitarra
Moonflower, Santana, Columbia 1977

 

Non amatissimo dalla critica d’un tempo, Carlos ha costruito un rock-fusion-latino iconico. Fra i suoi pezzi forti, ci sono i due album composti con il ricercato cantante gospel Greg Walker. Moonflower è la massima espressione di questa miscela fra rock latino, gospel suadente ed inebriante chitarra. Diversi i pezzi storici: la strumentale quanto drammatica Europa, la vivace She’s not there, temprata nella delicatezza vocale di Walker e nella chitarra affilata di Santana.

Couldn’t stand the weather, Stevie Ray Vaughan

chitarra
Couldn’t stand the weather, SRV, Epic 1984

 

Il re del blues-rock, il restauratore del rock classico in un periodo di pop e elettronica. SRV è un mito, tutt’ora idolatrato come uno dei maestri della chitarra più talentuosi e ispirati di sempre. Il suo secondo album contiene i suoi capolavori. la frenetica Voodoo Chile di Hendrix, la blues ballad Tin Pan Alley, tramutata in un capolavoro di chitarra toccata swing.

Un caposaldo del rock, tanto maestoso nella chitarra più tecnica quanto rivoluzionario nella riproposizione innovativa di un blues, per sempre, immortale.

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