Vedremo davvero i TV QD-OLED di Samsung sul mercato entro fine anno o la loro uscita sarà ritardata per problemi di produzione e contrasti interni al colosso coreano?
Samsung Electronics, a differenza di Sony e nonostante una presentazione a porte chiuse durante il CES 2022 del mese scorso, non ha ancora annunciato ufficialmente i suoi primi TV QD-OLED, la cui uscita tra l’altro potrebbe subire un ritardo più o meno cospicuo sia a causa di alcuni problemi di produzione dei pannelli, sia per contrasti emersi recentemente con Samsung Display.
Sul primo versante alcune testate coreane sottolineano che attualmente l’ostacolo principale nella produzione di questi pannelli è il basso tasso di resa della produzione dei pannelli (circa il 30% attualmente) e ciò significa che la quantità di scarti per realizzare pannelli QD-OLED da 55’’ e 65’’ (le uniche diagonali finora annunciate) è ancora molto alta.
Di fronte a questi numeri Samsung Display sta valutando la possibilità di investire nella produzione al fine di aumentare i tassi di rendimento, ma lo farà solo quando si capirà se la reazione dei clienti di fronte ai TV QD-OLED sarà positiva o meno. Sempre secondo le fonti coreane prima citate, anche se Samsung Display dovesse investire ingenti capitali per risolvere il problema della resa produttiva, la capacità di produzione di QD-OLED potrebbe rimanere limitata a 30.000 substrati Gen 8.5 al mese fino alla fine del 2023 e ciò significa che la disponibilità di TV QD-OLED quest’anno e l’anno prossimo dovrebbe rimanere piuttosto limitata.
Se però questi TV dovessero incontrare una risposta positiva da parte degli appassionati (molto faranno sicuramente i prezzi di listino), si prevede che Samsung Display punterà a un tasso di rendimento del 70%, il che potrebbe consentire all’azienda di sfornare un milione di pannelli QD-OLED all’anno (divisi tra TV e monitor di gioco).
L’altro problema che sta in qualche modo gettando ombre non proprio idilliache sui TV QD-OLED, e che potrebbe apparire inconcepibile agli occhi di molti, è il contrasto ancora aperto tra Samsung Electronics e Samsung Display sul prezzo che il primo deve pagare al secondo per la produzione dei pannelli.
Le trattative tra le due società sul costo unitario sono ancora in corso e alcune fonti coreano sostengono che Samsung Electronics stia chiedendo di pagare un prezzo equivalente a quello che il suo principale concorrente, LG Display, addebita per i propri pannelli OLED standard. Tuttavia, pare che Samsung Display non sia disposta ad accettare questi termini.
Con nessuna delle due parti disposte a scendere a compromessi, Samsung Electronics starebbe considerando l’opzione di ritardare l’uscita dei TV QD-OLED inizialmente prevista entro fine anno. Questa contrattazione sui prezzi dei pannelli non riguarderebbe invece Sony, che sembra quindi aver già raggiunto un accordo con Samsung Display per la fornitura di pannelli QD-OLED, sebbene nemmeno il produttore nipponico abbia annunciato ancora una finestra di uscita precisa per i suoi TV QD-OLED della gamma A95K.
Considerando che Samsung Display ha investito quasi 12 miliardi di dollari nella produzione di pannelli QD-OLED dal 2019 a oggi, vuole evidentemente ottenere un certo ritorno economico che però Samsung Electronics non sembra per ora intenzionata a concedere. La situazione insomma è ancora incerta e si capisce proprio ora perché al CES 2022 Samsung, evidentemente alle prese con questa difficile contrattazione, non abbia annunciato ufficialmente la sua gamma di TV QD-OLED.
Infine, parlando di cose più concrete, il primo monitor QD-OLED al mondo (il Dell Alienware da 34 pollici) avrà un prezzo di listino di 1299 dollari, mentre per i TV QD-OLED Sony A95K si parla di circa 3000 e 4000 dollari per i modelli da 55’’ e 65’’. Cifre tutto sommato accettabili per una nuova e promettente tecnologia come questo (ci aspettavamo francamente di più), anche se per i TV Sony non c’è ancora nulla di ufficiale.
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