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Streaming video: se volete la qualità migliore, evitate il PC

piattaforme streaming

Se volete godervi la migliore qualità video possibile in streaming, dovreste lasciar perdere il PC e utilizzare una Smart TV o un set-top-box

Se volete godervi la migliore qualità video possibile in streaming, dovreste lasciar perdere il PC e utilizzare una Smart TV o un set-top-box. È questo, in sintesi, quanto emerge da un nuovo report di Conviva sulle principali piattaforme di streaming video e su come queste vengono utilizzate dagli utenti. Conviva misura oltre 180 miliardi di stream all’anno e ogni trimestre pubblica un rapporto per fornire uno sguardo approfondito sullo stato dello streaming a livello globale.

Dopo il crollo del bit-rate per buona parte del 2020 a causa delle restrizioni causate dalla pandemia, nel terzo trimestre del 2021 la qualità dello streaming su tutti i dispositivi e le regioni è migliorata del 10% su base annua, con un bit-rate medio che si è attestato a 6,97 Mbps. Tuttavia, ci sono differenze significative nella qualità dell’immagine a seconda del dispositivo che si utilizza per lo streaming. I PC, tramite un browser Web, ottengono in media bit-rate ancora più bassi rispetto agli Smart TV, alle console, ai set-top-box e addirittura ai dispositivi mobile.

streaming video

La qualità dell’immagine è migliorata su tutta la linea anche per quanto riguarda le console di gioco, che hanno registrato il maggior aumento del 16% anno su anno con un bit-rate medio di 7,89 Mbps; sono però arrivate seconde dopo le smart TV, che possono invece contare su una media di 8,80 Mbps. Il PC desktop ha invece ottenuto la crescita minore anno su anno (solo il 3%) e ha toccato il livello di bit-rate più basso in assoluto con solo 2,95 Mbps.


Perché questa discrepanza così accentuata? I PC sono dispositivi “aperti”, nel senso che è facile eseguire una copia 1:1 di un contenuto e molti PC o browser Web non dispongono dei sistemi di protezione dalla copia più recenti. Per questi e altri motivi, piattaforme di streaming come Disney+ e Netflix in generale limitano la qualità dello streaming da PC a 720p o 1080p con un bit-rate molto basso, o rendono particolarmente difficile raggiungere la massima qualità video. Netflix, ad esempio, permette di vedere in 4K su PC solo tramite l’app per Windows 10/11, utilizzando Edge come browser web e rispettando altri precisi parametri.

Bisogna poi tenere presente che diversi lettori multimediali con a bordo Android (spesso importati dalla Cina) vengono generalmente rilevati dai server delle piattaforme di streaming come dispositivi mobili, motivo per cui ricevono un segnale di streaming di bassa qualità. I dispositivi con sistema operativo Google TV/Android TV come l’Nvidia Shield e il Chromecast con Google TV vengono invece identificati come dispositivi TV e per questo possono contare su un bit-rate migliore (sono infatti terzi in classifica).

Conviva ha inoltre osservato che i dispositivi TV (Smart TV, set-top-box e console di gioco) detengono una quota del 73% del tempo di visione globale, seguiti dai PC e dagli smartphone (entrambi all’11%). Un risultato che sembra confermare una tesi già in voga da tempo, ovvero che più la qualità dell’immagine è elevata, più l’engagement degli utenti si rafforza. Lo sostiene anche la stessa Conviva, secondo cui gli spettatori hanno registrato una media di visione di oltre 20 minuti con un bit-rate superiore a 3,5 Mbps e una media molto più bassa con bit-rate inferiori.

Interessante infine notare come la piattaforma più utilizzata secondo le rilevazioni di Conviva sia Roku con oltre il 30% del market share, mentre i TV Samsung hanno una percentuale pressoché doppia rispetto a quelli di LG e, tra le console, PlayStation supera Xbox (ma visto il divario di console installate non c’era da dubitarne).

© 2021, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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