Amplificatori Casse e diffusori Editoriali Giradischi I consigli di AF Digitale

HO DECISO: MI COMPRO LO STEREO!

Malgrado non sia più uno degli hobby maggiormente frequentati, possedere un impianto stereo costituisce ancora un traguardo cui alcuni ambiscono, soprattutto coloro che amano ascoltare musica nel miglior modo possibile senza investimenti troppo impegnativi.

Molto spesso ci troviamo a dispensare consigli circa l’acquisto di un sistema stereo ad Alta Fedeltà a lettori che intendono migliorare la fruizione dell’evento sonoro pur senza necessariamente dare fondo ai propri risparmi.

Per l’ennesima volta quindi, ricordiamo ai nostri lettori – soprattutto a coloro che da poco hanno scoperto l’Alta Fedeltà – poche e basilari regole da rispettare al fine di non restare delusi dall’acquisto, il cui risvolto peggiore sarà l’allontanamento (presumibilmente definitivo) da questo nobile interesse.

ACCUPHASE E-280: uno tra i migliori integrati sul mercato (circa 6.800 euro)

 

Ovviamente la prima e necessaria informazione di cui disporre è quella relativa al budget a disposizione, cifra che in virtù della sua maggiore o minore consistenza consente di operare scelte opportune in merito alle elettroniche che  comporranno il sistema.


Una delle maggiori fonti di incomprensione – o se volete di manifesta meraviglia da parte del neo appassionato – è quella relativa al costo di determinate elettroniche, laddove alcuni sono convinti che per acquistare una valida sorgente non sia necessario investire più di tanto.

Facciamo subito un distinguo cercando di riassumere in poche parole un concetto assai importante: se ci riferiamo ad un lettore digitale, è piuttosto normale che già con 250/350 riusciremo a prendere una macchina di buone prestazioni, e scegliendo nell’usato anche molto buone.

Spostando però l’attenzione sul giradischi il discorso cambia: se in generale siamo d’accordo che esistano modelli più che validi a costo accessibile – basta dare un’occhiata al catalogo LENCO solo per citarne uno – circa questa tipologia di sorgente non è proprio possibile scendere più di tanto a compromessi.

I motivi sono molteplici, ed il primo in assoluto risiede nella caratteristica propria del suo funzionamento – che in quanto cinematico – richiede la messa in opera di un sistema di trasmissione adeguato allo scopo.

Va da sé che non è possibile economizzare più di tanto, poiché inevitabilmente tale risparmio si ripercuoterebbe sul risultato finale caratterizzando negativamente la riproduzione del disco.

LENCO LBT 225WA: un eccellente esempio di elevato rapporto q/p (Distribuito da TECNOFUTURO)

 

Altri fattori vedono coinvolti braccio e fonorivelatore, necessari ed importanti “blocchi funzionali” dai quali non si può assolutamente prescindere.

Riassumendo quindi, chi desidera mettere insieme un sistema di riproduzione Hi-Fi sappia che la scelta della sorgente impone un determinato atteggiamento, pertanto, è consigliabile evitare acquisti legati ad estemporanei innamoramenti di tecnologie poco fruibili e/o gestibili in un’ottica di praticità quotidiana.

Idem dicasi per il sistema di amplificazione, da scegliersi in base alle effettive necessità dell’acquirente, aspetto cui molti danno peso relativo investendo cifre troppo risicate o fin troppo elevate.

Chiaramente, nella consapevolezza che la pratica maggioranza degli ascolti sarà effettuata a basso volume – per necessità o scelta personale – è perfettamente inutile mettersi in casa un mastodonte da 500 watt/canale, sarà più che sufficiente un esemplare da 25/30 buoni watt per vedere soddisfatte le proprie necessità energetiche.

 

Stato solido o a valvole è poi un altro dilemma che sovente tormenta il nuovo arrivato nello spesso contorto mondo della riproduzione musicale di qualità, anche in virtù delle letture effettuate che in qualche maniera avranno contribuito e creare nella sua mente una quantità infinita di “ho sentito dire” oppure “ho letto in giro che X è meglio di Y” e via discorrendo.

Anche qui occorre soffermarsi e riflettere: le due tipologie di amplificazione sono diverse, vantano caratteristiche timbriche che in determinati casi possono essere fin troppo caratterizzate e soprattutto vantano costi parecchio diversi, talvolta assai lontani dalla spesa media che ha in mente un principiante.

Lo stato solido consente mediamente di equipaggiarsi fin da subito di un amplificatore di ottime qualità sonore senza l’obbligo di accendere un mutuo, mentre per quanto attiene alle valvole – al pari di quanto sopra evidenziato circa analogico e digitale – occorre una maggiore attenzione, essendo un tipo di circuitazione su cui non è buona cosa risparmiare troppo.

Dulcis in fundo i diffusori, quello che sapete essere da noi considerato uno dei componenti più importanti dell’intero sistema audio, quello in grado di fare la differenza in maniera udibilmente palese, incredibilmente diversa in determinate situazioni, provare per credere, al di là di tante spesso inutili parole.

Il sistema PRIME SATELLITE 2.1 di SVS qui nella versione laccata in bianco

 

A prescindere dalle numerose tipologie esistenti sul mercato – qui, qui e qui potete leggere precedenti articoli da noi pubblicati – diversi sia per carico acustico, filosofia, dimensioni ed altre importanti caratteristiche, anche in tal caso è perfettamente superfluo dotarsi di due armadi per poi inserirli in una piccola stanza d’ascolto, così come vale l’esatto contrario, dove per sonorizzare (male) un grande ambiente si opta per una coppia di bookshelf.

Concludendo, si conferma che le scelte devono essere fatte sempre in maniera consapevole, sia per non vedere frustrate le aspettative – sovente fin troppo alte in chi si avvicina a questo hobby – sia per evitare di gettare inutilmente denaro per rincorrere un miraggio.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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