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Film in streaming e al cinema in contemporanea: la pacchia è finita

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Negli USA la recente tendenza di distribuire i film contemporaneamente in sala e sulle piattaforme di streaming (o addirittura solo su queste ultime) sembra giunta al capolinea

Ci eravamo quasi abituati dopo due anni di pandemia, ma sembra che la strategia di distribuire film sui servizi di streaming e nelle sale lo stesso giorno sia giunta al capolinea, almeno secondo la National Association of Theatre Owners (NATO). Si tratta di un’organizzazione con sede negli Stati Uniti di cui fanno parte le maggiori catene cinematografiche americane e molti operatori cinematografici indipendenti.

Proprio John Fithian, presidente e CEO NATO, ha dichiarato nei giorni scorsi all’apertura del CinemaCon di Las Vegas: “Sono lieto di annunciare che l’uscita contemporanea dei film in sale e sulle piattaforme streaming è morta come un modello di business serio e applicabile e, ad averlo ucciso, è stata la pirateria”.

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Ricordiamo che durante la pandemia diversi studios hollywoodiani, tra cui Warner Bros e Universal Pictures, hanno sperimentato questo modello distributivo per aumentare l’attrattiva delle rispettive piattaforme streaming (HBO Max per Warner Bros. e Peacock per NBCUniversal).


Fatto sta che dopo aver distribuito film importanti come Wonder Woman 1984, The Suicide Squad, Dune e Matrix Resurrections su HBO Max e nelle sale per i primi 30 giorni dall’uscita, Warner Bros. ha abbandonato questo modello di business e si è impegnata a far uscire i suoi film in streaming solo 45 giorni dopo l’uscita nelle sale cinematografiche.

Wonder Woman 1984

Non è difficile capirne il motivo. Da un lato infatti negli USA le restrizioni dovute al COVID si stanno pian piano allentando (per non dire scomparendo del tutto) e, di conseguenza, le persone hanno più voglia e possibilità di andare al cinema rispetto a due anni fa. Inoltre, come accennato da Fithian, la pirateria ha giocato un ruolo determinante nelle decisioni della sua organizzazione.

Nel momento in cui una copia pirata di buona qualità di un film diventa disponibile online perché “rippata” da un servizio streaming (e parliamo di versioni in 4K-HDR, non delle inguardabili versioni CAM registrate in sala in modo a dir poco amatoriale), le vendite al botteghino crollano inesorabilmente.

Le osservazioni di Fithian fanno eco a quelle di Charles Rivkin, CEO della Motion Picture Association, che sempre al CinemaCon ha detto ai proprietari delle sale americane che la pirateria può annullare fino al 20% delle entrate al box-office. “Si tratta delle vostre entrate e noi, come associazione, dobbiamo continuare a costruire una cultura che riconosca la pirateria per quello che è: un furto puro e semplice”.

Ma davvero l’uscita contemporanea in sala e in streaming (almeno negli USA) diventerà presto una reliquia del passato pandemico? Non del tutto. Disney infatti ha recentemente distribuito Red sulla sua piattaforma di streaming Disney+ e pochissimo in sala (gli incassi al box-office non hanno raggiunto nemmeno i 20 milioni di dollari), anche se il prossimo blockbuster Pixar, Lightyear, sarà esclusivo per i cinema dopo che Red, Luca, Onward e Soul sono stati distribuiti nei cinema solo in una minima percentuale.

Da un lato insomma, escludendo una recrudescenza della pandemia in autunno-inverno che non ci auguriamo di certo, sembra che gli incassi in sala torneranno a crescere per la gioia degli esercenti, ma dall’altro lato le piattaforme streaming, cha a partire dagli ultimi risultati di Netflix non paiono passarsela benissimo, potrebbero perdere non poco appeal con la mancanza di anteprime ed esclusive a cui i loro abbonati si erano ormai abituati negli ultimi 24 mesi.

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