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Audio Refresh: repetita juvant

Ripetere giova – sostenevano i latini – se non altro per quella sorta di insistenza che dovrebbe garantire la memorizzazione delle nozioni da parte del nostro cervello. Sarà vero? Suppongo di si, almeno a giudicare dalle ripetute volte in cui ho letto articoli che pur basati sulle stesse argomentazioni – alla fine della lettura mi lasciavano una sorta di refresh unito a qualche nozione audio meglio spiegata o perfino ignorata.

Sembra paradossale ma in effetti – soprattutto nel settore audio è così che funziona – rileggere nel tempo migliora la percezione di determinati contesti, una specie di revisionismo endogeno che consente di comprendere meglio determinati aspetti di questa passione.

E ripetiamo allora, rivediamo alcuni aspetti che potremmo definire più che noti ma che spesso non mancano di evidenziare sfumature – a volte nemmeno tanto piccole – sfuggite in precedenza.

Sorgenti 


In pratica la base di un sistema Hi-Fi: analogica o digitale, costituisce la fonte in grado di foraggiare l’impianto a livello di segnale.

Un tempo era il giradischi a farla da padrone, seguito dalla compact cassette inventata da Philips, malgrado le prestazioni di quest’ultima fossero almeno inizialmente ridotte e non certo paragonabili; diciamo che come molte tecnologie, anche le cassette hanno raggiunto livelli concretamente alti di qualità all’approssimarsi del termine del loro ciclo vitale.

Il modello X2 di Project Audio: un’ottima scelta.

 

Per la verità esistevano anche altre sorgenti audio come il sintonizzatore oppure il registratore a bobine: non proprio ritenuto altamente fedele il primo e certamente parecchio costosa la gestione del secondo, ragione per cui direi che il giradischi era oggettivamente la principale sorgente musicale.

Quindi venne il Compact Discera il 1982 circa – ed ebbe inizio quella che ancora oggi vede impegnate opposte fazioni nel tentativo di ascrivere a ciascuna tecnologia la palma di migliore.

Tempo perso a mio avviso, ognuna vanta caratteristiche ampiamente apprezzabili, volendo farlo al netto di faziosità varie.

Il lettore MARANTZ CD-6007: altra opzione più che sicura in relazione alle sorgenti digitali

 

Riassumendo quindi – senza dimenticare l’attuale propensione verso lo streaming musicale più o meno in HD – giradischi e lettore digitale permangono stabilmente al loro posto, complice anche il rinnovato interesse verso il formato fisico, vinile oppure CD a tal punto non importa.

Amplificazione

Se esiste un’altra diatriba che nulla ha da invidiare a quella che vede contrapposti analogico e digitale, ebbene, questa è quella che vede coinvolti i dispositivi di amplificazione.

Valvole e stato solido sono l’altro argomento di discussione tuttora gettonatissimo da parte degli audiofili di tutto il mondo, altra disputa che non accenna minimamente a perdere di consistenza nel tempo.

L’integrato ADVANCE PARIS A12 Classic: eccellente esempio di rapporto q/p stellare

 

L’avvento dei moduli digitali di amplificazione poi, ha ulteriormente acuito la già acerrima battaglia infiammando ulteriormente gli animi più sensibili.

Anche qui – come al solito – la verità sta sempre nel mezzo, prova ne sia l’esistenza di eccellenti tipologie di prodotto non necessariamente utilizzanti i dispositivi ritenuti migliori in assoluto.

D’altronde è sufficiente guardarsi intorno per scoprire realtà oggettivamente ben suonanti che a dar retta a certe favole non dovrebbero esistere.

Diffusori

Ed arriviamo ad un altro argomento tra i più sollecitati, gli amati diffusori, la vera e propria interfaccia tra le nostre orecchie ed il segnale musicale.

Anche qui esiste una infinita serie di discussioni circa molti degli aspetti caratteristici di un’elettroacustica: dal carico preferibile relativamente alle basse frequenze – tipicamente bass reflex oppure sospensione pneumatica, sebbene esistano altre tecnologie magari meno frequentate ma altrettanto efficaci come la linea di trasmissione, anche nota come TL (Transmission Line).

Le DAVIS ACOUSTICS modello DAHVANI

 

A questo aspetto si aggiungono le varie modalità di emissione: radiazione diretta, dipolo, bipolo, omnidirezionale etc., oppure la tipologia di driver utilizzati, classici, a nastro, caricati a tromba e via dicendo.

Chiaramente senza ovviamente dimenticare i diffusori elettrostatici, croce e delizia degli appassionati in virtù del loro essere puri oppure ibridi, caso nel quale a trasduttori tradizionali si uniscono celle elettrostatiche.

Componenti speciali

Un tempo quasi immancabilmente presenti in un sistema ad alta fedeltà, con tale definizione si allude sovente a componenti complementari il cui inserimento in un impianto audio dovrebbe condurre ad un migliore risultato sonoro.

Largo quindi ad equalizzatori, buffer oppure software – questi ultimi utilizzabili nel dominio digitale – che possano aumentare il realismo della riproduzione riducendo, ove possibile, quelle criticità che inevitabilmente si riscontrano sul cammino di questa passione, ambiente in primis.

Accessori

Altro più che frequentato argomento di interesse audiofilo è quello relativo agli accessori che si presume – ed in certi casi la presunzione è oggettivamente sinonimo di eccessiva fantasia – possano in qualche maniera determinare miglioramenti della prestazione sonora.

Al primo posto non possiamo non citare gli amati/odiati cavi di segnale e di potenza – non certo un dettaglio – considerato che la loro presenza è imprescindibile, tranne che non si parli di configurazioni cableless.

Geometrie particolari e materiali nobili la fanno da padrone nei modelli maggiormente costosi e tecnologicamente avanzati, talmente evoluti che in qualche caso definirli semplicemente cavi appare quasi riduttivo.

Sia come sia – sebbene a nostro parere si debba sempre dare il giusto peso alla loro effettiva influenza sul risultato finale – generalmente parlando la loro qualità non deve mai essere sottovalutata.

A seguire potremmo parlare di altri accessori effettivamente utili come i liquidi dedicati alla pulizia dei vinili o del fonorivelatore, usualmente associati a spazzoline in carbonio o altro materiale che si dimostri efficace nell’opera di pulizia.

Tralasciamo intenzionalmente complementi derivati da oscure considerazioni che nulla hanno di scientifico, costosi oltre che inutili.

Concludendo

Come vedete la scelta di un sistema audio passa per vari step successivi: la sola ideazione del sistema prevede l’esame di ciò che realmente possa essere utile per le nostre esigenze.

Sorgente, amplificazione e diffusori – al netto degli accessori eventualmente opzionabili – sono scelte importanti, costituiscono le fondamenta di un sistema che nel tempo potrebbe (e di solito lo fa) evolvere in base alle aumentate esigenze dell’appassionato, motivo per il quale occorre attenzione, soprattutto al fine di non gettare inutilmente denaro.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

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