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AV receiver: previsioni di un futuro complesso

AV receiver
Onkyo TX-RZ740, 9.2 (anno 2019-2020)

Gli AV receiver, anche noti come sinto-amplificatori, sono l’anima dell’impianto home theater, e per questo rappresentano la condizione indispensabile per accedere all’audio multicanale di qualità. Nonostante questo, le previsioni del mercato per questi prodotti paiono imprevedibili.

Av receiver
Marantz AV receiver sr 7015 (2021)

Quando, nell’ormai lontano 2007, comparve l’alta definizione e con essa un modo tutto nuovo di ascoltare e vedere i contenuti audio e video, gli Av receiver furono protagonisti di un forte sviluppo tecnologico. Il passaggio da una tecnologia eminentemente analogica, o limitata al segnale PCM digitale stereo, al 7.1 digitale fu una rivoluzione. Durante gli anni successivi, gli AV receiver conobbero continui sviluppi e si rese necessario un nuovo piano commerciale da parte dei producer.

Infatti, in virtù del codice HDCP e degli upgrade nel protocollo HDMI, si rese necessario un continuo ringiovanimento dei prodotti, a cadenza annuale. Le serie AV 2020-21 sono le prime equipaggiate con HDMI 2.1 e supporto 8K.

Fu l’arrivo del 4K nel 2013-14, infatti, ad essere fondamentale nella diffusione di questi prodotti. Dal 2013, secondo la PS Market, il mercato è sempre cresciuto, in modo particolare per gli AV con più di sei canali. Secondo un ulteriore studio di Open PR, il mercato di questi prodotti valeva 2.140 milioni di dollari nel 2017, ed, in seguito ad una costante ascesa, toccherà i 2.200 milioni dollari nel 2025, con un incremento dello 0.4%.


I problemi cronici del settore AV e il caso Onkyo

Nonostante quanto detto, vi sono delle criticità che vanno prese in considerazione per potere analizzare correttamente l’argomento. Il mercato, com’è noto, è guidato dagli storici produttori giapponesi, affiancati a qualche brand Hi-End occidentale. I protagonisti del mercato europeo, in dettaglio, sono i giapponesi di Yamaha, D&M (Denon e Marantz), Onkyo/Pioneer e Sony. A fianco di questi vi sono, inoltre, Harman Kardon e Inkel, anche se questi sono più attivi in altri mercati.

Innanzitutto, l’esigenza, come si diceva, di presentare nuove serie ogni anno, ha, alla lunga, danneggiato gli stessi produttori, obbligati allo sviluppo di continui aggiornamenti.  Anche senza la presenza di sostanziali upgrade, questa pratica è stata, secondo le consuetudini commerciali degli ultimi 10 anni, obbligatoria, pena l’indebolimento del brand sul mercato.

Allo stesso modo, l’alta competizione dei diversi brand giapponesi, ha portato alla nascita di alcune corporazioni, fra le quali D&M (2002) e Onkyo Pioneer (2018).

Quest’ultimi si unirono nel 2015-2016, in un periodo di criticità nei ricavi ed alte spese. La questione è, però, complessa perché, nonostante il mancato pareggio di bilancio degli ultimi anni, Onkyo e Pioneer posseggono, secondo un’indagine di luglio 2020 di HTF rating, circa il 33% del mercato, facendone il più grande brand. Con l’idea di condividere tecnologia e manifattura diminuendo i costi di sviluppo, Pioneer all’epoca vendette la sezione AV ad Onkyo. Il default della Gibson (owner di maggioranza) nel 2018, però, portò i due brand ad un’ulteriore acquisizione. La chiusura forzata delle attività in Malaysia (factory Onkyo-Pioneer) a causa Covid l’anno scorso, poi, ha forzato la cessione di tutte le attività produttive Onkyo con un grave stop delle vendite che si trascina ancora oggi.

Un’indagine per il futuro

Av receiver
Yamaha MXA 5200 (2020)

Le difficoltà di Onkyo sono, però, utili per comprendere la situazione precaria dell’intero mercato. In primis, gli AV receiver devono scontrarsi con moderni e più economici prodotti . Nonostante le vendite soddisfacenti dell’HT, i prodotti di gran lunga sovrastanti risultano soundbar e diffusori wireless/bluetooth. A partire dal 2015, questi dominano nettamente il mercato, con un aumento costante (il boom 2015-2026 considera un complessivo +72% per il wireless e +46 %per soundar secondo Futuresource). Oltre a ciò, l’attuale difficoltà nel reperire i complessi ed esosi prodotti AV, a causa dell’emergenza Covid, continua a ostacolare le vendite e scontentare i clienti.

Insomma, gli AV rimangono lo strumento d’eccezione in campo HT ed il mercato pare ancora profittevole, ma lo strapotere dei prodotti generalisti potrebbe condizionare pesantemente il mondo AV nel prossimo futuro.

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