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NanoLED: sarà questa la tecnologia TV del futuro?

nanoled

Al CES 2023 si è visto in gran segreto il primo display NanoLED al mondo privo di metalli pesanti e pienamente operativo. Conosciamo meglio questa tecnologia

Del CES 2023 abbiamo parlato in lungo e in largo, ma solo nelle ultime ore è emersa dalla fiera di Las Vegas una notizia davvero sorprendente. In una presentazione a porte chiuse in quel di Las Vegas, Nanosys, partner privilegiato di Samsung per la sua tecnologia Quantum Dot, ha infatti mostrato un display QLED elettroluminescente (o autoemissivo) da 6 pollici a cui è stato dato il nome di NanoLED.

Gli attuali televisori QLED presenti sul mercato come appunto quelli di Samsung, TCL e Hisense sono TV LCD convenzionali (quindi con retroilluminazione) che utilizzano uno strato di quantum dot per migliorare i colori, ma prima che diventasse un termine di marketing QLED veniva utilizzato per indicare una tecnologia di visualizzazione di nuova generazione ben diversa e molto più avanzata di quella che conosciamo attualmente.

Se oggi sappiamo qualcosa di più della tecnologia NanoLED, è grazie a Geoffrey Morrison di CNET, che ha avuto l’opportunità di vedere a Las Vegas (e in gran segreto) il prototipo da 6 pollici prima citato. Innanzitutto, NanoLED è un rebranding di una tecnologia già nota come quantum dot emissivo, quantum dot elettroluminescente, QDEL, ELQD, QD-LED, EL-QLED e AMQLED.


L’immagine volutamente sfocata di CNET del display NanoLED visto in gran segreto a Las Vegas

Gli attuali display che utilizzano i quantum dot sono chiamati fotoluminescenti, il che significa che i QD assorbono la luce e la convertono (ad esempio la luce blu viene convertita in rossa o verde, come nei QD-OLED), mentre i quantum dot elettroluminescenti come nel caso della tecnologia NanoLED convertono direttamente l’elettricità in luce, senza bisogno di diodi luminosi separati e di retroilluminazione.

Si tratta di una tecnologia di visualizzazione innovativa che, rispetto alle attuali soluzioni MiniLED, OLED e MicroLED, potrebbe potenzialmente migliorare la qualità dell’immagine, la luminosità e l’efficienza energetica e ridurre i costi di produzione con la stampa a getto d’inchiostro. In più, essendo più semplice rispetto a quella di un QD-OLED o di un LCD con Quantum Dot, la struttura di un display NanoLED permetterà di realizzare schermi più sottili e scalabili per qualsiasi tipologia di prodotto.

Ancora una volta, la sfida principale da superare riguarda la durata del blu. Per far funzionare il sistema NanoLED nei display consumer, sono infatti necessari quantum dot di lunga durata rispettivamente per il rosso, il verde e il blu. Nanosys sta facendo progressi sui quantum dot blu, ma l’azienda ha già dichiarato che il primo display NanoLED commerciale non sarà pronto prima del 2025/26.

E se è vero che già nel 2017 il produttore cinese BOE aveva presentato i primi display QLED elettroluminescenti al mondo (replicando lo scorso anno con un prototipo 8K da 55 pollici), Nanosys ha dichiarato che il suo è “il primo display QD emissivo RGB privo di metalli pesanti pienamente operativo al mondo. È una grande pietra miliare sulla strada della commercializzazione dei QD emissivi”.

Nanosys non ha rivelato il suo partner di produzione, ma Sharp ha già mostrato un prototipo funzionante di NanoLED da 6 pollici con risoluzione 540×960 (176ppi), senza contare la già stretta vicinanza di Nanosys a Samsung. Lo stesso colosso coreano e TCL stanno conducendo ricerche sulla tecnologia dei display NanoLED e sulla produzione di massa e se per ora quanto visto a Las Vegas fa presagire un debutto della tecnologia per display di piccole dimensioni (smartphone, tablet, notebook), immaginarsi anche TV NanoLED di grandi dimensioni tra qualche anno non è assolutamente un’utopia.

© 2023, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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