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Auricolari True Wireless Stereo di qualità a 59euro. Possibile? Creative pensa di sì

True Wireless Stereo

Bluetooth v5 con codec aptX/AAC, autonomia (dichiarata) di dieci ore più altre venti tramite la base di ricarica, driver al grafene a prova di sudore con certificazione IPX5, peso di soli 5 grammi ciascuno, audio stereo anche in chiamata. Con questi dati tecnici è difficile pensare a degli auricolari in-ear True Wireless Stereo con un prezzo a due cifre, eppure Creative ci è riuscita davvero.

La confezione di forma quadrata contiene al suo interno giusto un cavetto di ricarica USB-C e due gommini di misura S oltre gli auricolari (con gommini M già inseriti) e la loro base di ricarica/custodia rivestita in metallo dalla forma di un cilindro schiacciato. Forse il manuale avrebbe potuto essere un poco più grande ed esplicativo.

Alla prima accensione i led cominciano a lampeggiare di rosso e di blu ed è sufficiente attivare il bluetooth sul proprio telefonino per trovare la voce “Creative Outlier Air” R, con un clic in automatico verrà accoppiato anche il lato “L”, così come si addice ad un dispositivo True Wireless Stereo che assicura la trasmissione separata su entrambi i canali, eliminando interferenze e garantendo una riproduzione di qualità. Entrambi gli auricolari possono funzionare da soli e configurarsi come master, per cui non bisogna preoccuparsi di accenderli con un ordine preciso, ma basta indossarli per immergersi in un mondo di musica non appena i led circolari diventano blu.


I tasti sugli auricolari permettono le classiche funzioni di play/pausa (singolo click), cambio traccia (doppio click dx/sx), regolazione del volume (click prolungato a dx per aumentare, a sx per diminuire). Il bello è che non servono app dedicate ma funzionano in modo nativo con dispositivi Android e iOS (il doppio click con la musica in pausa attiva Google Assistant o Siri).

La qualità in conversazione è una delle cose che stupisce maggiormente, con la voce sempre chiara e distinguibile fra i rumori di fondo (normalmente i prodotti economici sembra che amplifichino solo i rumori ambientali a discapito della voce, rendendo al nostro interlocutore il compito di capirci molto arduo). Invece, con le Creative Outlier Air la voce risulta sempre chiara da chi ci ascolta.

La durata della batteria dipende dall’utilizzo che se ne fa, ma si raggiungono tranquillamente le sei/sette ore di utilizzo effettivo.

Test Audio (con brani in formato Mp3, FLAC e HD 96/192Khz e DSD)

Si avverte subito una decisa enfasi della gamma bassa che farà felice buona parte del pubblico giovane, un po’ meno chi non è un fan del suono “con tanti bassi”.  Gli MP3 ne traggono sicuramente vantaggio, risultando l’ascolto particolarmente godibile anche dopo parecchie ore, segno evidente di una corretta ergonomia. L’aspetto che colpisce è però il controllo del suono, senza mai strafare anche a volume elevato. Basta spostare gli auricolari in-ear di qualche millimetro verso l’esterno dell’orecchio per fare diminuire questa enfasi, ma è questione di gusti. Questo escamotage però non può essere attuato da chi pratica sport, per evitare di far cadere le cuffie, in questi casi basta abilitare l’equalizzatore diminuendo l’apporto delle frequenze basse ritrovando così una gamma bassa molto più equilibrata. Da tutta questa enfasi traggono beneficio le vecchie registrazioni carenti di dinamica, ma la sensazione di precisione continua a stupire anche con voci squillanti come quella di Aretha Franklin che risulta quasi morbida.

L’isolamento acustico è di tipo passivo, quindi senza cancellazione del rumore attivo come le Air Pods per intenderci, ma svolge comunque il suo compito nel limitare i rumori esterni senza mai risultare occlusivo.

Passando alla musica con qualità CD, gli auricolari mettono maggiormente in luce le differenze tra registrazioni scadenti e non, segno di una capacità costruttiva notevole. Ho azzardato persino dei brani di lirica e, sorprendentemente, le voci maschili risultano piene mentre le femminili morbide e ariose. Non si può dire lo stesso del pianoforte, notoriamente ostico, che risulta invece un po’ ovattato. Stupisce in positivo il vibrato iniziale del celebre Così parlò Zarathustra, per cedere terreno quando arrivano i colpi di gran cassa che richiedono più “aria”, ma non si può davvero chiedere di più a questo prezzo. Muse, Queen, Nirvana ma anche Ghali o The Weeknd vengono riprodotti sempre con grande dinamica, risultando il target musicale perfetto per un pubblico giovane e dinamico.

Le tracce in alta risoluzione regalano un suono ampio, limpido, mai strillante con registrazioni moderne come Spirit di Beyonce prediligendo la gamma delle voci umane piuttosto che le grandi masse orchestrali. Ultima chicca: ho provato Falls dalla colonna sonora in SACD del film Mission, musicato dal maestro Morricone, trovando quasi la collocazione ideale di questi auricolari che offrono una dinamica inaspettata ed un grande senso di spazialità che mi hanno spinto a riascoltare la stessa traccia più e più volte.

Conclusioni

Non credo si possa chiedere di più ad un oggetto dal costo davvero alla portata di tutti, il che mi porta a consigliarlo vivamente anche a sportivi o pendolari. In modo particolare a quei ragazzi che vivono di paghette mi permetto di esprimere un punto di vista prettamente personale: vale la pena comprare degli auricolari bluetooth economici, ma scadenti, quando con un piccolo sforzo in più riuscite a portarvi a casa le Creative Outlier Air, che vi faranno entrare nel mondo HiFi offrendo per di più la garanzia di due anni e la solidità di un marchio come Creative.

Link utili: Amazon, link alla pagina Creative

 

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